Gamma Ray + Alestorm + Brainstorm + Rain + Skeletoon @ Luppolo in Rock Cremona 20/07/24
Luppolo In Rock 2023 @ Parco delle Colonie Padane, Cremona – 20/07/2024
Sabato 20 Luglio la meta più ambita dagli amanti della musica pesante è decisamente il Luppolo in Rock che per l’occasione risulta addirittura sold-out.
Il festival cremasco, giunto ormai alla sua sesta edizione, si è guadagnato negli anni il favore di numerosi metallari che ivi accorrono da tutte le parti d’Italia e d’Europa per trovare (letteralmente) convenienza, cortesia e ampio parcheggio all’ingresso, oltre naturalmente ad una selezione musicale di tutto rispetto.
Una tre giorni pensata “dai fan per i fan” e studiata meticolosamente per accontentare anche il pubblico più esigente, a partire dalla location posta in prossimità di un camping perfettamente attrezzato con pista ciclabile adiacente. Stiamo parlando del Parco della Colonie Padane, centro polifunzionale di valenza storica, architettonica e naturalistica, uno sbocco sul Po circondato da una fantastica cornice verde di 60.000 metri quadri dall’incredibile biodiversità vegetale con pioppi, platani, querce, bagolari, susini, aceri e perfino ginko biloba.
Il festival si divide in due zone, un’area recintata in cui vengono svolti i controlli e forniti i braccialetti ed una prima area “bussola” ad ingresso libero, dove è organizzato un pittoresco mercatino comprensivo di numerose bancherelle di vinili, libri e artigianato, oltre alla presenza di una fornita area ristoro in cui è possibile assaporare carne alla griglia cotta su spettacolari barbecue a legna dal braciere sospeso e pizze alla pala, ma anche cucina con piatti caldi ed alternative vegane e gluten free, oltre ad un bar che offre abbonamenti per la birra (3 x 20 euro), mentre con l’offerta Telegram il prezzo scende a 5 x 30 euro per una finestra di tempo limitata, dalle 18.30 alle 19.15.
Una formula che conquista: no pit area, no token e ampio parcheggio gratuito.
L’unica pecca sono le code, considerata l’ampia presenza di pubblico.
Numerosi invece i bagni chimici presenti, oltre a quelli situati all’interno della struttura con acqua corrente.
La giornata si presenta soleggiata con una temperatura di 34° ma le zone d’ombra non mancano e i più moderati cercano refrigerio nei dintorni del palco, ascoltando sulla distanza.
Alle h. 17.00 è incombenza da parte dei nostrani SkeleToon il ruolo di opener. Nati nel 2011 come tribute band degli Halloween, i Jack O’Lantern hanno nel 2015 concretizzato la loro forma autonoma diventando una Nerd-metal band dalle tematiche annesse.
Si rende evidente in “The Truffle Shuffle Army: Bizardly Bizarre“, da “They Never Say Die” un album dedicato ai dereietti e i c.d freak che qui cercano la loro rivalsa, traccia che prevede la compartecipazione di Alessandro Conti dei Trick or Treat e merita decisamente una menzione d’onore per l’estensione vocale di Tomi Fooler che qui ha libero sfogo. Bella la maglietta che recita fronte “sono qui solo per i Gamma Ray” e retro “ma solo se non fanno tardi”. Memorabile anche la Stratocaster rosa confetto di Andrea Cappellari che ci tornerà in sogno.
Alle 18.00 c’è un rapido cambio d’abito con i Rain che colgono al balzo il mood che si respira ai piedi del palco tra pirate-hat, camicie col corsetto e bandane, esordendo con “Spacepirates” (2016) heavy metal allo stato puro, Gabriele Ravaglia bassista molto solido e scenico che col sigaro in bocca, la barba lunga e le braccia totalmente tatuate che reggono un basso Spector modello ascia da guerra mi sembra un nano di settimo livello di D&D. Solo una descrizione: valoroso in battaglia.
Puntuale la doppietta “New Sin” / “Down in Hell” dal più recente “A New Tomorrow” (2022) durante la quale non mancano le ballerine di lap dance che si muovono feline sul palco con coreografie che fanno la loro – porca – figura e rendono l’atmosfera ancora più infuocata raccogliendo una rinfrescante pioggia di sincere acclamazioni. W.A.S.P approved.
19.15 ecco la salita dei tutonici Brainstorm da Heidenheim an der Brenz, storica band power metal che non sapeva che nome attribuirsi pertanto ha puntato tutto sul BRAINSTORM-ing.
I nostri celebrano quest’anno i 35 anni di attività e le aspettative sono alte, soprattutto considerato il fatto che hanno un nuovo album in canna (di cui purtroppo non anticipano nulla). Nonostante siamo ormai completamente fradici di sudore e il cervello sia cotto, sono molti gli spettatori ad accorrere sotto il sole cocente per vedere Andy B. Franck e sodali e qualcuno ha già prenotato anche la transenna.
“Wall Of Skulls” (2021) album di gusto old-school riveste grande importanza con la spirituale introduzione gregoriana (che evoca alla mente suoni mistici genere Sadeness degli Enigma): “Chamber Thirteen” seguita in successione dall’incalzante riff di chitarra in “Where Ravens Fly” che culmina in una ritmica epica e trascinante, Dieter Bernert (batteria) & Jim Ramses (basso) in vigorosa sinergia. Momenti come “Devil’s Eye” da “Midnight Ghost” (2018) sono invece l’occasione per Andy di incitare il pit che risponde positivamente con grida entusiaste e poghi di tutto rispetto.
