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BULLET FOR MY VALENTINE op. JINJER + ATREYU @ Alcatraz Milano 14-2-2023

BULLET FOR MY VALENTINE op. JINJER + ATREYU @ Alcatraz Milano 14-2-2023

BULLET FOR MY VALENTINE op. JINJER + ATREYU @ Alcatraz Milano 14-2-2023

L’Alcatraz è già gremito quando gli Atreyu salgono sul palco alle 19:10. Con diversi siparietti e il loro stile poco tecnico e tendente al “truzzo”, riescono a scaldare il pubblico e soprattutto a divertirlo, addirittura accennando una cover di Somebody to love dei Queen. L’intensità si alza quando, nemmeno un’ora dopo, a prendere gli strumenti sono i Jinger, capitanati dalla cantante Tatiana Shmayluk, che attira tutti gli occhi su di sé con un top fucsia fosforescente. La band ucraina si fa apprezzare per il continuo alternarsi di pezzi death metal e altri più progressive, inframezzati anche da alcuni passaggi reggae.

Quando i Bullet for my Valentine salgono sul palco, quindi, il pubblico dell’Alcatraz è prontissimo ad accoglierli. Le prime canzoni scorrono veloci come se fossero un unico, lungo inno al metal e all’hardcore. Poi, finalmente, con la gente che già gronda sudore e adrenalina, la band saluta i fan milanesi e annuncia che la prossima canzone sarà la loro preferita. Si tratta infatti della splendida (e decisamente più melodica) Hearts burst into fire, che in effetti i follower dei BFMV hanno votato un mese prima come il miglior brano da ascoltare dal vivo.

Da questo momento in poi il concerto diventa una macchina d’intrattenimento ben collaudata, che alterna momenti da accendini all’aria (o, meglio, da cellulari con torcia accesa all’aria) ad altri in cui è lo stesso cantante, Matt Tuck, ad invitare il pubblico a formare i cosiddetti “circle pits” per poi impazzire, picchiarsi e ballare in maniera aggressiva, come nella migliore tradizione metal. In mezzo a persone che vengono sollevate e ad altre che vengono portate ai lati della pista perché in preda al collasso, i BFMV tirano fuori alcune perle davvero degne di nota, soprattutto nel finale. La prima strofa di Tears don’t fall viene cantata interamente dal pubblico con il solo accompagnamento della chitarra elettrica di Tuck; poi la band torna sul palco e attacca il ritornello con una potenza impressionante. L’ultimo ingranaggio di una scaletta perfetta è Waking the demon, che costituisce una vera e propria summa dello stile dei BFMV e che viene allungata per dare spazio agli assoli tecnicissimi del chitarrista Michael Padget. È l’apoteosi dell’hard rock.

Veder suonare i Bullet for my Valentine rende chiaro come il metal trovi nell’evento live la sua dimensione ideale e può convertire anche chi, come il sottoscritto, non si era mai veramente avvicinato a questo genere.

EMMANUEL BECCARELLI

Photoset by ALEX PANOZZO

Credits: si ringrazia Vertigo per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

BAND:
Matthew Tuck – voce, chitarra
Michael Paget – chitarra, cori
Jason Bowld – batteria, percussioni
Jamie Mathias – basso, cori, scream 

https://www.bulletformyvalentine.com
https://www.facebook.com/BulletForMyValentine
twitter.com/bfmvofficial
https://instagram.com/bfmvofficial

SETLIST:
Knives
Over It
Piece of Me
4 Words (to Choke Upon)
You Want a Battle? (Here’s a War)
Hearts Burst Into Fire
The Last Fight
Shatter
All These Things I Hate (Revolve Around Me)
Scream Aim Fire
Suffocating Under Words of Sorrow (What Can I Do)
Rainbow Veins
Don’t Need You
Death By A Thousand Cuts
Encore:
Your Betrayal 
Tears Don’t Fall ((Acoustic intro))
Waking the Demon