“GIVE PEACE A CHANCE? CASTELNUOVO PER JOHN LENNON: POETA, MUSICISTA, PACIFISTA” …
Ed è proprio con questi concetti che è nata l’iniziativa “Give Peace A Chance? Castelnuovo per John Lennon : poeta, musicista, pacifista“, da un’idea di Marco Baccarini, presidente dell’ associazione e regista dello spettacolo.
L’ 8 Dicembre del 1980 John Winston Lennon viene ucciso da un fan, con un colpo di pistola, mentre sta rincasando nel suo appartamento di New York. A trentacinque anni dalla sua scomparsa , noi oggi vogliamo chiederci se davvero “abbiamo dato una possibilità alla pace”, come cantava lui, in un momento storico in cui queste tematiche sono purtroppo di triste attualità. Con questa iniziativa si è provato a raccontare Lennon partendo dai Beatles del primo periodo , l’epoca di Amburgo e dei primi live, passando per il famoso Bed In di Amsterdam, e giungendo all’ interpretazione della sua musica solista, con l’aiuto di artisti di diversissime età e cultura . L’evento , nuovissimo per concezione e struttura, si è svolto a Castelnuovo Rangone, e celebrava anche il trentesimo anniversario dell’ inaugurazione del primo parco in Europa dedicato a John Lennon, che si trova proprio nella cittadina modenese. Il parco John Lennon, inaugurato l’8 Dicembre del 1985 dal compianto Freak Antony, l’allora leader degli Skiantos, fu fortemente voluto dall’allora assessore alla cultura di Castelnuovo Roberto Alperoli e ispirato da Massimo Masini, notoriamente collezionista di ogni cosa dei Fab Four e loro fan assoluto, e appartenente ai “Beatlesiani D’Italia”.
Il “Give peace a chance?” nasce da un incontro tra Marco Baccarini e l’assessore Meschiari di Castelnuovo, il quale gli dice di aver bisogno di fare “qualcosa di importante” in occasione del 30° anniversario del Parco John Lennon ( primo in Europa e quasi sicuramente al Mondo) e gli chiede se vuole interessarsene . E’ la fine di Agosto, e Marco risponde che ci avrebbe pensato . Alcuni giorni dopo la famiglia Petillo, parenti di Marco, si reca a trovare la famiglia Baccarini, e tra una chiacchera e l’altra lui ad un certo punto chiede a Lilith se per caso le piacerebbe interpretare il ruolo di Yoko Ono durante un concerto, riproponendo il famoso bed-in di Amsterdam del 1969, ovviamente assieme al fidanzato Venanzio nel ruolo di John Lennon, attore anche lui. Lilith risponde con un ” Facciamo qualcosa di nuovo, che bello!”. Da lì al coinvolgimento dell’associazione “Avanzi di Balera” nel progetto, il passo è breve. Si inizia a delineare l’idea di un “supergruppo”, sulla falsa riga della Plastic Ono Band, prendendo un elemento eccellente per ogni band e cinque cantanti. Ed ecco formata la big band degli “Avanzi Tutta” . A Marco poi viene in mente una meravigliosa versione di “Eleonor Rigby” cantata dall’artista Roberta Giallo, che lui ha conosciuto in occasione delle Festa della Musica. E le propone di partecipare al progetto. Con il coinvolgimento di un’ altra band degli Avanzi di Balera, ovvero i Beat Repeat (un tributo ai Beatles che ripropone fedelmente la dimensione live dei primi anni del gruppo) e di Giancarlo Frigieri, incredibile “rivisitatore” di classici lennoniani, inizia così a delinearsi una sorta di canovaccio, che prevede la messa in scena del bed – in e l’esibizione di questi artisti. Per dare forma e voce a questo racconto a quel punto Baccarini decide di coinvolgere Francesca Mercury, una persona che la storia della musica la conosce bene e la racconta tutti i giorni ( attraverso il suo “Almanacco Mercury”), e che è cresciuta a “pane, palco e rock”. Il compito di guidare il pubblico in questo viaggio è stato infatti di Francesca Mercury, personaggio di spicco della realtà musicale emiliana, e autrice dei testi assieme a Marco Baccarini . Musicista, cantante, insegnante di musica, autrice di metodi di insegnamento musicale dedicati all’infanzia, manager musicale , presentatrice di eventi e direttrice di palco, Francesca è autrice di un Almanacco nel quale ogni giorno racconta episodi e aneddoti della storia della musica, che fa conoscere al grande pubblico attraverso siti web e programmi radiofonici. “Chiamai la Prof Mercury e le dissi ” – racconta Baccarini – ” Hai da fare tre cose con me: mettere a punto il copione compreso il bed- in, fare la conduttrice, e farmi venire Giacomo Voli a cantare “. La risposta non si fa attendere, Francesca risponde con un “Tutto qui?..Va bene!”. La Mercury e Baccarini stendono il copione e mettono a punto tempi e scalette, gli attori iniziano ad elaborare il bed-in prendendo spunto dai video presenti su Youtube, mentre gli artisti scaldano mani e ugole in sala prove. Quelo che gli spettatori che gremivano la sala della polisportiva hanno visto, ma soprattutto vissuto, è stata l’unione di racconto, musica e recitazione , che ha dato vita ad un format assolutamente innovativo. Un format nuovissimo, in cui il concerto, la ricostruzione storica del Bed In di Amsterdam, l’ attualizzazione e la reinterpretazione delle musiche lennoniane e beatlesiane hanno dato forma colore e vita al ricordo dell’artista che forse più di tutti è stato capace di raccontare valori come la pace, l’uguaglianza, e l’amore universale.
