Now Reading
COLDPLAY A head full of dreams tour op. Lyves @ San Siro MI 4-7-2017

COLDPLAY A head full of dreams tour op. Lyves @ San Siro MI 4-7-2017

Una due giorni di grande musica allo Stadio Meazza San Siro di Milano targata Live Nation, non si aspettano nemmeno i più che acclamati headliner per iniziare a godersi la serata. L’italo-australiana Lyves (al secolo Francesca Bergami) si presenta sul palco, ci si aspetta il solito intermezzo riempitempo, invece ci troviamo di fronte una cantante eccezionale che man mano che prosegue nel set presentato sale di livello. Una prestazione di assoluto livello che ha fatto impallidire tante acclamate star passate su questa venue con più merchandising e clamore, ma meno qualità

I Coldplay di Chris Martin sono probabilmente la band più trasversale del pianeta, un ideale connubio tra il sound dei Radiohead, Parachutes docet, a sonorità più rock e pop negli album seguenti che si sono mescolati al loro versante alternative iniziale riuscendo nella difficile impresa di accontentare tutti senza svendersi in squallide operazioni commerciali, ma mantenendo il tasso di classe ben in alto. Una band ed un leader che si fa amare per la sua semplicità, lontano da eccessi e trasgressioni così tipiche nel mondo del rock, nessun protagonismo o gossip a parte storie, in fondo normali, come matrimoni iniziati e finiti in tristi Ghost stories. Un live che nella due giorni milanese non ha lesinato sorprese, dal ragno pianista su Everglow che ha fatto interrompere l’esibizione di Chris, alla proposta di matrimonio in stadiovisione su Fix You, all’app realizzata da Brian Eno, Hypnotized che interagisce con l’omonima canzone., per finire i figli Apple e Moses che cantano sul palco in chiusura Up&Up. Le sorprese iniziano già all’entrata, passati gli asfissianti controlli di sicurezza conditi da norme che vanno al di là dell’assurdo, si viene omaggiati degli Xylobands, braccialetti ideati da un fan e che hanno già debuttato al Glastonbury. Azionati a distanza durante il concerto cangiano colore a seconda dell’input che la canzone gli manda, puro spettacolo vedere lo stadio in giallo sulle note di Yellow e assumere qualunque altro colore in sintonia con la melodia.

Una melodia che celebra la ritrovata pace interiore post-Gwyneth, i colori sgargianti di A head full of dreams immersa in una miriade di fuochi d’artificio dopo che il baritenore Martin ha messo come entrée la Callas. E ci si immerge nei grandi successi con la dolce malinconia delle varie Yellow, Every teardrop is a waterfall, The scientis, God put a smile upon your face e via fino allo spostamento sulle plance defilate per i set acustici, il B-Stage al centro dello stadio, il C-Stage, piccolissimo, sulla sinistra, dove canta Will ed il piccolo fan Giacomo si esibisce all’armonica su Don’t panic. In mezzo il ritorno sul palco principale con il set veloce del loro primo grande successo che li ha lanciati nel mainstream, Clocks, una Charlie Brown che diventa un anthem  con tutto lo stadio a cantare assieme, una Fix you che Chris canta disteso sulla passerella con il dito rivolto in alto ad indicare una qualche stella nel cielo di Milano. Bellissima  Hymn for the weekend ed esplosiva il tormentone Viva la vida con il bravo violinista Davide Rossi special guest. Ed è continua l’interazione di Martin con il pubblico, il ricordo dei lutti di Manchester, la gioia di proporsi sul palco per ritrovare la pace e la serenità della musica a riunire il mondo, con l’aggiunta del messaggio di Muhammad Alì che scorre sul videowall in Everglow e la richiesta di spegnere i telefonini per riunirsi in un ideale unicum su Charlie BrownFatemi un favore: per una sola canzone niente telefoni. Niente telefonini, solo noi 4 e le migliaia che siete voi a saltare assieme”.

Il trittico finale è una danza tribale che va a chiudere una due giorni magica, di colori, di fuochi d’artificio, di coriandoli che cadono dal cielo, di musica e pace, gioia e serenità che sono il dna della colonna sonora che i Coldplay portano sui palchi del mondo spazzando via la paura per lasciare il posto solo alla musica.

MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI (le foto non sono presenti in quanto il nostro Nino è stato colto da grave malore proprio durante l’effettuazione del servizio, a lui i nostri pensieri ed auguri) 

Credits: si ringrazia Live Nation per gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Setlist:
O mio babbino caro (Maria Callas song)
A Head Full of Dreams (extended intro with Charlie Chaplin speech)
Yellow
Every Teardrop Is a Waterfall
The Scientist (extended outro with Chris on… more )
God Put a Smile Upon Your Face (with ”Oceans” excerpt in intro)
Paradise (with Tiësto remix outro)
B-Stage:
Always in My Head
Magic
Everglow (single version; restarted due… more )
A-Stage:
Clocks (with ”Army Of One” excerpt in intro)
Midnight  (partial)
Charlie Brown (restarted; filmed for an upcoming film)
Hymn for the Weekend
Fix You (with ”Midnight” excerpt in intro)
Viva la Vida (with Davide Rossi)
Adventure of a Lifetime (fans vestiti da gorilla nello stage)
C-Stage:
Kaledioscope (extended)
In My Place (acoustic; with Oasis’ “Don’t… more )
Don’t Panic (acoustic; Will on lead vocals e Giacomo di 9 anni all’armonica )
Us Against the World (audience request song)
A-Stage:
Something Just Like This (The Chainsmokers & Coldplay cover)
A Sky Full of Stars (fans vestito da elefante nello stage)
Up&Up