CAKE – Live @ Estragon Club, Bologna 22-10-2019
Non sapevo sinceramente cosa aspettarmi dal concerto dei Cake, band che ha sempre avuto un posto nelle playlist del mio papà e che quindi ho ascoltato, anche se a volte involontariamente e in sottofondo, dai loro esordi negli anni ’90, ma che poi non ho mai realmente approfondito.
La definizione di band “alternativa fra gli alternativi” calza benissimo al gruppo californiano, che fonde rock, jazz, country, pop, funk, in una miscela che mi ricorda i Black Mountain (anche se decisamente più cupi), in un suono eclettico ma inconfondibile dato dalla chitarra acustica del frontman John McCrea e dalla tromba di Vince DiFiore.
Anche dal vivo la band è impeccabile e se si chiudono gli occhi sembra di ascoltare un disco: loro sono invecchiati, ma gli anni non sembrano essere passati se non esteticamente. E di questo possiamo anche non preoccuparci. Da citare anche la collaborazione del pubblico: McCrea si diverte a coinvolgerci nei cori, assegnando parti diverse a specifici settori del pubblico, per rendere il tutto ancora più orchestrale e coinvolgente.
Musica orecchiabile, ballabile, cori, ma siamo a tutto meno che a un concertino pop: McCrea, paroliere originale e sagace, non lesina parole e si concede spesso battute (e battibecchi) con il pubblico, soprattutto all’inizio del secondo set, in cui parla una ventina di minuti, coronando il tutto invitandoci a dire che tipo di pianta è quella che hanno portato sul palco, e che poi regaleranno al ragazzo che ha indovinato.
In tutto quasi due ore di spettacolo in cui i Cake ci regalano i loro brani più belli, nonché le famose cover di “Perhaps, Perhaps, Perhaps” e “I Will Survive”. Degna di nota (ehm…) la mirabolante scenografia, l’immagine di un paesaggio montano che a volte si tinge di rosso o di verde, o addirittura si riempie di lucine riflesse della strobo. Un paesaggio bucolico e pulito però che fa da giusto sfondo alle invettive ambientaliste di McCrea; discorsi forse tenuti un po’ troppo a lungo ma è bello vedere qualcuno che si espone su temi così importanti e che se ne frega dell’impazienza del pubblico.
Un gruppo da scoprire, o per alcuni, da riscoprire. Su disco però, perché al momento non sono previste altre date, se non una, già sold out, ad Anversa. Speriamo solo non ci facciano aspettare altri otto anni!
SILVIA RAGGETTI
Photoset by DANIELE AVERSANO
Credits: si ringrazia DNA CONCERTI per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
BAND:
John McCrea – voce, chitarra acustica, organo, vibraslap
Vince DiFiore – tromba, tastiere, percussioni
Xan McCurdy – chitarra elettrica
Paulo Baldi – batteria, percussioni
Daniel McCallum – basso
Setlist:
Frank Sinatra (Fashion Nugget, 1996)
Sheep Go to Heaven (Prolonging the Magic, 1998)
Long Time (Showroom of Compassion, 2011)
Perhaps, Perhaps, Perhaps – cover di Osvaldo Farrés (Fashion Nugget, 1996)
Sinking Ship (Sinking Ship, 2018)
Stickshifts and Safetybelts (Fashion Nugget, 1996)
Meanwhile, Rick James… (Comfort Eagle, 2001)
Sick of You (Showroom of Compassion, 2011)
Love You Madly (Comfort Eagle, 2001)
Walk on By (Prolonging the Magic, 1998)
Pentagram (Motorcade of Generosity, 1994)
Jolene (Motorcade of Generosity, 1994)
I Will Survive – cover di Gloria Gaynor (Fashion Nugget, 1996)
Never There (Prolonging the Magic, 1998)
Encore:
Daria (Fashion Nugget, 1996)
Short Skirt/Long Jacket (Comfort Eagle, 2001)
The Distance (Fashion Nugget, 1996)