IL MAGO DI OZ @ TEATRO DUSE – BOLOGNA – 28-03-2023
Quando il mondo del circo e quello del musical si incontrano, lo spettacolo è assicurato, ancor di più se stiamo parlando di una fiaba storica, geniale, spesso ironica ma allo stesso tempo molto istruttiva come Il Mago di Oz, tratta dal libro di L. Frank Baum.
Un Teatro Duse gremito di un pubblico molto eterogeneo in quanto ad età (bellissimo vedere intere famiglie, divertite ed emozionate, interagire dalla platea e dalle gallerie direttamente con i protagonisti sul palco) accoglie la compagnia della Romanov Arena, composta da 25 straordinari artisti tra cantanti, danzatori e alcuni tra i maggiori acrobati del circo contemporaneo mondiale.
Grafiche 3D, effetti speciali e costumi fantasmagorici, insieme alle musiche di Andrei Zubets, fanno sì che le due ore trascorse questa sera saranno davvero difficili da dimenticare.
Lo spettacolo, in lingua inglese con sottotitoli in italiano, vede alla regia Maxim Romanov, è prodotto da Light Can Dance e distribuito da MG Distribuzione ed il mio consiglio è, se vi dovesse capitare di venire a conoscenza di una data in un teatro dalle vostre parti, non perdetevela e magari portate con voi figli, nipoti, genitori, nonni, ve ne saranno sicuramente molto grati.
La Trama
Dorothy è una piccola bambina orfana che abita in Kansas con i suoi zii. Un giorno, un tornado spazza via la loro casa, con Dorothy all’interno, trasportandola nel paese di Oz. Qui, la casa, cadendo per terra, schiaccia la strega malvagia dell’Est. Nel paese di Oz, infatti, esistono quattro streghe: due buone (la strega del Nord e la strega del Sud) e due cattive (la strega dell’Est e la strega dell’Ovest). Nella capitale del regno, la città di Smeraldo, vi è inoltre un potentissimo mago, il mago di Oz. Presto Dorothy incontra la strega del Nord, che la ringrazia per aver tolto di mezzo la strega malvagia dell’Est e le dona le sue scarpette di cristallo. Dorothy chiede alla strega di aiutarla a tornare in Kansas, dai suoi zii; la strega non può fare nulla per lei, ma le suggerisce di recarsi nella città di Smeraldo e di chiedere aiuto al mago di Oz.
Dorothy si incammina così verso la città. Lungo la strada, incontra tre compagni: uno spaventapasseri che vorrebbe avere un cervello, un boscaiolo di latta che vorrebbe avere un cuore e infine un leone che vorrebbe essere coraggioso. I quattro compagni superano gli ostacoli lungo la strada e giungono al cospetto del mago di Oz, che promette loro di aiutarli ad esaudire ogni desiderio: prima, però, dovranno uccidere la strega malvagia dell’Ovest. La strega invia i suoi aiutanti per sconfiggere Dorothy e i suoi compagni e, finalmente, le terrificanti scimmie alate riescono a rapire Dorothy e il leone e a portarli alla strega dell’Ovest come prigionieri, dopo aver fatto a pezzi lo spaventapasseri e il boscaiolo di latta. La strega, però, non può fare del male alla bambina perché è protetta dalla magia delle scarpette d’argento. Così, cerca di rubargliene una. Dorothy, infuriata per il furto della scarpetta, lancia alla strega dell’Ovest un secchio d’acqua che, inaspettatamente, uccide la strega sciogliendola. Dopo aver liberato il leone e ricostruito lo spaventapasseri e il boscaiolo, Dorothy torna alla città di Smeraldo; lì scopre che il mago di Oz non è un vero mago: si tratta solo di un vecchio ventriloquo arrivato a Oz dal Nebraska, durante una gita in mongolfiera. Il mago finge di donare un cervello, un cuore e il coraggio ai tre compagni di Dorothy (in realtà, ciascuno di loro aveva già le qualità che desiderava, senza saperlo) e propone a Dorothy di costruire una nuova mongolfiera e di tornare insieme negli Stati Uniti. Tuttavia, a causa di un incidente, Dorothy rimane a terra e il mago parte da solo. La bambina non ha altra soluzione che andare alla ricerca della strega del Sud. Qui, scopre che le sue scarpette d’argento hanno il potere di portarla ovunque ella desideri; è sufficiente battere tre volte tra loro i tacchi delle scarpette. Nel finale, Dorothy, dopo aver salutato i suoi compagni, utilizza il potere delle scarpette e torna in Kansas, dove può riabbracciare i suoi zii.
MARCO PRITONI
Credits: Si ringrazia il Teatro Duse di Bologna per l’ospitalità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.