Il Teatro degli Orrori – Live @ Latteria Molloy Brescia 20/11/2015 by Astarte Agency
by tuttorock
24 Novembre 2015
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Il viaggio che sta percorrendo Il Teatro degli Orrori lungo l’italia fa tappa anche a Brescia. E’ un freddo venerdì di novembre e il numeroso pubblico si rifugia all’interno di questa dimensione molto intima che è la latteria Molloy, un locale non grandissimo rispetto agli standard ma ottimale per acconsentire un face to face tra gruppo sul palco e pubblico. Non si poteva chiedere di meglio per un live in cui il coinvolgimento delle persone è fortemente determinante e lo è ancora di più sentirsi vicini e uniti.
Dopo l’apertura dei MoRkObOt (trio sperimentale di Lodi) e dopo una breve attesa la band sale sul palco e la musica inizia.
Una musica che non è definibile se non nel panorama del noise e del rumore, un rumore però molto preciso, pulito e di alta intensità emotiva, suonato in modo straordinario e senza sbavature. Una macchina da live: Francesco Valente (batteria) e Giulio Ragno Favero (basso) costruiscono una base ritmica di grandissimo impatto, Gionata Mirai (chitarra) arricchisce a pieno con le melodie e la voce cupa e tenebrosa di Pierpaolo Capovilla completa il tutto. Questa la formazione originale, per il live è fondamentale la presenza di altri due elementi, aggiunti in pianta stabile dal 2012, Marcello Batelli (Planet Brain, Non voglio che Clara) alla chitarra e Kole Laca (2Pigeons) ai synth e altre “diavolerie elettroniche”. La loro presenza accresce e porta la forma live del teatro degli orrori alla sua consacrazione, se all’uscita “dell’impero delle tenebre” vederli suonare dal vivo richiedeva una discreta preparazione per poter comprendere a pieno questo rumore di cui parlavo prima (era molto più sporco), oggi, alla luce del quarto album in studio ci regalano uno spettacolo più fluido, rivolto verso al pubblico e impeccabile nell’esecuzione.
Il nuovo album del Teatro degli Orrori vuole essere un ritorno alle origini, a dimostrarlo è il fatto che abbia lo stesso nome della band (procedura insolita per un quarto lavoro), è come se fosse un nuovo debutto, un desiderio di ritornare all’essenza iniziale. Dodici brani che vogliono affrontare con durezza i problemi del nostro paese e d’altra parte, con una buona dose di rabbia, ritrovarne i valori fondamentali. Da qui viene anche la scelta di come strutturare il live: Pierpaolo sale sul palco e le prime parole che si sentono sono “uno su mille ce la fa, stai a vedere che sei proprio tu”, l’inizio di disinteressati e indifferenti e l’inizio de “il teatro degli orrori” a seguire la paura, cazzotti e suppliche e tutte le dodici ultime uscite. A seguito di una breve pausa possiamo sentire alcune vecchie glorie della band: da Non vedo l’ora e Compagna Teresa che fanno infiammare ancora di più il pubblico alla più introspettiva Majakovskij. Il culmine emotivo viene raggiunto nel finale con La canzone di Tom, dopo l’introduzione di Pierpaolo in cui ci ricorda che le cose ci sfuggono via e ciò che è andato è andato ma in realtà siamo noi a restare.
Un live che riesce a fondere brutalità e violenza con poesia e raffinatezza, i sussurri con le grida, colpisce dritto al cuore
Dopo l’apertura dei MoRkObOt (trio sperimentale di Lodi) e dopo una breve attesa la band sale sul palco e la musica inizia.
Una musica che non è definibile se non nel panorama del noise e del rumore, un rumore però molto preciso, pulito e di alta intensità emotiva, suonato in modo straordinario e senza sbavature. Una macchina da live: Francesco Valente (batteria) e Giulio Ragno Favero (basso) costruiscono una base ritmica di grandissimo impatto, Gionata Mirai (chitarra) arricchisce a pieno con le melodie e la voce cupa e tenebrosa di Pierpaolo Capovilla completa il tutto. Questa la formazione originale, per il live è fondamentale la presenza di altri due elementi, aggiunti in pianta stabile dal 2012, Marcello Batelli (Planet Brain, Non voglio che Clara) alla chitarra e Kole Laca (2Pigeons) ai synth e altre “diavolerie elettroniche”. La loro presenza accresce e porta la forma live del teatro degli orrori alla sua consacrazione, se all’uscita “dell’impero delle tenebre” vederli suonare dal vivo richiedeva una discreta preparazione per poter comprendere a pieno questo rumore di cui parlavo prima (era molto più sporco), oggi, alla luce del quarto album in studio ci regalano uno spettacolo più fluido, rivolto verso al pubblico e impeccabile nell’esecuzione.
Il nuovo album del Teatro degli Orrori vuole essere un ritorno alle origini, a dimostrarlo è il fatto che abbia lo stesso nome della band (procedura insolita per un quarto lavoro), è come se fosse un nuovo debutto, un desiderio di ritornare all’essenza iniziale. Dodici brani che vogliono affrontare con durezza i problemi del nostro paese e d’altra parte, con una buona dose di rabbia, ritrovarne i valori fondamentali. Da qui viene anche la scelta di come strutturare il live: Pierpaolo sale sul palco e le prime parole che si sentono sono “uno su mille ce la fa, stai a vedere che sei proprio tu”, l’inizio di disinteressati e indifferenti e l’inizio de “il teatro degli orrori” a seguire la paura, cazzotti e suppliche e tutte le dodici ultime uscite. A seguito di una breve pausa possiamo sentire alcune vecchie glorie della band: da Non vedo l’ora e Compagna Teresa che fanno infiammare ancora di più il pubblico alla più introspettiva Majakovskij. Il culmine emotivo viene raggiunto nel finale con La canzone di Tom, dopo l’introduzione di Pierpaolo in cui ci ricorda che le cose ci sfuggono via e ciò che è andato è andato ma in realtà siamo noi a restare.
Un live che riesce a fondere brutalità e violenza con poesia e raffinatezza, i sussurri con le grida, colpisce dritto al cuore
FRANCESCO MINA
Photoset by SARAY GARDEN
Credits: si ringrazia Astarte Agency per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Tracklist:
- Disinteressati e indifferenti
- La paura
- Cazzotti e suppliche
- Benzodiazepina
- Lavorare stanca
- Genova
- Una donna
- Il lungo sonno
- Sentimenti
- Una giornata al sole
- Bellissima
- Slint
Encore:
- Non vedo l’ora
- Il turbamento della gelosia
- È colpa mia
- E lei venne
- Compagna Teresa
- Majakovskij
- Vita mia
- Due
- A sangue freddo
- La canzone di Tom
Membri:
Pierpaolo Capovilla – voce
Francesco Valente – batteria
Gionata Mirai – chitarra
Giulio Ragno Favero – basso
Marcello Batelli – chitarra
Kole Laca – tastiere
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