DODI BATTAGLIA “Perle – Mondi senza età” – Live @ Teatro Nazional …
La maggiorparte delle persone, tra cui noi, perchè tutti sotto al cielo siamo persone, risponderemmo con quelle che sono le gioie comuni degli esseri umani, in breve, la risposta coinciderebbe con un qualunque avvenimento che abbia avuto un forte impatto sulla vita della persona. E la musica? La musica accomuna tutti noi. Chiunque di noi ama la musica. Non si può non amare la musica, non si può non essere affascinati da quel mondo “cantato” in cui tutti sin da bambini ci troviamo immersi.
I Pooh per molti italiani sono una sorta di seconda pelle, un sogno, una malattia. Il popolo dei Pooh lo riconosci, il popolo dei Pooh è “Paolo Bitta” moltiplicato all’infinito. Perchè siamo tutti Paolo Bitta e siamo talmente sfegatati al punto di conoscere vita morte e miracoli dei nostri beniamini. PERLE è il Tour dei nostalgici 2.0, è il tour di chi conosce a memoria ogni canzone, non è il tour “classico” dove vengono eseguite le canzoni che conoscono tutti.
Dodi Battaglia ha condensato in due ore di spettacolo tutto quello che i fans hanno chiesto ai Pooh negli ultimi 30 anni, ovvero inserire in scaletta quelle “chicche” nascoste della discografia dei Pooh che tutti avremmo voluto sentire almeno una volta in concerto. Dodi Battaglia ha fatto di più, non si è limitato a mettere qua e la qualche pezzo sconosciuto, ha creato proprio uno spettacolo incentrato su questi brani.
Citando Dietro in collina del 1994, presente in scaletta, il nostro “Dietro la collina” è quel sentirsi “a casa”, “protetti”, proprio nel rifugio di questi ricordi, e se per il bolognese Donato “Dodi” Battaglia, il dietro la collina è rappresentato dal colle di San Luca da cui poi si vede Bologna, per i fans dei Pooh il rifugio ha nomi esotici come Orient Express, Oceano, Fantasia, Classe ’58. Non c’è tempo per piangere, non ci sono abbastanza lacrime per potersi soffermare a commuoversi. Eppure molti di noi lo fanno, lo fanno perchè forse erano dei giovani ragazzi innamorati quando nel ’74 uscivano Inutili Memorie o E Vorrei, sacrificati capolavori relegati a un marginale ruolo di Lati B di singoli più famosi. Non c’è tempo per piangere perchè E’ Bello Riaverti, altra perla dimenticata del ’75 è li a ricordarti che gli anni ’70 per chi li ha vissuti hanno tracciato la strada di queò raffinato ma mai banale romanticismo che ha sempre contraddistinto Battaglia e soci. Perchè i Pooh sono stati una “macchina della musica” formidabile e un grande ringraziamento va sempre tributato a Valerio Negrini, storico paroliere del gruppo, che coi propri testi ha dato le parole a quelle melodie senza tempo …
Scorrono gli anni, scorrono i ricordi, scorrono gli anni per chi si accorge di non aver più 20 anni, scorrono gli anni e ci si trova ad avere, 30,40,50,60,70 anni e … e … e in un attimo veniamo catapultati nel 1972. Io non c’ero nel ’72, eppure il sig. Battaglia, classe 1951 già componeva pezzi come la delicata Io in una storia, che apre il concerto, sua prima canzone scritta per i Pooh, e come lui stesso ha detto, la prima canzone scrtotta non è necessariamente la più bella ma è comunque la prima. Siamo noi a poterlo consolare dicendo che il pezzo è bellissimo e che a 46 anni di distanza pezzi come quello o le successive La nostra età difficile o A un minuto dall’amore hanno sempre lo stesso effetto. Ci si trova poi negli anni ’80, più dinamici, sempre raffinati, sempre in punta di pennello come per In altre parole, Io sto con te, Mai dire mai.
Il concerto è un bellissimo zigzagare nel tempo, dai brani più energici dell’ultimo periodo ( Isabel, Stella ) alle variazioni sul tema progressive, perchè nel 1976 quando nel mondo si impazziva per i Pink Floyd, i Pooh scrivevano pezzi come Padre del fuoco o Uno straniero venuto dal tempo.
Tutti abbiamo cantato, abbiamo cantato all’unisono, ci siamo emozionati, come se Dodi e i bravissimi giovani musicisti sul palco avessero allestito un karaoke “vivente” per l’intero Teatro Nazionale di Milano. E un grosso plauso va fatto a chi insieme a Dodi ha lavorato per questo spettacolo.
Le canzoni sono al centro della scena, gli arrangiamenti mai troppo ridondanti, mai una volta Dodi cerca di sovrastarle con la propria presenza, Perle è un concerto per dare voce e spazio alle canzoni dimenticate e riesce nell’intento di farci emozionare.
La musica è questo, la musica deve essere questo, perchè la musica aiuta a vivere, aiuta a vivere meglio. E grazie a serate come questa riusciamo a riappacificarci con la vita, con la musica e con tutte le emozioni che siamo riusciti a portarci a casa.
CRISTIAN BRIGHENTI
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