Il Viaggio inizia con Francesca che racconta di come i Beatles, come tutti , abbiano fatto anch’essi la gavetta, prima di essere famosi. E racconta agli spettatori che tra il 1960 e il 1962 furono chiamati per ben quattro volte ad Amburgo, a suonare, assieme ad altre band. “Quelle erano esibizioni lunghe, in cui loro dovevamo suonare al massimo del volume”, ha sempre raccontato Mc Cartney. La loro musica quindi acquisì potenza e consapevolezza, e in quel periodo si formarono lo stile e il repertorio che avrebbero caratterizzato i primi anni della loro attività. Repertorio che, come annuncia la Mercury, sta per essere riproposto dai Beat Repeat, la “Beatles Tribute Band” formata da Omar Tedeschini (voce e tastiere) , Luciano Gaddi (chitarra e cori) , Giordano Lugli (chitarra e voce) , Dodo Tamagnini (batteria e voce) e Vitaliano Lusvardi (basso). I cinque suonano i Beatles “prima maniera”, riproponendo la scaletta classica di quegli anni, con anche gli strumenti originali. Dopo l’esibizione incredibile di questa band, 20 minuti che mandano la sala in delirio, l’associazione Avanzi di Balera schiera il “supergruppo” (chiamato per l’ occasione “Avanzi Tutta”) composto dagli artisti dell’associazione e da coloro che hanno fatto la storia del beat modenese. Questa “Big Band”, che ha il compito di riportare alla luce canzoni dei Beatles e di Lennon, è formata da Maurizio Botti (Hammond) , Roberto Vasta (basso), Marco Bassoli (batteria) , Giorgio Beghi (chitarra), Michel Iotti (piano/keiboards) , coi cantanti Johnny Tulipano, Sabatino Galoppa, Marco Baccarini, Franco Pezzetti e Carlo Dallari. Dopo un’esibizione al fulmicotone, Francesca chiede due minuti di silenzio, e cala il buio in sala. Inizia a sentirsi in sottofondo il brano “Power to The People”, e nel buio a bordo palco si inizia a preparare una scenografia. Nel frattempo , Francesca sul palco racconta al pubblico che i Beatles ad un certo punto del loro percorso artistico, nel 1970, si sciolgono. Ognuno di loro intraprende intraprende una carriera solista. Ma ci si chiede che cos’abbia portato portato al loro scioglimento. Sicuramente il fatto che tre identità musicalmente fortissime, come quelle di John, Paul e George, facessero fatica a convivere, potrebbe essere una delle motivazioni. “Ma..” racconta Francesca “Molti fan danno la colpa a Yoko Ono, che John conosce nel 1966 ad una mostra, e che sposa nel 1969. I due trascorrono la luna di miele nella stanza 702 dell’ Hilton Hotel di Amsterdam, dando luogo a quello che tutti conoscono come il primo bed- in, e al quale per dieci ore al giorno stampa, amici, fan, avevano libero accesso”. Dopo queste parole, si accendono i fari, la musica finisce, e a bordo palco è stato allestito un letto, sul quale gli incredibili attori Venanzio Amoroso (John) e Lilith Petillo (Yoko) sono in pigiama, intenti a scrivere cartelloni. Entrano due giornalisti, impersonati dalla Mercury e Baccarini, e inizia la ricostruzione del bed in, sulla base di domande e risposte tratte dai filmati originali, ma anche contestualizzate ai giorni nostri. Dopo l’ultima domanda, parte la musica di “Give Peace a Change”, Lilith si alza, e pronuncia queste parole: “Cari amici, nel 1969 io e John eravamo così ingenui da pensare che il “bed-in” avrebbe cambiato il mondo. Bene, è possibile che sia successo, ma ai tempi non lo sapevamo. E’ stata una buona idea filmarlo perché quello che dicevamo allora potrebbe essere ripetuto adesso… potrebbe dar coraggio e ispirazione anche a voi, attivisti di oggi. E allora… buona fortuna a tutti noi. E ricordiamo che la guerra finisce, s elo vogliamo. Dipende da