MommyMetalStories: GUNS N’ ROSES
Ormai siete abituati e sapete che qui si parla della musica e delle band, quindi non ci sarà nulla che riguardi pettegolezzi o altro sui Guns N’ Roses e per mia scelta mi fermerò inizialmente al 1994, anno in cui le strade della band si sono divise… Ma chissà forse non del tutto.
Ma partiamo dal principio: il cantante William Axl Rose, si trasferisce a Los Angeles dall’Indiana nel 1982 e qui fonda un gruppo, gli Hollywood Rose, con l’amico d’infanzia e chitarrista Izzy Stradlin, autore della maggior parte delle musiche della band e conosciuto per l’amore incondizionato verso la musica rock americana vecchio stile.
Gli altri membri sono il chitarrista Tracii Guns, il bassista Ole Beich e il batterista Rob Gardner, ben presto sostituiti dal chitarrista Slash inglese di nascita ma anche lui trasferitosi a L.A., dal punk di Seattle, il bassista Duff McKagan e dal compagno delle superiori di Slash alla batteria, Steven Adler.
La band combina i cognomi di Guns e Rose ed ecco pronto il nome Guns N’ Roses, Pistole e Rose, il proibito e la purezza, la forza e la fragilità.
I Guns N’Roses suonano insieme per la prima volta il 26 marzo 1985, “Suonare i primi accordi”, ha detto Duff, “ è stato come…essere colpiti da un fulmine”.
Ma c’era un grande ostacolo iniziale, trovare una casa discografica con la voglia di scritturarli; la qualità della musica non si discute, infatti, già da allora, i Guns N’ Roses sono un’istituzione nei club underground della città, le loro performance sono sempre molto apprezzate dal pubblico e il loro nome comincia a passare di bocca in bocca.
Finalmente i Gunners riscono a firmare un contratto con la Geffen. Grazie a questo contratto pubblicano nel 1986 Live ?!*@ Like a Suicide, sotto l’etichetta UZI Suicide, creata ad hoc dalla Geffen ma non ufficialmente riconosciuta. Questo EP, pubblicato in sole 10000 copie, stimola l’appetito dei fan che si aspettano grandi cose dai loro beniamini, Live ?! contiene Mama Kin, cover degli Aerosmith che fa parte del primo album omonimo di quest’ultimi nel 1973, omaggio a una delle loro band preferite e mi permetto di ricordare anche Move to the City.
Continuano a macinare live nei club e nei locali e nel 1987 danno alle stampe Appetite for destruction, l’album e i Guns spopolano in tutto il mondo.
L’album in origine vide la luce “senza grandi celebrazioni” a quanto ricorda Slash, tuttavia, dopo che MTV ha cominciato a passare Welcome to the Jungle la band è esplosa. Appetite for destruction e Sweet Child o’Mine volano in cima alle classifiche statunitensi e i Guns N’Roses diventano la band più popolare degli Stati Uniti. Il disco, ancora oggi, viene identificato in maniera piuttosto unanime come una delle perle della storia del rock, al suo interno ci sono alcuni dei più grandi classici del gruppo e il lavoro nel suo insieme rappresenta un vero e proprio shock anche per i non appassionati di hard rock (loro propongono anche hair metal una sorta di pop metal che era tendenzialmente diffuso negli anni 80 si accomuna a certi lavori di Bon Jovi, a The Final Countdwown degli Europe, massimi esponenti i Poison di Bret Michaels). È proprio questa la caratteristica che fa dei Guns uno dei gruppi di maggior successo di quegli anni: per amarli, non è necessario essere appassionati di quel tipo di musica, perchè la comunicazione e l’impatto che emanano fatto anche di gestualità, atteggiamenti e messaggi espliciti rende la loro musica unica e riescono a far appello alla parte più istintiva di noi.
Voglio ricordare quelli che, secondo me, sono i brani più significativi dell’album, anche se tutte le canzoni andrebbero menzionate: Welcome to the jungle, già il video parla da sé con un Axl spaesato nella metropoli losangelina è diventato un classico, suona come uno di quei pezzi che fanno parte ormai dell’immaginario collettivo, musicalmente perfetto e il testo è l’autobiografia per eccellenza dei Guns N’ Roses, della loro vita nella metropoli claustrofobica e pericolosa che era Los Angeles a metà degli anni 80;
It’s so easy è una miscela di hard-rock e blues, la voce di Axl Rose qui tocca un po’ tutte le tonalità, è un brano da ascoltare mille e più volte per il suo primitivo e totale essere, è malinconico, nero come il blues e incrollabile come il metal; Paradise city, credo che il fischio solitario che separa la strofa introduttiva dal corale irrompere del gruppo rimarrà storico, la batteria protagonista, tutto sapientemente miscelato, ogni strumento è protagonista e tutto ciò fa apprezzare il pezzo che si erge in modo sprezzante e violento; Sweet Child o’ Mine, una ballata rock, la canzone è nata durante una sessione di prove da un riff con cui Slash si sta esercitando, Duff chiede a Slash di ripetere e comincia a costruire la partitura di basso, Axl ne approfitta per cantare un inno d’amore dedicato alla sua fidanzata di allora: nasce così uno dei pezzi più incredibili della storia del rock.
