DIEGO ESPOSITO + ROBERTA GIALLO – Live @ Zio Live, Milano 2-12-2017
Soprattutto è cantautorato. Lo Zio Live di Via Boncompagni offre sempre musica di qualità, talenti emergenti del panorama cantautorale italiano.
Sabato 2 Dicembre, allo Zio Live, con il freddo polare intorno al mondo si sono divisi il palco due artisti che oltre alla musica condividono pure un’amicizia di lunga data.
Da una parte Diego Esposito, estroso “cantautore con la chitarra” che ha eseguito, “unplugged” la maggiorparte dei brani del suo disco d’esordio, E’ PIU’ COMODO SE DORMI DA ME più alcuni inediti che troveranno spazio nel prossimo album. Non conoscevo la musica di questo giovane artista, un bel mix tra ballate d’amore e nostalgia e frizzanti brani dal ritmo più folk e sbarazzino. Furbette canzoni come Vecchio Eliporto o Fisica Quantistica dove l’amore e il far l’amore fanno da padrone e piace un pò a tutti, creando quell’atmosfera giocosa e complice che unisce i giovani in questo universo chiamata musica. Mi piace la musica di Diego Esposito, il suo sound è frizzante, genuino, quella poesia di provincia che si sente essere “vissuta” e non costruita a tavolino per invogliare le masse a comperare un cd. E quindi ci immedesimiamo nelle storie che ognuno di noi può aver vissuto in qualche giorno della vita, magari negli anni da studenti, le prime o seconde o terze delusioni d’amore, gli amici, i viaggi con gli amici, l’Irlanda, il fumo, la propria città, i primi baci sulla bocca, i sogni, i drammi le fotografie di una giovane età che non vorremmo e dovremmo perdere mai. Conclude la sua eccellente esibizione con una canzone delicata e personale Chi Festeggia. Il pubblico, sentitamente ringrazia. Chapeau!
Roberta Giallo è una cantautrice teatrale, se da una parte Diego Esposito potremmo definirlo più casareccio ( d’altronde è un maschio con la barba e la chitarra), la Giallo cammina su quel filo invisibile che divide una certa eleganza pianistica e la voglia di sdrammatizzare e prendere la vita con ironia e autoironia. Ad un certo punto la stessa Roberta Giallo chiede al pubblico quale sia il genere in cui la si potrebbe collocare, dato che nemmeno lei riesce e può catalogarsi in un genere. C’è chi la definisce Jazz, c’è chi la potrebbe inserire nell’ambiente cantautorale dal fare più pop, forse, e dico forse, come per tutti i musicisti, non la si dovrebbe inquadrare in alcun discorso di genere, perchè davanti ad uno strumento musicale possono convivere diverse e molteplici anime, che poi, generalmente si fondono nel nome che unouna decide di portarsi addosso per tutta la vita. Roberta Giallo è un folletto scanzonato, un demone geniale alla Baccini che appare prima dolce e calma come il miele e poi esplosiva come una mento sciolta nella coca cola. Per questo la musica di Roberta Giallo piace. Piace perchè è favolisticamente fuori dagli schemi. Un pò come la Memole dei cartoni animati, in fondo “piaccio così, proprio così… e Memole il nome mio, folletto sono io” … Ma Roberta Giallo non è un folletto qualsiasi, perchè ci vogliono attributi e anni di tasti nelle mani per trattare un pianoforte come fosse il proprio vestito o il continuo delle proprie mani. Fusi in un’unica materia, Roberta e quei tasti inanellano in serie le scanzonate melodie di Via di qua o Le idee sono nell’aria per poi riprendere quel contegno più aulico e drammatico interpretando alcune gemme come Nuvole o Giornata No tratte dal disco d’esordio, L’Oscurità di Guillaume.
La musica unisce mondi straordinari, i mondi di chi scrive, di chi canta, di chi ascolta e dato che siamo tutti portatori sani di quella malattia chiamata vita, i famosi Cinque schiaffi e una carezza a cui dobbiamo abituarci un pò tutti trovano il giusto epilogo in una Disperato Erotico Stomp di Lucio Dalla interpretata a 2 voci , ovvero Diego e Roberta, accompagnati da un simpatico coretto di demonietti e demoniette .
Delicata e passionale nelle emozioni e così poeticamente maliziosa, la canzone del grande Dalla fa da perfetto collante ai mondi di Diego Esposito e Roberta Giallo. Perchè dove la musica finisce cominciano sicuramente Bologna o Berlino o Milano o il mare di Toscana…
CRISTIAN BRIGHENTI
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