noi e da nessun altro. Diamo alla pace una possibilità. Pensate alla pace, agite per la pace, diffondete la pace. Con amore, Yoko” . Si alza il volume della musica, Lilith fa per andare, ma si ferma, torna verso il pubblico, e soffia petali di rosa bianca. Gli applausi sono tantissimi. Francesca torna sul palco, e presenta il periodo “solista” di Lennon, omaggiato in modo incredibilmente originale da Giancarlo Frigieri, cantautore modenese e finalista del Premio Tenco 2014. Baccarini poi presenta la bravissima Roberta Giallo, la poliedrica artista bolognese, raccontando di come si sono conosciuti. Roberta è accompagnata, nell’esecuzione di alcuni brani dei Beatles che hanno fatto la storia, dal pianista ed hammondista Emiliano Pintori. A questo punto è giunto il momento dell’ultimo artista. A chiudere l’evento infatti è una coppia artistica inedita, ovvero quella composta da Nicola “Nik” Messori e Giacomo Voli. Il chitarrista modenese, che ha militato in tante band e che ha collaborato con alcuni importanti artisti italiani, accompagna con la sua chitarra il finalista a The Voice 2014, attuale cantante dello storico Banco del Mutuo Soccorso, e attraverso il quale il passato si lega indissolubilmente col presente. La voce di Giacomo Voli lascia l’audience stupefatta, e mentre gli applausi si fanno sentire, iniziano a salire sul palco tutti gli artisti che hanno partecipato. Il tempo di un breve discorso di ringraziamento da parte dell’ assessore Meschiari, e Francesca Mercury pronuncia queste parole : “Oltre al bed- in di Amsterdam, John e Yoko ne fecero un altro, a Montreal. E c’è una canzone che fu scritta e registrata proprio in quell’occasione, assieme ad amici, giornalisti, e a tante persone presenti in quella camera . Quando un giornalista chiese loro, durante il bed in, che cosa pensassero di ottenere standosene a letto, Lennon rispose spontaneamente: ‘Tutto quello che stiamo dicendo è : diamo una possibilità alla pace’ .. ovvero : ‘All we are saying is give peace a chance’. ” .
E Giancarlo Frigieri inizia ad intonare le strofe di quello che può essere considerato il primo “rap” della storia, mentre gli artisti e tutte le persone presenti in sala gli fanno il coro. E’ un momento incredibile, nel quale tutti cantano e si emozionano. Noi che c’eravamo, abbiamo percepito tutta l’energia e il significato di questo evento unico nel suo genere. E ci piace credere che anche John Lennon, da dovunque egli fosse, la stesse cantando con noi.
MIZIO DOKI
“Give Peace A Chance? Castelnuovo per John Lennon : poeta, musicista, pacifista “
Soggetto: Marco Baccarini
Testi : Francesca Mercury
Regia: Marco Baccarini
Martedi 8 Dicembre 2015 – Ore 16.00 – Sala Polivalente Via Ciro Bisi, Castelnuovo
Per info: Ufficio Cultura Comune di Castelnuovo Rangone : 059/ 534802
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Attiva da molti anni nel panorama musicale emiliano, Francesca Mercury si occupa di management e produzione in veste di talent-scout e promoter. È organizzatrice di eventi e ricopre il ruolo di stage manager in festival di importanza nazionale. È direttore artistico di progetti e format musicali e teatrali, molti dei quali sono proposti dall’Associazione Musicale “Avanzi Di Balera”, della quale è presidente. Fa parte del team redazionale di "Tuttorock", per il quale cura la rubrica "Almanacco Mercury", presente anche sulle maggiori piattaforme social e in programmi televisivi e radiofonici. Si occupa di formazione nelle scuole di musica emiliane e porta avanti iniziative dedicate alla storia della musica. Ama i suoi figli, le scarpe, la mortadella e Freddie Mercury.