CRISTINA D’AVENA & GEM BOY – Live @ Pala Estragon, Bologna 16-2-2018
Come accennavo la location non è più l’Estragon ma l’adiacente struttura denominata PalaEstragon – evidentemente vi è stata una richiesta di biglietti maggiore del previsto, tanto da scatenare la “paura” del sold out: la sala è infatti gremita e tutti i presenti non vedono l’ora di gustarsi questo gradito ritorno all’infanzia all’insegna di alcune delle più belle sigle TV anni 80 e 90 dove la fatina di San Lazzaro di Savena è sempre stata indiscussa protagonista.
Eccoci dunque: l’intro è assolutamente gustoso e promettente – affidato a Planet O, una delle tante fortunate sigle che hanno accompagnato il cartone animato Lupin durante tutte le sue evoluzioni di anno in anno e di stagione in stagione.
Ma… ci sono solo i GemBoy? No, ecco che sulle note di Sailor Moon entra Cristina, acclamata giustamente a gran voce – per poi presentare una tripletta dedicata agli eroi di altri tempi: Il Tulipano Nero, Lady Oscar e Robin Hood.
L’ambiente è caldo a dovere, Cristina pur non sembrando al 100% ci mette tanto cuore e tanta esperienza ed è supportata da una band che sa il fatto suo e sa far divertire: Carletto non manca di stuzzicare Cristina menzionando le sue doti fisiche, in particolare le sue curve dedicandole una versione personale di una celeberrima canzone di Prince – ed ecco che Purple Rain diventa sorprendentemente Palperei.
Tra un “escile” ed un più appropriato “puffale” il pubblico acclama gli artisti sul palco come vere rockstar – ed è proprio ad una aspirante rockstar che è dedicata la prossima canzone: Jem e le Holograms, invero un po’ impegnativa e nella quale vengono accennati sul finale omaggi a Led Zeppelin e Queen.
Si può quindi essere rock n roll anche mentre si canta di Pollyanna (brano molto sentito) o la più scanzonata David Gnomo amico mio, ma nulla è più rock n roll stasera della parrucca da Mirko dei Bee Hive che Carletto indossa poco prima di cominciare il tormentone Kiss Me Licia, in un ovvio tripudio generale.
I brani si susseguono con rapidità – e così i ricordi: e’ il momento di spostarci in Australia con Georgie, seguita dalla osannatissima E’ quasi magia, Johnny e da una doppietta satura di gioventù come Memole e Magica Emi.
Il pubblico saltella e balla come in una “Orgia cartoon” che ha il suo climax con una inaspettata cover, un omaggio ai Cavalieri Del Re di Riccardo Zara, altri grandi rappresentanti delle sigle TV italiane negli anni 70 e 80: la celeberrima e divertentissima L’Uomo Tigre, chiusa da un esilarante finale che riprende la sigla anni 80 delle “fettine Tigre”.
Cristina ci prende gusto con le cover e, giusto per mettere un ulteriore carico di nostalgia, propone Gli Anni degli 883, seguita poi da What is my destiny – Dragonball e Ragazzo fortunato di Jovanotti, prima di prendersi una pausa e cedere il posto a Carletto che propone una pietra miliare dei suoi GemBoy: Feccia Cartoon impreziosita da un medley centrale de brano Holly e Benji, sempre di loro produzione.
Sull’immortale riff di basso di Another one bites the dust dei Queen rientra Cristina ed improvvisa una melodia simil-rap per poi cantare Mila e Shiro e l’attesissimo Puffo-Medley, con La Canzone dei Puffi, John e Solfami e I Puffi sanno cantate da tutti i presenti all’unisono.
Seguono L’incantevole Creamy e la esaltante Pollon combinaguai, prima della parodia di Bella Senz’anima che Carletto canta a mo’ di divertente serenata alla nostra Cristina nazionale – invitandola finalmente a concedersi, poco metaforicamente.
Il tempo vola, la gente balla e canta ed è il momento della tripletta finale con Occhi di gatto, Che campioni Holly e Benji e la richiestissima Rossana a chiudere una serata divertente ed entusiasmante – serate che ogni tanto sono necessarie per ritrovare se stessi in una bolla di sana nostalgia e ricordi di un tempo che pur lontano, è sempre vivo nel nostro cuore.
“Hasta Cristina siempre!”
SANTI LIBRA
Photoset by DANIELE AVERSANO
Credits: si ringrazia Estragon Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
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Bolognese, classe 1978 – appassionato scrittore sin da piccolo e devoto alla musica al 100% Cresciuto con i grandi classici della musica italiana ed internazionale, scopre sonorità più pesanti durante la gioventù e non se ne separa più, maturando nel contempo il sogno di formare una rock band. Si approccia inizialmente al pianoforte e poi al basso elettrico – ma sarà la sua voce a dargli il giusto ruolo, facendosi le ossa in diverse band e all’interno di spettacoli che coprono vari generi musicali, fino a fondare i Saints Trade – band hard rock con cui sforna diversi album e si toglie più di una soddisfazione in Italia e all’estero, fino a realizzare un altro piccolo sogno – quello di scrivere di musica entrando a far parte della grande famiglia di TuttoRock.