Mommy Metal Stories, in ricordo di Vinnie Paul: I Pantera
Noi di Tuttorock vogliamo ricordarlo con lo scritto dedicato ai Pantera dalla nostra redattrice Monica Atzei curatrice del Mommy Metal Stories.
Nel 1990 il mondo viene scosso da un diretto difficile da dimenticare: l’album Cowboys from Hell dei Pantera.
Finalmente la band texana si mostrò in tutta la sua energia e irruenza, eppure era quasi dieci anni che il gruppo bazzicava sulla scena; era il 1981 quando i fratelli “Diamond” Darrell Abbott e Vinnie Paul Abbott fondarono i Pantera ad Arlington in Texas, il nome della band deriva dalla città di Pantego.
Inizialmente il gruppo si concentrò sul genere glam rock ispirandosi ai Kiss: Darrell alla chitarra, Vinnie alla batteria, Red Brown “Rexx Rocker” al basso e Terry Glaze per alcuni anni alla voce, anche se prima di arruolare Philip Anselmo ci furono altri cantanti che si susseguirono.
I primi tre album sono vengono pubblicati con la loro etichetta la Metal Magic. Nel 1983 Metal Magic , Projects in The Jungle nel 1984 e I Am the Night nel 1985. Ma era ancora troppo presto per ascoltare i veri Pantera…
Nel 1986 il popolo metal ascoltò per la prima volta due pietre poi diventate miliari: Reign in Blood degli Slayer e Master of Puppets dei Metallica, anche i Pantera ascoltano questi album, hanno come una folgorazione e virano dal glam al thrash. Questa trasformazione avviene anche grazie all’ingaggio come cantante di Philip Anselmo, che aveva militato in precedenza nei Samhain e nei Razorwhite; con lui la band cambia radicalmente: le tonalità di Philip sono proprio adatte al thrash e al groove metal. Questa trasformazione la troviamo nel primo lavoro con Anselmo alla voce, l’album è Power Metal, che viene presentato al pubblico con la nuova formazione. All’album seguì un tour, entrambi gettarono le basi per il successo che avvenne di lì a poco.
Il 24 luglio 1990 pubblicano Cowboys From Hell e qui i Pantera mostrano al mondo di che pasta son fatti: veloci, massicci, suono aggressivo e brani che esprimono tutto ciò che pensano. La voce di Philip si spinge al massimo con rabbia e qualità, Darrell dà vita a dei riff e assoli indimenticabili, Vinnie sperimenta nuove tecniche di utilizzo della doppia cassa e Red ci fa ascoltare dei giri di basso che supportano il tutto. Dodici brani tritasassi di cui meritano di essere ricordati almeno: Cowboys From Hell, Heresy, Cemetery Gates, Domination…
Nel 1992 non paghi del successo di pubblico e critica danno alle stampe il superbo Vulgar Display of Power, un montante in piena regola. Dato in viso come dev’essere e infatti la copertina lo presenta così: immediato, energico, feroce. E’quello che non ti aspettavi, è il disco che rappresenta meglio i Pantera con la voce di Philip che diventa versatile e ancor più potente e Darrell come impazzito a seguire un uso sfrenato delle distorsioni e degli armonici; infatti quando la band parte per un tour mondiale “Dimebag” (ormai Darrell viene chiamato così) viene lodato come virtuoso della chitarra nella tradizione di Eddie Van Halen e Randy Rhoads.
Vulgar Display of Power schizza ai vertici delle classifiche e orde di fan si precipitano ai live che sono devastanti per tecnica e bravura. La tracklist è memorabile, tutti i brani sono trascinanti e degni di nota: Mouth For War, A New Level, Walk, Fucking Hostile, This Love, Rise, No Good (Attack The Radical), Live In A Hole, Regular People (Conceit), By Demons Be Driven, Hollow. L’album è anche riconosciuto come il primo di groove metal.
Tour, ovazioni, critica favorevole e nel 1994 arriva Far Beyond Driven, sempre violento e cattivo, numero uno nella classifica degli Stati Uniti, qui la parte da leone la fa “Dimebag” con i riff crudeli e rabbiosi, invece la voce di Philip cambia. Le canzoni da ricordare sono sicuramente Strenght Beyond Strenght, 5 Minutes Alone, I’M Broken, Slaughtered e la cover di Planet Caravan dei Black Sabbath in una ottima interpretazione.
Nel 1996 è la volta di The Great Southern Trendkill, i brani sono violenti e oscuri, il gruppo appare ben collaudato e forse qui si vede, più degli altri lavori, l’apporto rilevante di Philip al gruppo: i pezzi sono più lunghi, le atmosfere più cupe e la voce di Anselmo disperata e carica. I brani da non dimenticare: Suicide Note Part I & II, 10’S”, Drag The Waters, Living Through Me, Floods, The Underground In America. Anche qui i Pantera hanno svolto un lavoro efficace di tecnica e ferocia.
Purtroppo i problemi con la droga di Philip non tardarono ad arrivare, proprio nel 1996 il cantante sopravvive a un’overdose di eroina e i rapporti con il resto del gruppo iniziano ad essere problematici.
Nel 2000 l’ultimo colpo di coda dei Pantera con Reiventing the Steel in cui ci regalano delle canzoni una più pesante dell’altra che esaltano la voce di Philip, la ritmica di Rex, il drumming di Vinnie e la precisione di Darrell. Tracce significative: Hellbound, Revolution Is My Name, It Makes Them Disappear, Goddamn Electric.
Poi un precipitarsi di eventi: l’11 settembre 2001 la band è bloccata in una camera d’albergo irlandese non potendo mettersi in viaggio per gli attacchi terroristici in America, i membri dei Pantera discutono a tal punto che si sciolgono. Anselmo taglia i ponti con i fratelli Abbott e comincia una guerra sui media verso la band; allo scioglimento corrispondono nuovi progetti musicali: Philip con i Superjoint Ritual e poi con i Down, dove poi arriverà anche Red Brown; Darrell e Vinnie invece con i Damageplan.
Si credeva e sperava in una reunion ma questa si è resa impossibile nel modo più tragico: l’otto dicembre 2004 (lo stesso giorno in cui fu ucciso John Lennon), un fan disturbato spara sul palco a Dimebag Abbott uccidendolo.
Non sappiamo se davvero sia calato il sipario su una delle più grandi band metal, ma sappiamo che nel 2012 Vinnie Abbott ha proposto una ipotesi di reunion a Philip Anselmo, prospettando alla chitarra Zakk Wylde. Il cantante pare abbia poi detto “ Sarebbe dura non vedere Dimebag sul palco alla mia sinistra. Mi sentirei nudo”.
Nient’altro da aggiungere su quest’ultima frase che penso riassuma bene lo spirito della band, che va al di là dei dissapori, delle parole grosse e dello scioglimento. I Pantera sono una delle più grandi band al mondo e hanno spianato la strada al metal moderno, si può amarla od odiarla, ma non credo verrà mai dimenticata.
Insegnante, classe 1975, medioevista ed immersa nella musica sin da bambina. Si occupa per Tuttorock soprattutto di interviste, sue le rubriche "MommyMetalStories" e "Tuttorock_HappyBirthday". Scrive per altri magazine e blog; collabora come ufficio stampa di band, locali, booking e con una label.