ROCK STORIES – Pink Floyd e “L’ultima follia” alla Royal Albert Ha …
The Man and The Journey è una suite musicale in due parti eseguita dai Pink Floyd dal vivo in una serie di concerti nel 1969. Consiste in alcune delle loro prime canzoni, altre canzoni inedite e materiale successivamente incluso negli album More e Ummagumma. I concerti integravano performance con attori che costruivano un tavolo e bevevano tè sul palco durante l’esecuzione della strumentale Work, idea nata in Richard Wright. Le due parti che compongono la suite raccontano la storia di uomo e un viaggio che decide di intraprendere. La prima suite in particolare descrive le azioni che compie in una giornata: svegliarsi (Daybreak), lavorare (Work), riposarsi (Afternoon, Biding My Time), fare sesso (Doing It), dormire (Sleeping), sognare (Nightmare), e svegliarsi nuovamente (Labyrinth). Lo spettacolo dal vivo era integrato da un misterioso “Azimuth Co-ordinator” inventato da Wright, uno strano oggetto dotato di due joystick che permetteva di spostare il suono dell’impianto quadrifonico in qualunque punto della sala.
La suite venne eseguita per la prima volta il 14 aprile 1969 a Londra nella Royal Festival Hall, durante un evento nominato The Massed Gadgets Of Auximenes – More Furious Madness From Pink Floyd. L’appellativo de “L’ultima follia” raggiunse l’apice nella data conclusiva di giugno, durante lo spettacolo un roadie travestito da gorilla vagava sul palco con addosso un costume ideato da un amico della band, Peter Dockley, completo di maschera antigas e di un enorme pene collegato a una tanica che gli permetteva di orinare sulle prime file del pubblico. Allo zenith del live il produttore Norman Smith appariva per dirigere la Royal Philarmonic Orchestra in A saucerful of secrets, occasionalmente rinominata The end of the beginning, e la suite di Wright con l’organo a canne si chiudeva con due colpi di cannone.
MAURIZIO DONINI
BAND:
David Gilmour – chitarra, voce
Roger Waters – basso, voce
Richard Wright – tastiere, Organo Hammond e Farfisa
Nick Mason – batteria, percussioni, effetti sonori
Tracklist:
Part I: The Man
1. “Daybreak, Pt. I” (“Grantchester Meadows”)
2. “Work” (Percussion and vibraphone with musical sawing & hammering)
3. “Teatime” (Pink Floyd were served tea on stage at this point)
4. “Afternoon” (“Biding My Time”)
5. “Doing It!” (“The Grand Vizier’s Garden Party (Entertainment)”
6. “Sleep” (“Quicksilver”)
7. “Nightmare” (“Cymbaline”)
8. “Daybreak, Pt. II” (“Grantchester Meadows” instrumental reprise, with alarm clock sound effects)
Part II: The Journey
1. “The Beginning” (“Green Is the Colour”)
2. “Beset By Creatures of the Deep” (“Careful with That Axe, Eugene”)
3. “The Narrow Way” (“The Narrow Way, Part 3”)
4. “The Pink Jungle” (“Pow R. Toc H.”)
5. “The Labyrinths of Auximines” (Part of “Interstellar Overdrive”)
6. “Behold the Temple of Light” (A part of “The Narrow Way, part 3” expanded)
7. “The End of the Beginning” (“A Saucerful of Secrets, Pt. IV – Celestial Voices”)
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.