GUS G “Fearless tour” + Maxxwell + Magical Heart – Live @ Alchemica Musi …

Ci sono diversi complimenti da fare per questa serata che ha luogo all’Alchemica Music Club di Bologna – teatro di sempre più belle performance con nomi sempre più strabilianti in cartellino, una realtà sempre in crescita che non sta mancando di elargire soddisfazioni per le nostre orecchie. E’ infatti da parecchio tempo che non assistevo ad un concerto di così alto livello qualitativo, non solo per quanto riguarda l’act principale che non avrebbe bisogno di presentazioni – Gus G, al secolo Kostas Karamitroudis, chitarrista in forza ai power metallers Firewind e già collaboratore nientemeno che del Padrino dell’Heavy Metal Ozzy Osbourne.

Come dicevo l’alta qualità non riguarda solo il buon Gus, qui in veste solista – ma anche i due gruppi che aprono le danze, ovvero i tedeschi Magical Heart e gli svizzeri Maxxwell.
Poco prima delle 21 salgono sul palco i Magical Heart, bavaresi di Monaco che hanno il compito di scaldare gli animi degli ancora pochi presenti, compito che però svolgono egregiamente grazie al loro potente e melodico Hard N’ Heavy di qualità ed una performance da artisti consumati. Presentano il loro primo lavoro, Another Wonderland e la scaletta si dipana così tra la title track e brani altrettanto convincenti come Dream No More, Ocean o See the Light – gli applausi non mancano certo e la risposta dei quattro tedeschi è entusiasta tanto da meritarsi diversi complimenti da parte dei presenti a
termine del concerto: convincenti sotto ogni punto di vista!

Membri del gruppo:
Gilberto “Gilbi” Meléndez: Vocals
Hef Häfliger: Leadguitar
Cyril Montavon: Rhythmguitar
Oli Häller: Drums
Adrian Müller: Bass

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E’ il momento degli Svizzeri Maxxwell, dalla fredda Lucerna – solo che i cinque elvetici si dimostrano tutt’altro che gelidi proponendo un roccioso heavy metal che aggiunge tanto groove a delle sonorità compatte tipiche del metal teutonico degli anni 80, ricordando a più riprese gli Accept e rifacendosi anche a modelli più vicini a loro come i connazionali Krokus. Il cantante Gilberto Melendez sembra infatti un incrocio tra Udo Dirkschneider, Tim Owens e Ralf Scheepers, rivelandosi abile anche sul cantato più cupo e in growl e fornendo prestazioni da frontman di esperienza cambiandosi d’abito e parlando anche un po’ in italiano con il pubblico che sta fortunatamente aumentando. I due chitarristi Hef Hafliger e Cyril Montavon si divertono come matti muovendosi sul palco ed inscenando duetti divertenti e convincenti, il bassista Adrian Muller non smette mai di cantare, il batterista Oli Haller non perde un colpo: insomma questi Maxxwell si rivelano delle vere e proprie macchine da guerra con alle spalle diversi lavori tra cui l’ultimo Metalized che stasera promuovono. Dodici brani in fila tra cui spiccano gli iniziali Hurricane o Back Again, sino alla successiva Metalized in cui il buon Gilberto si presenta in un completo totalmente argentato da fare invidia alle migliori band di liscio.
I brani scorrono via via veloci e potenti, degne di nota la anthemica Raise your fist e Done with you e la conclusiva Queen of The Night con grande risposta da parte dei presenti.

Bene – l’atmosfera è calda, i suoni sono ben bilanciati e l’attesa è molto poca: Gus G non si fa aspettare e balza in scena sfoggiando tutta la tecnica di cui è capace, supportato anche da un bassista degno di nota, Dennis Ward già in forza ai Pink Cream 69 e che mostra tutte le sue capacità sia al basso che alla voce.

Il solista greco è in tour per supportare il suo ultimo lavoro intitolato Fearless, ed è proprio con la tonante title track che comincia questo show la cui scaletta è composta da oltre 15 canzoni che non annoiano mai e che rimanda alla sua carriera solista dando risalto anche al suo precedente Brand New Revolution alternando brani strumentali a canzoni in cui la voce di Ward ha grande risalto.

Pezzi come Mr. Manson, Vengeance, Don’t tread on me, fino a Thrill of the chase, I am the fire e The Quest passando per la riuscitissima cover di Money For Nothing dei Dire Straits fanno capire il motivo per cui il buon Ozzy lo abbia scelto come sostituto – seppure temporaneo – di Zakk Wylde non facendolo rimpiangere più di tanto.
Lo show è ormai concluso, la sala si è riempita ed ha seguito entusiasta le gesta del guitar hero che non si nega ad un autografo, una foto, due chiacchiere dimostrandosi così molto umano e disponibile come pochi della sua statura artistica – e molti dovrebbero sicuramente prenderne esempio.

Serata straordinaria quindi – come molte altre qui all’Alchemica, ormai sempre più baluardo dell’heavy metal a Bologna e sempre più in evidenza in ambito internazionale.
Attendiamo altre serate così molto presto, noi sicuramente ci saremo!

SANTI LIBRA
Photoset by ALESSANDRA MERLIN

Credits: si ringrazia Alchemica Music Club per la gentilissima disponibilità ela perfetta organizzazione dell’evento.

Setlist:
Fearless
My will
Burn
Mr. Manson
Vengeance
Don’t tread
What lies below
Letting go
Force majeure
Drum solo
Money for nothing (Dire Straits cover)
Cold sweat
Big city
Thrill of the chase
I am the fire
The quest

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Santi Libra

Bolognese, classe 1978 – appassionato scrittore sin da piccolo e devoto alla musica al 100% Cresciuto con i grandi classici della musica italiana ed internazionale, scopre sonorità più pesanti durante la gioventù e non se ne separa più, maturando nel contempo il sogno di formare una rock band. Si approccia inizialmente al pianoforte e poi al basso elettrico – ma sarà la sua voce a dargli il giusto ruolo, facendosi le ossa in diverse band e all’interno di spettacoli che coprono vari generi musicali, fino a fondare i Saints Trade – band hard rock con cui sforna diversi album e si toglie più di una soddisfazione in Italia e all’estero, fino a realizzare un altro piccolo sogno – quello di scrivere di musica entrando a far parte della grande famiglia di TuttoRock.