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GIAN MARIA ACCUSANI “Da grande faccio il musicista” @ Covo Summer Bologna 8-7- …

GIAN MARIA ACCUSANI “Da grande faccio il musicista” @ Covo Summer Bologna 8-7- …

GIAN MARIA ACCUSANI “Da grande faccio il musicista” @ Covo Summer Club Bologna 8-7-2021

Entusiasmante, commovente, intenso, emozionante, “Da grande faccio il musicista”, il tour solista di Gian Maria Accusani, approda nella splendida e accogliente corte estiva del Covo Club. Rimandato il discorso Sick Tamburo a tempi “completamente” normali, perché loro vogliono la gente sottopalco, Gian Maria si presenta sul palco armato solamente della sua chitarra acustica, ma riesce a riempiere egualmente tempo e spazio alla perfezione con la sua aneddotica. Più che raccontare le sue storie, inutile fare lo spoiler, la cover dell’originale, ma quello che vi voglio raccontare sono i sentimenti, i filoni narrativi che Accusani delinea nel suo storytelling. E sono anche i mantra che ognuno di noi, con le proprie particolarità, dimensioni, sensibilità, conosce e interiorizza nel corso della propria vita.

Iniziamo con la “diversità” che ha caratterizzato la sua adolescenza, da batterista nella combo dei The Great Complotto. La tenuta e gli atteggiamenti del gruppo, il “volere” sentirsi diversi, tanto da essere felici di trovarsi in concerti con poca gente, così come il vestirsi in maniera anti-conformista, scontrandosi con l’ottusità dei “normali”.  La necessità di staccarsi dalla massa e dalla società politically correct, ma qui si innesta anche il ”bisogno”. In questo caso la fame di novità, il volere rincorrere i propri sogni, e in mancanza di internet si va a cercare la musica che si ama là dove nasce e si diffonde, Londra.

Da lì alla decisione “da grande faccio il musicista”, il passo è breve. L’incontro con Nick Griffith Waters, che è passa dal lavorare con i Pink Floyd ai Prozac+, nome mutuato dal noto medicinale Prozac, prescritto a Gian Maria, anche se da lui mai assunto, il passo è breve. E tra un brano e l’altro, Accusani racconta la storia, dall’incontro con Waters a quello con Carlo Albertoli della Vox Pop, l’abbandono della batteria per la chitarra, al fine di divenire un compositore, la formazione dei Prozac+ con Eva Poles, Elisabetta Imelio, il grande successo che ne è seguito. Gian Maria intrattiene con aneddoti e storie, concerti tenuti al Beach a orario antelucano, incontri e scontri, inizi e termini, tra una canzone e l’altra si passa alla nascita dei Sick Tamburo, connessa nelle radici con gli Hardcore Tamburo.

Ma come ho detto non voglio ripetere pedissequamente cose che Gian Maria può tranquillamente raccontare meglio, ma porre l’accento sul quid che cambia una fredda esposizione in un momento empatico e commovente. La seconda parte del concerto si concentra sulla malattia di Elisabetta, e qui i sentimenti si accendono in mille rivoli diversi. La consapevolezza che quello che possediamo oggi non è detto che lo avremo domani, il racconto di quel filo invisibile, intangibile, infrangibile, che tuttora lega Gian Maria a Elisabetta, che gli tiene sempre compagnia sul palco anche adesso. Il continuo rapportarsi con la sua “Gegia”, come rivela di averla sempre chiamata, e mentre scorre il suo racconto il groppo alla gola cresce, perché, penso, tutti abbiamo subito una qualche forma di perdita nella vita, e Gian Maria riesce a raccontare tutto con una forza e una potenza dolorosa incredibile, in modo quasi taumaturgico. Sfumature come la “disperazione”, la “speranza”, la “comprensione” dell’inevitabile, il crollare per poi doversi risollevare.

In questa meravigliosa serata, così carica di pathos, fra sentimenti e il racconto del perché del come riguardo la nascita di canzoni come Il fiore per te piuttosto che La fine della chemio, Gian Maria ci racconta come praticamente tutte le canzoni da lui composte siano state ispirate da Elisabetta, ennesimo omaggio alla sua perfetta metà, e sicuramente ha ragione lui, era certamente presente sul palco anche lei stasera.

MAURIZIO DONINI

Credits: Si ringrazia il Covo Club di Bologna per l’ospitalità e la perfetta organizzazione dell’evento.

SETLIST:

Betty tossica (Prozac+)
Se non ci fosse più (Prozac+)
Ho bisogno di parlarti (Sick Tamburo)
Mi mandi fuori (Prozac+)
GM (Prozac+)
Più niente (Prozac+)
E so che sai che un giorno (Sick Tamburo)
La canzone del rumore (Hardcore Tamburo/Sick Tamburo)
La mia mano sola (Sick Tamburo)
Il fiore per te (Sick Tamburo)
Un giorno nuovo (Sick Tamburo)
La fine della chemio (Sick Tamburo)
Quel ragazzo speciale (Sick Tamburo)
Sei il mio demone (Sick Tamburo)
Encore:
Sono un’immondizia (Prozac+)

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