Ma il lavoro in studio dei Guns prosegue senza sosta: nel 1988 esce G’N’R Lies, un disco che contiene alcune esibizioni live dei pezzi di Live ?!*@ Like a Suicide e quattro canzoni inedite tutte in acustico, queste vengono registrate in un giorno soltanto, nell’ambito di una singola live session con tutti i membri nella stessa sala. L’album contiene Patience, brano di rara dolcezza e non mi soffermo oltre perché per me è veramente prezioso.
Dopo la sostituzione di Steven Adler, con l’ex batterista dei Cult, Matt Sorum e l’assunzione del tastierista Dizzy Reed, amico d’infanzia di Axl, i GN’R pubblicano ben due album il 17 settembre 1991: Use your illusion I e Use your illusion II.
I fan vengono spiazzati, due album distinti con 74 minuti circa di musica ciascuno!
In Use your illusion I ricordiamo sicuramente: Right next door hell, con un intro di basso e di chitarra elettrica così si presenta l’album! Gran pezzo, con la voce Axl sublime; Live and let die, la cover di Paul McCartney che raggiunge un proprio essere grazie alla chitarra dal suono blues-metal di Slash; Don’t cry in cui la voce di Axl tocca nel profondo: struggente e memorabile, una ballad come poche, ai cori partecipò anche Shannon Hoon dei Blind Melon, amico di Axl Rose fin da ragazzo e come lui dell’Indiana; Bad obsession, brano realizzato alla perfezione, molto rock; November rain, Axl qui sfodera una voce che impreziosisce il testo come in nessun altra parte, un brano lungo, epico, con un assolo di Slash da brividi ed un finale veloce e potente.
Di Use your illusion II mi soffermo su: Civil war, brano devastante e come Dio comanda! Eccoli qui strepitosi, innovativi, questo si che è un bel colpo di coda; Knockin’on heaven’s door, brano del grande Bob Dylan, rivisitato e stravolto in maniera eccellente; Estranged, in cui Slash si prende tutta la scena meritatamente; So fine, inattaccabile e bellissima, scritta interamente da Duff che per l’occasione canta; troviamo anche un’altra versione di Don’t cry (alt. Lyrics).
Poi i nostri, iniziano un tour internazionale di tre anni, lo Use Your Illusion Tour, il più lungo della band e della storia della musica rock in generale, con 192 spettacoli in 27 Nazioni. Live dopo live, i Guns trasmettono la loro enorme carica al pubblico, Axl, in particolare, da tutto sé stesso nelle esibizioni, sul palco appare quasi indemoniato.
Subito dopo l’uscita dei due dischi, Izzy Stradlin abbandona il gruppo e viene sostituito da Gilby Clarke che prosegue il tour.
Nel 1993, la band pubblica The Spaghetti Incident? Bellissimo album di cover riviste completamente, non passano inosservate Since I Don’t Have You dei The Skyliners, Attitude dei The Misfits, Hair of the Dog dei Nazareth e la discussa ma straordinaria Look at Your Game, Girl di Charles Manson.
Nel 1994, incidono la reinterpretazione di Sympathy for the Devil dei Rolling Stones per la colonna sonora del film Intervista col Vampiro.
Facciamo un salto di ben 22 anni e ci troviamo nel 2016, precisamente al 5 gennaio, data in cui viene ufficializzata la reunion del gruppo: Duff McKagan, Slash e Axl Rose tramite Twitter annunciano la loro partecipazione al Coachella Valley Music and Arts Festival 2016 e da quel momento la macchina dei Gunners ha ripreso a camminare…
Insegnante, classe 1975, medioevista ed immersa nella musica sin da bambina. Si occupa per Tuttorock soprattutto di interviste, sue le rubriche "MommyMetalStories" e "Tuttorock_HappyBirthday". Scrive per altri magazine e blog; collabora come ufficio stampa di band, locali, booking e con una label.