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BIG SPECIAL – SLEAFORD MODS @ “CINZELLA FESTIVAL” – TARANTO 17 AGO …

BIG SPECIAL – SLEAFORD MODS @ “CINZELLA FESTIVAL” – TARANTO 17 AGO …

“Rotonda Lungomare” Taranto, 17 agosto 2024 – Terza ed ultima serata del Cinzella Festival 2024, si sono presentati i Sleaford Mods, potente voce di protesta e ribellione, nel tumultuoso panorama della musica post-punk britannica,

La loro storia ha inizio nel 2009 a Nottingham, quando il cantante Jason Williamson e il musicista Andrew Fearn uniscono le forze per creare un suono unico e senza compromessi.

Dopo una serie di lavori minori arriva il loro primo album sotto l’etichetta Harbinger Sound, Austerity Dogs (2013), che fa subito scalpore con le sue liriche taglienti e la sua musica minimalista, offrendo un’istantanea cruda della Gran Bretagna dell’era dell’austerità.

Da allora pubblicano una serie di album che guadagnano il plauso critico e il rispetto del pubblico, consolidando il duo come una delle band più autentiche e incisive della scena underground.

Tra i più acclamati ricordiamo Divide and Exit (2014), Spare Ribs (2021) e l’ultimo: UK Grim (2023). Scelto da Iggy Pop come “Album of the Year” per BBC Radio.

Nel corso degli anni, i Sleaford Mods hanno continuato a sfidare le convenzioni e a esplorare nuovi territori sonori.

Spesso accostati alla musica “oi!“, un sottogenere punk-rock britannico associato alla sottocultura e la lotta di classe, i temi che permeano la lora musica elettronica sono legati alla realtà urbana della classe lavoratrice inglese.

Le liriche di Williamson sono taglienti e provocatorie e la sua voce, con un marcato accento dell’East Midlands, si sposa perfettamente con le tracce minimaliste e pugnaci create da Fearn. Loro stessi descrivono il loro sound come: «sproloqui punk-hop minimalisti elettronici per la classe operaia».

Difficile ascoltare una loro canzone che non abbia la di Explicit nella descrizione!

Prima dei Sleaford Mods, si sono esibiti i BIG SPECIAL: Joe Hicklin (voce) e Callum Moloney (batteria).

Provengono da quella zona grigia dell’Inghilterra, anzi nera, denominata Black Country. Abbraccia vagamente tutto ciò che sta tra Wolverhampton e Birmingham, ed è stata chiamata così dopo un processo di industrializzazione piuttosto estremo, che l’ha resa uno dei luoghi più inquinati al mondo.

Poi, anche perché Joe e Callum sono storicamente squattrinati, con il primo, nel momento in cui ha avuto l’idea di dare vita ai Big Special, addirittura disoccupato e in depressione, mentre il massimo avanzamento di carriera del secondo lo aveva portato a caricare e scaricare furgoni tutto il giorno.

Dinamite pure sul palco, con una potenza espressiva, in brani come ‘Shithouse‘, ‘Black Country Gothic‘, ‘Black Dog / White Horse‘ o ‘Trees‘.

Sorprendente è però anche la varietà stilistica delle quindici tracce che compongono la scaletta, tra cui si trova anche un synth-pop irrefrenabile come ‘Butcher’s Bin‘ o ballate amaramente emozionanti quali ‘This Here Ain’t Water‘ e ‘Dig!‘.

Sono tutte accomunate da questo senso di rivalsa, personale e sociale, che rende ‘Postindustrial Hometown Blues‘ uno dei dischi più sinceri e diretti che ci sia captato di ascoltare. Nonché – certamente – uno dei più appaganti di questo primo semestre dell’anno.

 

ALESSANDRO LONOCE

Photoset by: ALESSANDRO LONOCE

Album: BIG SPECIAL

Album: SLEAFORD MODS

Credits: Si ringrazia l’ufficio stampa di ASTARTE AGENCY  per la  cortese disponibilità.