ENNIO MORRICONE ‘The 60 years of music world tour’ – Live @ Unipol Arena, Casale …
Sono ormai passate quasi nove decadi dalla nascita del compositore, che sin dagli anni 50′ folgora il mondo con le sue composizioni musicali ricche di estro e magnificenza. Infatti il ventre del palazzetto è pronto ad inglobare i più di 15.000 spettatori disposti in file ordinate, appollaiati su un esercito di comode sedie anche per chi possiede il biglietto parterre.
L’orchestra ed il coro fanno il loro ingresso sul palco alle 21,10. La vastità della compagine canora e strumentale richiede addirittura qualche minuto per completare l’entrata. Un’incredibile baraonda scaturisce dagli applausi in onore dell’ingresso del maestro Morricone.
Si comincia con una composizione che dà spazio agli archi che intonano inizialmente un pazzo cadenzato per poi placarsi. Così, dopo un primo assaggio, si ha modo di intravedere anche una variante elettrica nell’orchestra, rappresentata dal basso, elettrico per l’appunto, un’ulteriore tastiera di rinforzo al pianoforte e un’intera batteria. Si continuano ad affrontare melodie statiche ed eteree, per giungere poi persino su ritmiche latino americane. Figurano quindi più episodi legati dagli inserti del pianoforte che scambia frasi e melodie con il resto dei suoi colleghi armonici e crescere insieme a loro come un’onda di frequenze. Il terzo brano è il celebre “a man with harmonica” che viene manipolato per aderire senza interrompersi alla composizione successiva “Il triello” (probabilmente la sua opera più famosa). L’estasi dell’oro poi è l’ultimo tassello del puzzle Leoniano che si incastra insieme ai precedenti. Terminato il medley western si continua sulla scia precedente caratterizzata da longevità e scioltezza, ora però con aggiunte di sterzate vivaci e armoniose. Il tutto è guidato dalla voce solista che inebria l’aria e sconvolge la platea tanto da far occupare i primi minuti dell’intervallo dagli applausi del pubblico. C’è una pausa di venti minuti, forse un po’ troppo lunga, ma non in modo eccessivo. Si riprende con “L’ultima diligenza per Red Rock ” dal film “The Hateful Eight”,pellicola che ha dato l’oscar a Ennio. Si prosegue con un brano dalle melodie inusuali e spumeggianti. La traccia successiva sale al giro con un crescendo di voce e dinamica, per poi dar vita ad un tripudio di frequenze. Si ha un finale solenne e vertiginoso per concludere questa seconda parte. Il Primo encore è L’estasi dell’oro, estasi nel vero senso del termine.
Quella all’Unipol è stata una serata ricca di magia e di bellezza musicale. Si spera che il maestro continui a sorprenderci ancora per molti anni.
GIOELE AMMIRABILE
Photoset by DANIELE AVERSANO
Credits: si ringrazia D’Alessandro e Galli per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
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