EMMA MARRONE “Essere qui tour” – Live @ Pala Partenope, Napoli 28-5-2 …
Biondissima, grintosa come sempre, con una fortissima personalità, ha dimostrato di saper dominare il palco come non mai, e seppur giustamente triste per l’ultima tappa di un tour che le ha fatto vivere forti emozioni e stretto un fortissimo legame con ognuno dei musicisti della sua band, ai quali ha tributato in più occasioni sinceri apprezzamenti al loro talento musicale. Emma non è più la timida ragazza dei tempi di “Amici”, è cresciuta tantissimo in questi anni sia come persona che come artista e questo tour le ha permesso di poter esprimere, ad altissimi livelli, tutta la sua crescita professionale ma anche tutto il suo nuovo mondo interiore e il nuovo modo, da donna, di vedere la vita ed il mondo intero.
È un Emma nuova ma anche sempre diretta, come il suo pubblico l’ha sempre vista, anche nelle vesti di giudice di “Amici” nelle ultime edizioni. L-artista salentina si dona al suo pubblico con una scaletta di 23 canzoni, 3 cambi d’abito che sceglie di fare non in camerino ma in controluce sul secondo livello di una scenografia post moderna, con l-assistente che l’aiuta a cambiarsi d’abito e giocando maliziosamente con gli abiti che via via toglie e indossa con una velocità impressionante. Spigliata, sincera, incredibilmente sexy ma sempre intelligente e competente.
Graffiante come non mai, non riesce a contenere la sua prorompente personalità in diversi momenti del concerto, soprattutto con “Le ragazze come me” quando scatena le ragazze presenti, anzi le donne come le definisce l’Artista ad affrontare la vita sempre a testa alta, senza paure, e senza subire mai niente da nessuno, con coraggio, grinta e determinazione, scatenando l’approvazione e gli applausi di tutto il pubblico presente al Teatro Palapartenope, per la maggior parte di esso in fila fuori al Teatro già dalle prime ore del mattino, per assicurarsi un posto sotto il palco per la loro amatissima beniamina. L’entusiasmo infatti è stato alle stelle dal primo momento all’ultimo del concerto stesso, e ogni canzone in scaletta è stata accolta con applausi di approvazione, ed ogni testo cantato, parola per parola, dall’inizio alla fine del brano.
Ma è in “Le cose che penso” che Emma dà il meglio di sé, dedicandolo a “tutti quelli che hanno visto in questo Tour una svolta negativa della mia carriera, pensando che ormai io abbia sempre meno da dire o da dare. Ma voi che siete qui, come tutti gli altri che hanno riempito i Palasport di tutta Italia siete la risposta migliore a queste persone. “Eccomi qui” è proprio questo: urlare, con energia, che io ci sono, sono qui e sono davvero quello che propongo”.
Emma sa fare la cantante, sa stare sul palco, sa interagire con il suo pubblico e, soprattutto, sa far passare attraverso le canzoni il suo messaggio. Quel messaggio che a volte si tinge di rabbia, altre di delusione, altre ancora di soddisfazione e appassionante amore. È un messaggio che, però, Emma vuole dare a modo suo, cantando e sperando che venga recepito forte e chiaro come lei spera. E per fare ciò la cantante rinuncia spesso alla tentazione di rivedere arrangiamenti e suoni, sceglie, piuttosto, di cantare insieme al suo pubblico, di rendere onore alle canzoni così come i suoi autori le hanno concepite e pensate.
Stupiscono e colpiscono nel segno le potenti Portami via da te, di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, ma anche la più eterea e densa Trattengo il fiato che, guarda caso, parla di delusioni inaspettate. Immancabile le hit di sempre: Amami, Calore e Cercavo amore, sempreverdi irrinunciabili che arricchiscono una scaletta orfana (ingiustamente) di “Non è l’inferno“, brano che alla salentina consegnò la vittoria sanremese nel 2012 e che, mai come in questo tour, avrebbe potuto riscoprire quel filone di sentimento e volontà di rinascita di cui Emma pare essersi forgiata in questi mesi. Ma il pubblico canta e balla entusiasta e felice su tutte le altre canzoni della scaletta che riempiono il loro cuore, dimostrando di conoscere a memoria anche i testi del nuovo album “Essere qui”, sesto capitolo discografico della carriera dell’Artista.
Come in “L’isola” con la quale apre il concerto che dà subito il senso e l’energia del concerto stesso e da subito testimonianza della nuova “faccia musicale” di Emma. Con “Mi parli piano” si celebra un sentimento come l’amore, a volte perfetto ma a volte distruttivo (“l’amore è solo un’ossessione, è un vento caldo, troppo caldo che si muore”). Lo sfogo dei pensieri e la parte più sincera di Emma viene ripresa anche nella ritmata “Malelingue” con la quale la cantante riprende i cosiddetti “leoni da tastiera” lontani dall’amore vero e soprattutto incondizionato (e la platea del Teatro Palapartenope ne è la testimonianza reale) dei fans dell’Artista. In “Sottovoce” una stupenda ballata moderna Emma invita a godersi la vita senza farsi troppo programmi, mentre con “Sorrido lo stesso” rivendica fatiche, progressi ed evoluzioni nel suo complesso quanto emozionante percorso di vita personale ed artistico. Con “Effetto domino” emoziona ancora di più la platea presentandosi, a sorpresa, sul palco con un altro chitarrista, il padre, al quale deve la sua scelta di intraprendere questa carriera, percorrendo con lui la lunga passerella e abbracciandolo e baciandolo di fronte ad un pubblico in delirio. In Teatro anche la mamma, che in platea, l’applaude con le lacrime agli occhi per tutta la durata del concerto. Con “Il paradiso non esiste” saluta il suo pubblico anche se per lei, visto il successo del tour e del disco stesso, il suo Paradiso l’ha trovato, eccome: nella Musica.
ANNAMARIA DE CRESCENZO
Photoset by SPECTRA FOTO
Credits: si ringrazia Vincenzo Russo di Veragency per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
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