La setlist spazia sulla discografia più recente con pochi throwback sui brani storici: da “Soul Temptation” (2003) propongono “Shiva’s Tears”, pura musica indiana che lascia in bocca l’etnico sapore di spezie e ancora “Highs Without Lows” e vanno in chiusura con “All Those Words” da “Liquid Monster” (2005).
ARRR! E’ quindi la volta di un’altra tempesta in mare, Dopo Brain – Storm ecco gli Ale – Storm. Bucanieri a raccolta! Siamo al tramonto h.20.45 e le temperature sembrano essere più indulgenti.
La True Scottish Pirate Metal Band schierata in total green con tanto di kilt in tinta, richiama una grande affluenza suscitando anche la curiosità di chi ancora malauguratamente non li conosceva. Questo per via dell’enorme paperella gialla che costringe il batterista Ian Wilson a suonare schiacciato in un angolino minuscolo sulla destra del palcoscenico.
I sei propongono singoli trascinanti da tutto il mondo: “Mexico” e poi anche “Uzbekistan” dall’ultimo ep uscito in Marzo “Voyage of the Dead Marauder“. Divertentissimi in “P.A.R.T.Y” trascinano il pubblico ad una festa sulla spiaggia: “P.A.R.T.Y , IT’S PIRATE PARTY TIME!!!” ed è subito Village People, tutti cantano, ballano e sculettano sul posto, non sembra nemmeno di trovarsi ad un concerto metal.
Siamo alle encore con “Drink“, il cantante e tastierista Christopher Bowes chiede: “quante altre ne volete? Una, due o forse tre?” No, f*******i dice, ne facciamo solo due. E attaccano con un classico alcolico: “Rum“, mentre “Fu**ed With an Anchor” chiude il set.
Finalmente siamo arrivati ai Gamma Ray che nel logo sono GammaRay scritto tutto attaccato, ma solo per precisione… featuring Ralf Scheepers.
Il cantante aveva iniziato la sua carriera negli anni ’80 con i Tyran’ Pace, aveva poi bazzicato negli Helloween come sostituto a Kai Hansen ed era poi passato nel 1989 nei Gamma Ray incidendo con loro album di una certa caratura come Heading for Tomorrow (1989), Sigh No More (1991) che da molti viene considerato il “vero e proprio” primo disco, definendone lo stile, e last but not list Insanity and Genius (1993), prima di lasciarli e ritornare qualche anno più tardi, nel 1997, con i Primal Fear.
Ormai la notte è calata completamente, sono le 22.30 ed è buio pesto. Il teschio urlante di “Empire Of The Dead” riempie il fondale, spettrale ed illuminato solo dai faretti.
I pochi coraggiosi che sono qui dalla mattina assurgono al ruolo di semidivinità dalle articolazioni ponderose, considerato il fatto che l’età media supera abbondantemente la trentina. Qualcuno però bara e viene solo per gli headliner, in effetti è ormai impossibile muoversi e ci saranno almeno 1.500 persone a cingere il palco.
I Gamma Ray portano in scena i maggiori successi, una scaletta di quindici brani da “Land Of The Free” a “Heaven Can Wait” passando per masterpiece in cui le chitarre danno il massimo di sè negli assoli, parlo di “Master Of Confusion” anche se tutti i brani sono suonati con la medesima meticolosità e slancio, per una serata memorabile.
SUSANNA ZANDONÀ
Credits: si ringrazia Vertigo per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
SETLIST:
Setlist
SkeleToon
Intro: Unveiling Secrets
Holding On
The Truffle Shuffle Army: Bizardly Bizarre
(with Alessandro Conti)
2204
Joker’s Turn
I Have the Key
Rain
Spacepirates
Bang Bus
Hellfire
New Sin
Down in Hell
Black Ford Rising
A New Tomorrow
We Don’t Call the Cops (W.D.C.T.C.)
Revolver
Mr. 2 Words
Only for the Rain Crew
Brainstorm
Chamber Thirteen
Where Ravens Fly
Worlds Are Comin’ Through
Devil’s Eye
Shiva’s Tears
Glory Disappears
Highs Without Lows
The Pyre
Escape the Silence
Turn Off the Light
All Those Words
Ravenous Minds
Alestorm
Keelhauled
Back Through Time
Mexico
Alestorm
Under Blackened Banners
Hangover
(Taio Cruz cover)
Zombies Ate My Pirate Ship
Uzbekistan
Voyage of the Dead Marauder
Big Ship Little Shipo
Nancy the Tavern Wench
Rumpelkombo
P.A.R.T.Y.
Shit Boat (No Fans)
Encore:
Drink
Rum
Fucked With an Anchor
GammaRay
Land of the Free
Last Before the Storm
Avalon
Master of Confusion
Lust for Life (with Ralf Scheepers)
One With the World (with Ralf Scheepers)
Man on a Mission
The Silence (with Ralf Scheepers)
Dethrone Tyranny
Rebellion in Dreamland
Empathy
Somewhere Out in Space
Encore:
Heading for Tomorrow (with Ralf Scheepers)
Send Me a Sign
Heaven Can Wait (with Ralf Scheepers)
Better known as Violent Lullaby or "The Wildcat" a glam rock girl* with a bad attitude. Classe 1992, part-time waifu e giornalista** per passione. Nel tempo libero amo inventarmi strambi personaggi e cosplay, sperimentare in cucina, esplorare il mondo, guardare anime giapponesi drammatici, collezionare vinili a cavallo tra i '70 e gli '80 e dilettarmi a fare le spaccate sul basso elettrico (strumento di cui sono follemente innamorata). *=woman **=ex redattrice per Truemetal