Duran Duran live in London @ The O2 Arena 1-5-2023
Duran Duran live in London @ The O2 Arena 1-5-2023
I Duran Duran proseguono il tour “Future Past”, iniziato lo scorso anno di supporto al loro ultimo lavoro, intitolato “Future Past” appunto, ormai un disco datato 2021, ma che per vari motivi (Covid in primis) ha visto il tour posticipato nel 2022 toccando anche l’Italia a Lucca la scorsa estate. Per il momento non sono previste date nel nostro paese per cui vi parliamo di una tappa tenutasi all’estero di questo tour 2023, iniziato nel Regno Unito il 29 aprile a Manchester, per poi toccare varie città, tra cui Londra, Birmingham, Dublino ed altre. A Londra spettano ben due date all’O2 Arena, il 1° e il 2 di maggio. Vi parliamo della prima delle due serate, che poi come scalette si riveleranno quasi identiche, salvo per il cambio di un solo brano. Si inizia con un intro tratto dall’ultimo lavoro, stiamo parlando di “Velvet Newton”, un brano quasi del tutto strumentale di circa due minuti e mezzo che permette alla band piano piano di salire sul palco. È un boato quando il pubblico vede la band sul palcoscenico dell’O2 Arena, un palco a Londra, importantissimo e prestigiosissimo. Si parte quindi con il “primo brano” in scaletta, “Nightboat”, uno dei loro pezzi più amati, estratto dal loro album d’esordio, datato 1981. Il brano viene riproposto in una versione con arrangiamenti un pochino differenti dalla versione originale, in sostanza una versione ‘più lenta’, più ‘intima’, molto bella però. Come inizio non si poteva chiedere di meglio. Manca poco e l’O2 è pronto a scatenarsi al ritmo di “The wild boys”, per poi proseguire con “Hungry like the wolf”, altro ‘classicone’ della band di Birmingham, stavolta brano estratto da “Rio” del 1982. Segue un brano dal nuovo album, “Invisible”, uno dei singoli estratti da questo lavoro, che vede in sede live protagoniste anche “Give it all up” e “Anniversary”. Il resto della scaletta prevede come di consueto diversi classici, la band ha superato i quarant’anni di carriera, è difficile accontentare tutti, per cui si dà spazio ai brani certamente più conosciuti, quindi le hit come “Notorious”, “A view to a kill”, “Ordinary world”, “Planet earth” (con tanto di presentazione della band all’interno), “The reflex”, “Careless memories” “Girls on film” e il bis affidato alle altrettanto ormai classiche “Come undone”, “Save a prayer” e “Rio”. Vengono tralasciati ‘brani particolari’ poco conosciuti che avrebbero accontentato i fan più esigenti, ad esempio il sottoscritto tanto avrebbe gradito e non poco “Anyone out there”, spesso suonata proprio nel Regno Unito ma non è stato questo il suo turno, lo è stato invece per “Last chance on a starway” tratta da “Rio” che invece il giorno seguente è stata sostituita da “Lonely in your nightmare” sempre estratta dal loro album capolavoro del 1982 che sul finire viene seguita da “Super freak” di Rick James. A proposito di cover, non poteva mancare “White lines” dei Grandmaster Flash & the Furious Five, cover non molto amata da diversi fan dei Duran Duran (almeno dai social si evince questo), probabilmente non tanto per il pezzo in sé, quanto perché è un brano che non manca quasi mai in scaletta e forse, si preferirebbe un loro brano e/o magari qualche chicca scavata dal passato. Lecito, direi. Del resto i Duran Duran sanno sorprendere se vogliono, vedi il concerto unico tenutosi la notte di Halloween a Las Vegas lo scorso 31 ottobre con una scaletta particolarissima, tra cover inedite, b-sides e una scenografia unica. Tutto sommato, a parte i dispiaceri del brano preferito per ogni fan che manca sempre (a proposito, “The chauffer” grande mancante!), il concerto è stato davvero un gran bel concerto, la scenografia non delude, la band suona benissimo, la voce di Simon Le Bon è perfetta. Forse lui, per rendere al meglio e dosare il tutto è un po’ troppo statico sul palco, soprattutto per chi lo ricorda scatenato ai tempi di “Arena” (ma non solo). Beh di tempo ne è passato, ma nulla da eccepire per la sua prova live e della band in toto, del resto ne eravamo certi. Forse un chitarrista più incisivo come Andy Taylor o Warren Cuccurullo gioverebbe maggiormente alla band, ma Dom Brown fa il suo lavoro egregiamente, però nulla di più, mio modesto parere. Per i più nostalgici, durante “Is there something I should know?” il grande schermo alle spalle del palco proietta diverse copertine di riviste d’epoca e non mancano quelle italiane come Ciao 2001. I Duran Duran sono una band ‘sforna hit’ bestiale, pochi come loro sono riusciti a sfornare brani così diretti, così diversi tra loro e che sono rimasti impressi nella memoria e che soprattutto piacciono, questo non lo si può negare, questa nota la sottolineo per chi si ostina ancora a considerarli solo ‘una band anni ‘80 per ragazzine’. Tutt’altro. Una nota per chi ha suonato prima di loro. Lia Lia ha aperto il concerto ma non sono riuscito a seguire la performance, in quanto sono arrivato che era iniziato da poco il secondo opening act, quello di Jake Shears. Non sapevo prima di arrivare all’O2 chi suonasse prima onestamente, avevo letto i nomi ma non mi avevano detto nulla, appena sono entrato ho avvertito però qualcosa di familiare. Nel 2004, sempre qui a Londra, ero venuto per vedere la prima reunion a cinque elementi dei Duran (quella con Andy e Roger per intenderci), e quella sera lì suonarono di spalla gli Scissor Sisters, il cui cantante è appunto Jake Shears. Una storia che si ripete, insomma. Shears ha all’attivo già due album solisti, la sua performance è ottima, in Inghilterra sembra avere molto seguito, il pubblico conosce benissimo le sue canzoni e apprezza parecchio il set live che proprio in questi giorni approda da noi al Firenze Rocks.
GIOVANNI VERINI SUPPLIZI
Setlist:
Velvet Newton
Nightboat
The wild boys
Hungry like the wolf
Invisible
A view to a kill
Notorious
Give it all up
Last chance on starway
Is there something I should know?
Friends of mine
Careless memories
Ordinary world
Anniversary
Planet earth
White lines (don’t don’t do it)
The reflex
Girls on film
Come undone
Save a prayer
Rio
Formazione:
Simon Le Bon – voce
Nick Rhodes – tastiere
John Taylor – basso
Roger Taylor – batteria
Dom Brown – chitarra
Anna Ross – corista
Rache O’ Connor – corista
Simon Willescroft – sax
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