ANDREA ROCK “Hibernophile tour” – Live @ B4-Before Milano 17-12-2015
by tuttorock
25 Dicembre 2015
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Sono le 20.00, quando Andrea Rock annuncia via radio che ci aspetterà al locale per le 21.00.
Noi ci rilassiamo e alziamo il piede dall’acceleratore; abbiamo tempo a sufficienza per arrivare.
Semaforo dopo semaforo arriviamo al B4 mischiandoci nella sobria movida milanese del Giovedì sera.
L’atmosfera rilassata del posto invita la gente a godersi una birra in tutta tranquillità mentre il trio di musicisti è al lavoro in quello che possiamo definire come un salotto che stasera farà loro da palco.
Le luci si abbassano su un coro di violini e chitarre acustiche che intonano l’Inno alla gioia di Beethoven che di colpo si trasforma in un ritmo dal sapore country su una base di percussioni ben sostenute.
Qualche telefono si alza, intento a filmare ciò che accade mentre la gente si raduna attorno al palco fatto di tavoli e poltrone.
Il punk rock americano fa da sfondo ai primi brani trascinando la mente sulle coste californiane con l’ariosità della chitarra acustica che ti fa sentire il vento tra i capelli, anche qui, seduto su questi divani a lume di candela.
Social Distortion, Bad Religion, Green Day ecc. li senti tutti qui, per un istante, davanti ad una birra ad applaudire mentre Andrea dedica canzoni a persone presenti in sala e a qualcuno che purtroppo non c’è più, mentre il pubblico lo sostiene calorosamente.
La voce rock si intreccia col violino tra dolci melodie e urli da rockstar e le persone curiose si affaciano dal balconcino sopra di noi.
Sale la voglia di alzarsi e ballare sui ritmi irlandesi che all’improvviso riempiono la sala, quando proprio non te l’aspettavi, quando eri ancora in spiaggia a goderti il sole americano, ma i musicisti davanti a noi vogliono portarci di colpo nella vecchia europa.
Rimanendo nel vecchio continente, Andrea estrae dal repertorio un brano della sua band, gli Undead, esprimendo un pensiero di solidarietà e convivenza pacifica in ricordo della recente strage avvenuta a Parigi.
“In un mondo immaginario mio nonno è Johnny Cash, mio padre è Bruce Springsteen e mio fratello è Chuck Ragan” con queste parole la sua voce ritorna in America, sui suoi ritmi veloci che corrono dietro a sferzate di chitarra, stacchi e lunghi tappeti di archi saltando poi nuovamente nelle terre d’Irlanda e facendo battere le mani a tutta la sala fino a generare un grande appaluso.
Con un po’ di malinconia e simpatica rassegnazione ricominciano le dediche, questa volta ad un misterioso amico che stasera non è qui con noi, ma avrebbe voluto tanto suonarla assieme a lui, questa canzone di Eddie Vedder, “ma stasera non c’è” ripete il cantante.
Da Chicago la cassa del cajon incalza verso Nashville mentre si fonde allo spirito di New York creando un inedito blues rappato e su un violino totalmente impazzito le percussioni incitano a caricare stroncandosi in un breve silenzio dove voce e chitarra, in solitaria, riaccompagnano la band sull’ennesima esplosione sonora.
Fra intramezzi spiritosi, battiti di mani e verdi melodie Irish, questa serata dedicata all’anno passato continua a navigare tra aneddoti e storie che Andrea ripesca dal suo archivio mentale, il quale pare infinito.
Sbalzati dall’Europa ad LA i Green Day tornano in scena, in questa playlist di cover ed inediti con un coro che riempie i silenzi intonando “when I come around”.
Prosegue la lista delle dediche su dolci note prolungate, tutte per un amico al quale il frontman sembra essere molto legato.
“Cercare di costruire e non bruciare”, questo è il messaggio lanciato da un altro brano degli Undead, che con accordi incalzanti incita a vivere e stare tra le persone reali senza credere in falsi idoli e Dei del rock inesistenti,
Il mio clubsandwich è arrivato e mentre assaporo il gusto dei funghi immersi nella maionese, uno stormo di mani perfettamente coordinate accompagna la chiusura della serata, con un po’ di spirito natalizio, legati solo dalla voglia di stare in compagnia.
CRISTIAN SALMISTRARO
Photoset by IARA SAVOIA
Noi ci rilassiamo e alziamo il piede dall’acceleratore; abbiamo tempo a sufficienza per arrivare.
Semaforo dopo semaforo arriviamo al B4 mischiandoci nella sobria movida milanese del Giovedì sera.
