FRANZ FERDINAND – Live @ Unipol Arena, Casalecchio di Reno (BO) 15-3-2018
by tuttorock
19 Marzo 2018
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I Franz Ferdinand sono diventati grandi. A esattamente 14 anni di distanza dalla loro prima volta a Bologna davanti a poco più di 200 stipatissime persone, oggi ritornano all’Unipol Arena. Le loro tappe in zona dicono tutto: Covo Club 13 marzo 2004, PalaDozza 19 dicembre 2005, piazza Castello a “Ferrara sotto le stelle” 12 luglio 2008 e 1 agosto 2014 ed ora la grande arena: un’ascesa irrefrenabile.
Questo tour è l’inizio di una nuova fase per la band: il chitarrista Nick McCarthy – elemento fondamentale dei FF anche da un punto di vista iconografico – se ne è andato (ma forse non per sempre…) ed è stato sostituito non da un musicista, bensì due: Dino Bardot (ex membro dei 1990’s) alla chitarra e Julian Corrie a tastiere, synth e chitarra. Per chi, come me, li ha seguiti sin dagli esordi è difficile non rimpiangere la tradizionale formazione a quattro e la naturale freschezza dei primi anni corroborata dal gioioso stupore nel constatare che “ce la stiamo facendo”. Elementi che rendono ogni live unico e coinvolgente, ma che inevitabilmente passano e auspicabilmente portano a traguardi sempre più alti, come è appunto il caso dei Franz Ferdinand. Oggi il “mestiere” lo conoscono ormai bene, Alex Kapranos – rimasto leader incontrastato della band – sa perfettamente cosa dire alle folle e cosa fare per ottenere un urlo e un applauso, non che sia facile, ma tutto si appiattisce inevitabilmente un po’ su degli schemi consolidati, ma questo i tanti fans “dell’ultima ora” non lo possono percepire. Detto ciò rimangono due dati di fatto incontrovertibili: i Franz Ferdinand sanno scrivere belle canzoni e Alex ha una voce unica e inconfondibile .
La scelta del pezzo d’apertura è perfetta a partire dal titolo “Always Ascending” title-track del nuovo album uscito poche settimane fa: in pieno stile FF, con maggiori concessioni a ritmi dance che hanno peraltro sempre fatto parte della loro cifra stilistica in misura variabile. La scenografia è essenziale, unica concessione alla grandeur sono gli schermi alle spalle della band con una regia di immagini che solo in parte riprende ciò che sta accadendo sul palco. Grande attenzione come sempre allo stile: Kapranos, visibilmente dimagrito, ha scelto di essere biondo platino quasi a definire anche visivamente questa nuova fase. Tutto il concerto è in perfetto equilibrio tra grandi successi e nuovi brani e appare chiaro che il nuovo disco viaggia sulla stessa lunghezza d’onda dei precedenti. A fare da contraltare alla novità arriva “Walk Away” un brano bellissimo, ma forse non fra i più noti della band, scritto dal bassista Bob Hardy ed estratto dal secondo album “You Could Have It So Much Better“; indicativa la scelta della posizione di “Take Me Out“, la canzone dall’album d’esordio che ha fatto accendere i riflettori sul gruppo nel 2004 e che non manca mai di provocare il totale entusiasmo e coinvolgimento del pubblico: non più come ultimo brano e neanche nei bis, ma inserita circa a metà strada di una scaletta che in tutto impiega poco più di un’ora e mezza per giungere a compimento, ovvero: “non è più la nostra canzone più importante, siamo andati oltre”. E oltre ci sono andati veramente. Rimane però una certezza: non si più andare via scontenti da un concerto dei Franz Ferdinand.
In apertura di serata ha suonato il duo milanese electro-wave I Am Not A Blonde (But I’d Love To Be Blondie), ovvero Chiara “Oakland ” Castello e Camilla Matley, che è riuscito in un’impresa non sempre facile per le band di supporto ai grandi nomi: coinvolgere buona parte del pubblico e farlo ballare!
ANGELA ZOCCO
Photoset by NINO SAETTI
Questo tour è l’inizio di una nuova fase per la band: il chitarrista Nick McCarthy – elemento fondamentale dei FF anche da un punto di vista iconografico – se ne è andato (ma forse non per sempre…) ed è stato sostituito non da un musicista, bensì due: Dino Bardot (ex membro dei 1990’s) alla chitarra e Julian Corrie a tastiere, synth e chitarra. Per chi, come me, li ha seguiti sin dagli esordi è difficile non rimpiangere la tradizionale formazione a quattro e la naturale freschezza dei primi anni corroborata dal gioioso stupore nel constatare che “ce la stiamo facendo”. Elementi che rendono ogni live unico e coinvolgente, ma che inevitabilmente passano e auspicabilmente portano a traguardi sempre più alti, come è appunto il caso dei Franz Ferdinand. Oggi il “mestiere” lo conoscono ormai bene, Alex Kapranos – rimasto leader incontrastato della band – sa perfettamente cosa dire alle folle e cosa fare per ottenere un urlo e un applauso, non che sia facile, ma tutto si appiattisce inevitabilmente un po’ su degli schemi consolidati, ma questo i tanti fans “dell’ultima ora” non lo possono percepire. Detto ciò rimangono due dati di fatto incontrovertibili: i Franz Ferdinand sanno scrivere belle canzoni e Alex ha una voce unica e inconfondibile .
La scelta del pezzo d’apertura è perfetta a partire dal titolo “Always Ascending” title-track del nuovo album uscito poche settimane fa: in pieno stile FF, con maggiori concessioni a ritmi dance che hanno peraltro sempre fatto parte della loro cifra stilistica in misura variabile. La scenografia è essenziale, unica concessione alla grandeur sono gli schermi alle spalle della band con una regia di immagini che solo in parte riprende ciò che sta accadendo sul palco. Grande attenzione come sempre allo stile: Kapranos, visibilmente dimagrito, ha scelto di essere biondo platino quasi a definire anche visivamente questa nuova fase. Tutto il concerto è in perfetto equilibrio tra grandi successi e nuovi brani e appare chiaro che il nuovo disco viaggia sulla stessa lunghezza d’onda dei precedenti. A fare da contraltare alla novità arriva “Walk Away” un brano bellissimo, ma forse non fra i più noti della band, scritto dal bassista Bob Hardy ed estratto dal secondo album “You Could Have It So Much Better“; indicativa la scelta della posizione di “Take Me Out“, la canzone dall’album d’esordio che ha fatto accendere i riflettori sul gruppo nel 2004 e che non manca mai di provocare il totale entusiasmo e coinvolgimento del pubblico: non più come ultimo brano e neanche nei bis, ma inserita circa a metà strada di una scaletta che in tutto impiega poco più di un’ora e mezza per giungere a compimento, ovvero: “non è più la nostra canzone più importante, siamo andati oltre”. E oltre ci sono andati veramente. Rimane però una certezza: non si più andare via scontenti da un concerto dei Franz Ferdinand.
In apertura di serata ha suonato il duo milanese electro-wave I Am Not A Blonde (But I’d Love To Be Blondie), ovvero Chiara “Oakland ” Castello e Camilla Matley, che è riuscito in un’impresa non sempre facile per le band di supporto ai grandi nomi: coinvolgere buona parte del pubblico e farlo ballare!
ANGELA ZOCCO
Photoset by NINO SAETTI
Credits:
si ringrazia Studio’s Online ed Indipendente Concerti per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.Band:
Alex Kapranos – voce, chitarra
Bob Hardy – basso
Paul Thomson – batteria, cori
Dino Bardot – chitarra
Julian Corrie – tastiere
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