STORIES – Jim Morrison è vivo(?)

James Douglas Morrison è stato un poeta, un cantante blues rock, la reincarnazione di un antico sciamano, poeta maledetto di una generazione di sognatori ribelli e cantante dei Doors, gruppo di spicco nonché pionieri del rock psichedelico nato dall’uso di sostante stupefacenti. Ma la storia e le canzoni dei Doors le conosciamo, così come sappiamo della morte del suo leader consumata a Parigi nel lontano 3 luglio 1971, ufficialmente per arresto cardiaco, ufficiosamente mai morto. Ebbene sì, perché negli anni si sono evolute sempre più leggende sulla sua inscenata morte, c’è chi crede sia ancora vivo e vegeto e abbia inscenato tutto perché stanco del suo mito e successo, chi crede sia il cantante Barry Manilow.

Barry Manilow per chi non lo conoscesse è un cantante pop apparso dal nulla nel 1973, un cantante senza passato dall’identica corporatura e altezza di Jim Morrison, stesso timbro vocale e stessa ampiezza di viso. Inscenata la morte, la plastica facciale e la messa in scena è servita. Nel finire dei favolosi anni ’60 i Doors e Jim Morrison erano tra i più seguiti della scena musicale rock’r’roll, leader come altri della ribellione giovanile che lottava per i diritti dei neri e la fine della guerra del Vietnam, e lui come molti sui colleghi (Jimi Hendrix, Brian Jones, Janis Joplin) intuiva un’imminente eliminazione da parte del sistema che voleva tener ben a bada le masse, dato che la loro musica accendeva la ribellione.

Inoltre Morrison era stanco della vita da rock star, l’ultimo album il fortunato L.A. Woman è un disco intriso di addii e fine, come se a Jim era già tutto chiaro. Si incontrò poco dopo l’uscita dell’album con suo padre, un pezzo da 90 dei più alti livelli dell’esercito, ammiraglio della marina e probabilmente col suo aiuto pianificò la sua fine e nuovo inizio. Inoltre il chitarrista del gruppo Robby Krieger quando vide la tomba dichiarò che era troppo corta per l’altezza del cantante.

LEONARDO DeLARGE