Glen Hansard @Anfiteatro del Vittoriale Gardone Riviera (Bs) 26 luglio 2019
by tuttorock
27 Luglio 2019
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Brividi e amore: Glen Hansard all’Anfiteatro del Vittoriale
Per chi non lo conoscesse, vi presento Glen Hansard, fateci amicizia perchè forme di onestà musicale così alte sono rare e vanno custodite per bene e tenute strette al cuore.
Il cantautore irlandese chiude il festival Tener-A-Mente, stupendo e facendoci innamorare tutti. Noi di lui, lui di noi.
Glen Hansard, dopo aver suonato per circa 12 anni un folk sincero e tradizionale, decide di abbandonare la strada maestra dell’indie-rock melodico scomposto a tratti da venature folk.
Negli ultimi anni l’artista stanco della sua reputazione da songwriter sentimentale decide di abbandonarsi ad una sua tormentata rivoluzione interiore ed approda a This Wild Willing, l’album uscito nel 2019, che sancisce un netto cambiamento con il passato.
Un passato però importante che lo ha visto leader della rock band The Frames e vincitore del premio Oscar 2008 per la miglior canzone
originale, Falling Slowly tratta dal film Once.
All’interno del suo nuovo lavoro ci sono canzoni come Who’s Gonna Be Your Baby Now e Weight of the World e sono riflessioni tormentate, dove non c’è nessun tipo di ritmica folk ma che risentono del mondo jazz.
Race to the Bottom, e il singolo di lancio I’ll Be You, Be Me sono quasi la negazione del folk che Hansard abbia mai pubblicato, lontanissimi dalle melodie occidentali di tradizione.
In questo processo di trasformazione troviamo il contributo dell’amico di vecchia data Javier Mas alla chitarra, direttamente prelevato dalla band di Leonard Cohen e presente in tutti i dischi da solista di Hansard.
Il segno melodico di Javier Mas, evidente e tangibile arricchisce il potere emozionale di Glen.
La serata è infatti caratterizzata da un anfiteatro silenzioso, curioso e attento: cuore e ed orecchie rapite dagli aneddoti di Glen e dalla gamma sonora che arricchisce il suo linguaggio musicale e che cresce ad ogni canzone che si sussegue in scaletta.
Una scaletta che si trasforma in uno storytelling musicale.
La storia del cantautore irlandese raccontata da lui in prima persona apre con due pezzi da solista Bird of Sorrow e The Gift e prende forma con l’ingresso della band che suonerà arricchendo di suoni, in special mondo i fiati e le influenze di un soul celtico tenebroso.
Ci sono cantautori che trasmettono più di quello che suonano, Glen Hansard è sicuramente uno di questi e con questa performance di chiusura al Vittoriale degli Italiani possiamo davvero sorridere inebriati attendendo l’arrivo del prossimo anno.
LA SCALETTA:
BIRD OF SORROW
THIS GIFT
LOVE DON’T LEAVE
RUIN
MINDS MADE UP
FOOLS GAME
DON’T SETTLE
I’LL BE YOU
CLOSING DOOR
SAT IT NOW
LEAVE
WOLVES
RAMBLE
WAY BACK
WINNIG STREAK (FIREPLACES)
IT BEATS ME
GRACE
FALLING SLOWLY
HER MERCY
JABONQUIS/ELLIE
DESERTER
ROLL ON SLOW
SAY IT NOW
LEAVE
GOOD LIFE
Per chi non lo conoscesse, vi presento Glen Hansard, fateci amicizia perchè forme di onestà musicale così alte sono rare e vanno custodite per bene e tenute strette al cuore.
Il cantautore irlandese chiude il festival Tener-A-Mente, stupendo e facendoci innamorare tutti. Noi di lui, lui di noi.
Glen Hansard, dopo aver suonato per circa 12 anni un folk sincero e tradizionale, decide di abbandonare la strada maestra dell’indie-rock melodico scomposto a tratti da venature folk.
Negli ultimi anni l’artista stanco della sua reputazione da songwriter sentimentale decide di abbandonarsi ad una sua tormentata rivoluzione interiore ed approda a This Wild Willing, l’album uscito nel 2019, che sancisce un netto cambiamento con il passato.
Un passato però importante che lo ha visto leader della rock band The Frames e vincitore del premio Oscar 2008 per la miglior canzone
originale, Falling Slowly tratta dal film Once.
All’interno del suo nuovo lavoro ci sono canzoni come Who’s Gonna Be Your Baby Now e Weight of the World e sono riflessioni tormentate, dove non c’è nessun tipo di ritmica folk ma che risentono del mondo jazz.
Race to the Bottom, e il singolo di lancio I’ll Be You, Be Me sono quasi la negazione del folk che Hansard abbia mai pubblicato, lontanissimi dalle melodie occidentali di tradizione.
In questo processo di trasformazione troviamo il contributo dell’amico di vecchia data Javier Mas alla chitarra, direttamente prelevato dalla band di Leonard Cohen e presente in tutti i dischi da solista di Hansard.
Il segno melodico di Javier Mas, evidente e tangibile arricchisce il potere emozionale di Glen.
La serata è infatti caratterizzata da un anfiteatro silenzioso, curioso e attento: cuore e ed orecchie rapite dagli aneddoti di Glen e dalla gamma sonora che arricchisce il suo linguaggio musicale e che cresce ad ogni canzone che si sussegue in scaletta.
Una scaletta che si trasforma in uno storytelling musicale.
La storia del cantautore irlandese raccontata da lui in prima persona apre con due pezzi da solista Bird of Sorrow e The Gift e prende forma con l’ingresso della band che suonerà arricchendo di suoni, in special mondo i fiati e le influenze di un soul celtico tenebroso.
Ci sono cantautori che trasmettono più di quello che suonano, Glen Hansard è sicuramente uno di questi e con questa performance di chiusura al Vittoriale degli Italiani possiamo davvero sorridere inebriati attendendo l’arrivo del prossimo anno.
LA SCALETTA:
BIRD OF SORROW
THIS GIFT
LOVE DON’T LEAVE
RUIN
MINDS MADE UP
FOOLS GAME
DON’T SETTLE
I’LL BE YOU
CLOSING DOOR
SAT IT NOW
LEAVE
WOLVES
RAMBLE
WAY BACK
WINNIG STREAK (FIREPLACES)
IT BEATS ME
GRACE
FALLING SLOWLY
HER MERCY
JABONQUIS/ELLIE
DESERTER
ROLL ON SLOW
SAY IT NOW
LEAVE
GOOD LIFE
Barbra “Violet” Magni
Pics by Daniele Di Chiara