JOHN GRANT opening Fufanu – Live @ FABRIQUE Milano 22-11-2015
by tuttorock
27 Novembre 2015
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È normale che anche voi, come me, se siete stati al Fabrique domenica sera per il live di John Grant vi chiediate da dove vengano questi ragazzi dal nome bizarro saliti sul palco prima dello statunitense.
I Fufanu nascono in Islanda come duo di musica techno, inizialmente con il nome Captain Fufanu, prefisso che dicono di aver abbandonato nel rispetto del precedente progetto musicale, sicuramente non è di techno che si parla, al massimo una sorta di “psicoelettronica sperimentale” e strumentale, infatti anche se la band ufficialmente è formata soltanto dai due fratelli (Kaktus e Guðlaugur) nel live si presentano in sei.
Arrivano al Fabrique per presentare il loro primo album Few More Days To Go, uscito in seguito all’ep Adjust To The Light e al singolo che gli ha permesso di guadagnare successo Circus Life
Ancora poco conosciuti in Italia, I Fufanu, hanno tutte le caratteristiche tipiche di una band che potrebbe arrivare in alto, sono infatti stati notati da Brian Eno e Damon Albarn, hanno suonato con I The Vaccines in Inghilterra e Francia e aperto i concerti di Damon e dei Blur alla Royal Albert Hall ed Hyde Park.
Già dalle prime note si capisce l’impatto che la band porta con se sul palco, Kaktus Einarsson, il frontman, non sta mai fermo, canta, balla, salta sulle transenne verso il pubblico, è un animale da palcoscenico, fortemente carismatico, sa come attirare l’attenzione e coinvolgere la gente nello spettacolo.
La loro musica ha chiare influenze new wave ma è rivisitata in chiave più dura, più dark con un buon tocco di psichedelia, un genere ricco di influenze ma difficile da definire, sicuramente ha un’ enorme forza dal vivo, scherzosamente su rolling stones vengono definiti alla voce sounds like:
“Sounds Like Disclosure attending Bela Lugosi’s funeral, Joy Division’s secret jam band phase, a glacier on fire“ (suona come Disclosure che partecipa al funerale di Bela Lugosi, una jam band segreta composta dai Joy Division, un ghiacciaio in fiamme).
Anche se l’attenzione si è concentrata sui Fufanu sarebbe riduttivo non spendere alcune parole sull’impeccabile esibizione di John Grant. Voce potente e dal timbro profondo sembra trovare la sua linfa vitale sul palco, è un tutt’uno con la sua musica grazie anche alla sua ricca band. Entra in scena con Grey tickless, black pressure che strega da subito la sala, per questo brano e altri, Grant è al pianoforte.
Commuovono la dolcezza e la delicatezza, l’atmosfera intima che riesce a creare nonostante si trovi davanti a centinaia di persone, una ventina di brani emozionanti, un artista che fa ottima musica e si vede che ama alla follia quello che fa.
I Fufanu nascono in Islanda come duo di musica techno, inizialmente con il nome Captain Fufanu, prefisso che dicono di aver abbandonato nel rispetto del precedente progetto musicale, sicuramente non è di techno che si parla, al massimo una sorta di “psicoelettronica sperimentale” e strumentale, infatti anche se la band ufficialmente è formata soltanto dai due fratelli (Kaktus e Guðlaugur) nel live si presentano in sei.
Arrivano al Fabrique per presentare il loro primo album Few More Days To Go, uscito in seguito all’ep Adjust To The Light e al singolo che gli ha permesso di guadagnare successo Circus Life
Ancora poco conosciuti in Italia, I Fufanu, hanno tutte le caratteristiche tipiche di una band che potrebbe arrivare in alto, sono infatti stati notati da Brian Eno e Damon Albarn, hanno suonato con I The Vaccines in Inghilterra e Francia e aperto i concerti di Damon e dei Blur alla Royal Albert Hall ed Hyde Park.
Già dalle prime note si capisce l’impatto che la band porta con se sul palco, Kaktus Einarsson, il frontman, non sta mai fermo, canta, balla, salta sulle transenne verso il pubblico, è un animale da palcoscenico, fortemente carismatico, sa come attirare l’attenzione e coinvolgere la gente nello spettacolo.
La loro musica ha chiare influenze new wave ma è rivisitata in chiave più dura, più dark con un buon tocco di psichedelia, un genere ricco di influenze ma difficile da definire, sicuramente ha un’ enorme forza dal vivo, scherzosamente su rolling stones vengono definiti alla voce sounds like:
“Sounds Like Disclosure attending Bela Lugosi’s funeral, Joy Division’s secret jam band phase, a glacier on fire“ (suona come Disclosure che partecipa al funerale di Bela Lugosi, una jam band segreta composta dai Joy Division, un ghiacciaio in fiamme).
Anche se l’attenzione si è concentrata sui Fufanu sarebbe riduttivo non spendere alcune parole sull’impeccabile esibizione di John Grant. Voce potente e dal timbro profondo sembra trovare la sua linfa vitale sul palco, è un tutt’uno con la sua musica grazie anche alla sua ricca band. Entra in scena con Grey tickless, black pressure che strega da subito la sala, per questo brano e altri, Grant è al pianoforte.
Commuovono la dolcezza e la delicatezza, l’atmosfera intima che riesce a creare nonostante si trovi davanti a centinaia di persone, una ventina di brani emozionanti, un artista che fa ottima musica e si vede che ama alla follia quello che fa.
FRANCESCO MINA
Photoset by SARAY GARDEN
Members:
Kaktus Einarsson (vocals)
Gulli (guitar/programming)
https://www.facebook.com/fufanumusic
https://soundcloud.com/fufanu_music
http://fufanumusic.com