Finntroll @ Legend Club Milano 19-04-24
Finntroll Vredesvävd Tour @ Legend Club Milano 19-04-24
Indossano orecchie elfiche e un corpse paint leggero che omaggia il black metal più ostile, ma dei giganteschi e perfidi troll hanno ben poco.
Piuttosto li si potrebbe accomunare a dei fauni, divinità protettrici della campagna e delle greggi, dalle facoltà oracolari e dalle sembianze umane, eccezion fatta, ovviamente, per i piedi e le corna di capra.
Creature pur sempre abiette, dedite alla caccia e al soddisfacimento dei più bassi istinti sessuali (soprattutto nei confronti delle giovani e belle ninfe), ma anche capaci di predire il futuro attraverso fatuus e fatuclus, messaggi verbali indotti nelle malcapitate vittime rimanendo invisibili agli occhi delle stesse. Oltre a – dulcis in fundo – causare vere e proprie visioni ed incubi.
Ed in effetti osservando Samuli Johannes ‘Skrymer’ emergere dall’ombra con quel cappello fedora in perfetto stile Freddy Krueger, si potrebbe anche pensare di essere finiti in una versione alternativa di Nightmare on Elm Street.
Stiamo parlando dei Finntroll che il 19 Aprile sono tornati a Milano (Legend Club) per l’unica data italiana del tour Vredesvävd, che porta in giro l’album uscito ormai nel lontano 2020 di cui però eseguono solo tre canzoni: Ylaren, Forsen e Ormfolk. Forse un po’ poco per un tour omonimo.
Vreth (voce), Routa (chitarra), Skrymer (chitarra), Trollhorn (tastiere/chitarra), Virta (tastiere), Tundra (basso) e Beast Dominator (batteria) sono ormai dei veterani della scena folk – viking – black – pagan metal finlandese tanto da essersi inventati un genere tutto loro che sfrutta la humppa, una sorta di polka che si suona con il kantele, uno strumento a cinque corde (anche definito “arpa finnica”) tipico nei Paesi che si affacciano sul Mar Baltico.
Finn-landesi che cantano in svedese, scelta peculiare da attribuirsi al primo cantante, Jan “Katla” Jämsen, che facendo parte di una minoranza linguistica a cui voleva rendere omaggio – e soprattutto ritenendo l’idioma più adeguato al look trollesco della band – decise di adottare questa soluzione, poi mantenuta come tradizione dai vocalist successivi per non stravolgere il sound ormai consolidato.
Seppur si possa dire che il gruppo nasca sotto quella che è una cattiva stella in quanto il cantante dovette lasciare il ruolo dopo la pubblicazione della prima demo “Rivfader” (1998), a causa di un tumore non operabile alle corde vocali (anche se tutt’ora collabora come scrittore dei testi) e il co-fondatore Teemu “Somnium” Raimoranta – ai tempi chitarrista del gruppo black metal Impaled Nazarene – venne a mancare a soli 25 anni, cadendo accidentalmente dal ponte Kaisaniemi di Helsinki in stato di ebbrezza – appena due settimane dopo l’uscita di “Visor Om Slutet” (2003) – album acustico suonato con strumenti particolari come il kazoo… i finnici non si sono mai persi d’animo e la loro grinta li ha premiati.
Nel 2004 pubblicano Nattfödd “nato dalla notte” da cui è tratta la prima traccia in scaletta al Legend Club di Milano: Människopesten.
Album che ha contribuito a donare notorietà alla band, consacrandola nell’ Olimpo del metal al Wacken Open Air 2006.
Tornando al giorni nostri si denota, fin dall’ attacco, come la voce di Mathias “Vreth” Lillmåns da cui ci si aspetterebbe un bel growl potente e di diaframma, rimanga in sordina, coperta e sovrastata dalla parte strumentale predominante. Forse le numerose date accumulate sul calendario iniziano a farsi sentire e il vocalist risulta un po’ affaticato.
Tuttavia si difende piuttosto bene, alimentando poghi che considerata la capacità del locale, risucchiano come il vortice di un tornado in formazione, la quasi totalità degli spettatori.
Si ricomincia a ragionare con Blodsvept (2013) ottimo prodotto che enfatizza la vena compositiva fiabesca e al contempo il lato ritmico più estremo dei Finntroll. Da citarsi anche una orecchiabile Trollhammaren, scandita in coro per ben due volte, come nel ritornello: Trollhammeren! Trollhammaren! Il martello del troll è pronto a colpire, in cerca di sangue umano.
Chiudono “Under bergets Rot” e “Midvinterdraken“.
SUSANNA ZANDONÀ
Credits: si ringrazia Bagana per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
BAND:
Vreth (voce)
Routa (chitarra)
Skrymer (chitarra)
Trollhorn (tastiere/chitarra)
Virta (tastiere)
Tundra (basso)
Beast Dominator (batteria)
Better known as Violent Lullaby or "The Wildcat" a glam rock girl* with a bad attitude. Classe 1992, part-time waifu e giornalista** per passione. Nel tempo libero amo inventarmi strambi personaggi e cosplay, sperimentare in cucina, esplorare il mondo, guardare anime giapponesi drammatici, collezionare vinili a cavallo tra i '70 e gli '80 e dilettarmi a fare le spaccate sul basso elettrico (strumento di cui sono follemente innamorata). *=woman **=ex redattrice per Truemetal