L’atmosfera rilassata del posto invita la gente a godersi una birra in tutta tranquillità mentre il trio di musicisti è al lavoro in quello che possiamo definire come un salotto che stasera farà loro da palco.
Le luci si abbassano su un coro di violini e chitarre acustiche che intonano l’Inno alla gioia di Beethoven che di colpo si trasforma in un ritmo dal sapore country su una base di percussioni ben sostenute.
Qualche telefono si alza, intento a filmare ciò che accade mentre la gente si raduna attorno al palco fatto di tavoli e poltrone.
Il punk rock americano fa da sfondo ai primi brani trascinando la mente sulle coste californiane con l’ariosità della chitarra acustica che ti fa sentire il vento tra i capelli, anche qui, seduto su questi divani a lume di candela.
Social Distortion, Bad Religion, Green Day ecc. li senti tutti qui, per un istante, davanti ad una birra ad applaudire mentre Andrea dedica canzoni a persone presenti in sala e a qualcuno che purtroppo non c’è più, mentre il pubblico lo sostiene calorosamente.
La voce rock si intreccia col violino tra dolci melodie e urli da rockstar e le persone curiose si affaciano dal balconcino sopra di noi.
Sale la voglia di alzarsi e ballare sui ritmi irlandesi che all’improvviso riempiono la sala, quando proprio non te l’aspettavi, quando eri ancora in spiaggia a goderti il sole americano, ma i musicisti davanti a noi vogliono portarci di colpo nella vecchia europa.
Rimanendo nel vecchio continente, Andrea estrae dal repertorio un brano della sua band, gli Undead, esprimendo un pensiero di solidarietà e convivenza pacifica in ricordo della recente strage avvenuta a Parigi.
“In un mondo immaginario mio nonno è Johnny Cash, mio padre è Bruce Springsteen e mio fratello è Chuck Ragan” con queste parole la sua voce ritorna in America, sui suoi ritmi veloci che corrono dietro a sferzate di chitarra, stacchi e lunghi tappeti di archi saltando poi nuovamente nelle terre d’Irlanda e facendo battere le mani a tutta la sala fino a generare un grande appaluso.
Con un po’ di malinconia e simpatica rassegnazione ricominciano le dediche, questa volta ad un misterioso amico che stasera non è qui con noi, ma avrebbe voluto tanto suonarla assieme a lui, questa canzone di Eddie Vedder, “ma stasera non c’è” ripete il cantante.
Da Chicago la cassa del cajon incalza verso Nashville mentre si fonde allo spirito di New York creando un inedito blues rappato e su un violino totalmente impazzito le percussioni incitano a caricare stroncandosi in un breve silenzio dove voce e chitarra, in solitaria, riaccompagnano la band sull’ennesima esplosione sonora.
Fra intramezzi spiritosi, battiti di mani e verdi melodie Irish, questa serata dedicata all’anno passato continua a navigare tra aneddoti e storie che Andrea ripesca dal suo archivio mentale, il quale pare infinito.
Sbalzati dall’Europa ad LA i Green Day tornano in scena, in questa playlist di cover ed inediti con un coro che riempie i silenzi intonando “when I come around”.
Prosegue la lista delle dediche su dolci note prolungate, tutte per un amico al quale il frontman sembra essere molto legato.
“Cercare di costruire e non bruciare”, questo è il messaggio lanciato da un altro brano degli Undead, che con accordi incalzanti incita a vivere e stare tra le persone reali senza credere in falsi idoli e Dei del rock inesistenti,
Il mio clubsandwich è arrivato e mentre assaporo il gusto dei funghi immersi nella maionese, uno stormo di mani perfettamente coordinate accompagna la chiusura della serata, con un po’ di spirito natalizio, legati solo dalla voglia di stare in compagnia.
CRISTIAN SALMISTRARO
Photoset by IARA SAVOIA
Band:
Andrea Rock – voce, chitarra
Davide Pascalis – percussioni…
Roberto Broggi – violino Giovedì 17 dicembre 2015
B4 COCKTAIL BAR
Via Ripamonti 13 ang. Via Vannucci – Milano
Ore 20.30
Ingresso gratuito
Andrea Rock – voce, chitarra
Davide Pascalis – percussioni…
Roberto Broggi – violino Giovedì 17 dicembre 2015
B4 COCKTAIL BAR
Via Ripamonti 13 ang. Via Vannucci – Milano
Ore 20.30
Ingresso gratuito
www.andrearock.it
http://www.tuttorock.net/interviste/andrea-rock-intervista-dagli-albori-ad-hibernophile
http://www.tuttorock.net/recensioni/andrea-rock-hibernophile
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