Me and the Devil Blues, ovvero del pianto straziato di Robert Johnson
15 Agosto 2023
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Poiché domani 16 Agosto 2023 ricorrono gli 85 anni trascorsi dalla morte di Robert Johnson, mi piace riproporre un mio vecchio articolo che lo riguarda:
Robert Louis Johnson è meritatamente ricordato per essere uno dei più grandi protagonisti che la storia della musica nera ricordi. Si parla di lui, giustamente, come di una vera e propria leggenda; in effetti, molto di questo straordinario ‘personaggio’, dalla data di nascita a quella di morte, dagli avvenimenti della sua breve esistenza alle circostanze della morte stessa e al luogo in cui esso è sepolto, resta tuttora avvolto nel più classico degli aloni di mistero. Greil Marcus fornisce un’idea precisa sull’aura misteriosa che ancora oggi circonda la figura di Johnson quando sostiene che egli
‘morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera’.
Nato nei primi anni Dieci del XX Secolo (qualcuno dice ad Hazlehurst, Mississippi, l’ 8 di maggio del 1911) e morto ad appena ventisette anni (pare a Greenwood, Mississippi, il 16 agosto del 1938) in circostanze che in realtà non sono state mai chiarite, Robert Johnson lasciò ai posteri le registrazioni, risalenti ai tardi anni Trenta, di una manciata di canzoni (quarantuno canzoni in tutto, per la precisione, se si comprendono tra esse anche le versioni alternative di alcune [1] ) che nonostante il loro numero esiguo costituiscono un patrimonio musicale e interpretativo di valore inestimabile. Eric Clapton, che di Johnson è uno dei più grandi interpreti e che al bluesman americano ha dedicato uno splendido disco (Me and Mr. Johnson, del 2004) dove reinterpreta una quindicina di canzoni del grande musicista nero, ha tratteggiato sinteticamente e assai efficacemente come segue la figura del musicista afroamericano:
‘Per me Robert Johnson è il più importante musicista blues mai vissuto. […] Non ho mai trovato nulla di più profondamente intenso. La sua musica rimane il pianto più straziante che penso si possa riscontrare nella voce umana’.
Armonicista e straordinario chitarrista, tra i più abili e influenti utilizzatori della tecnica del bottleneck e del canto in falsetto, Robert Johnson fu anche autore di testi tra i più interessanti e rappresentativi che il blues ricordi, come quello di Me and the devil Blues:
Early this mornin’, when you knocked upon my door/Early this mornin’, ooh, when you knocked upon my door/And I said, “Hello, Satan, I believe it’s time to go”/Me and the devil, was walkin’ side by side/Me and the devil, ooh, was walkin’ side by side/And I’m goin’ to beat my woman, until I get satisfied/She say you don’t see why, that you will dog me ’round/(Verso parlato): Now, babe, you know you ain’t doin’ me right, don’cha/She say you don’t see why, ooh, that you will dog me ’round/It must-a be that old evil spirit, so deep down in the ground/You may bury my body, down by the highway side/(Verso parlato): Baby, I don’t care where you bury my body when I’m dead and gone)/You may bury my body, ooh, down by the highway side/So my old evil spirit, can catch a Greyhound bus and ride [2]).
Il tema del diavolo presente nella canzone ha sapore autobiografico. Si dice infatti, e gli aneddoti tramandatisi nel corso degli anni su questo particolare aspetto della vita di Johnson sono numerosi, che Robert, chitarrista mediocre secondo più testimonianze, fosse venuto a patti con il diavolo pur di diventare lo straordinario strumentista che poi effettivamente divenne. Il patto che il musicista afro-americano stipulò con il diavolo divenne la giustificazione del fatto che quando riapparve dopo essere scomparso dalla circolazione per appena un anno dopo la morte di sua moglie, Robert Johnson era diventato uno strumentista eccezionale. Nella canzone appaiono alcune classiche tematiche blues: oltre quella del viaggio (my old devil can catch a Greyhound bus and ride…), la donna interpretata come una tentazione mandata dal diavolo per la perdizione del maschio…
note:
[1] I brani di Robert Johnson sono stati raccolti ed editati dalla Columbia in un disco doppio intitolato Robert Johnson, The complete recordings.
[2] Traduzione dei versi: Stamattina presto, quando hai bussato alla mia porta/Stamattina presto, quando hai bussato alla mia porta/e ho detto: salve, Satana, credo sia ora di andare/Io e il diavolo camminavamo fianco a fianco/Io e il diavolo camminavamo fianco a fianco/picchierò la mia donna fino a che sarò stanco/Lei dice di non capire il motivo per cui mi stai appresso come un cane/Ora, baby, sai perché il tuo comportamento nei miei confronti non è giusto/Lei dice di non capire il motivo per cui mi stai appresso come un cane/Deve essere quel vecchio spirito maligno giù nel profondo della terra/Puoi seppellire il mio corpo vicino alla strada/Baby, non mi importa dove seppellirai il mio corpo quando sarò morto/Puoi seppellire il mio corpo vicino alla strada/Così il mio vecchio spirito maligno può prendere un bus Greyhound e partire…
Robert Louis Johnson è meritatamente ricordato per essere uno dei più grandi protagonisti che la storia della musica nera ricordi. Si parla di lui, giustamente, come di una vera e propria leggenda; in effetti, molto di questo straordinario ‘personaggio’, dalla data di nascita a quella di morte, dagli avvenimenti della sua breve esistenza alle circostanze della morte stessa e al luogo in cui esso è sepolto, resta tuttora avvolto nel più classico degli aloni di mistero. Greil Marcus fornisce un’idea precisa sull’aura misteriosa che ancora oggi circonda la figura di Johnson quando sostiene che egli
‘morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera’.
Nato nei primi anni Dieci del XX Secolo (qualcuno dice ad Hazlehurst, Mississippi, l’ 8 di maggio del 1911) e morto ad appena ventisette anni (pare a Greenwood, Mississippi, il 16 agosto del 1938) in circostanze che in realtà non sono state mai chiarite, Robert Johnson lasciò ai posteri le registrazioni, risalenti ai tardi anni Trenta, di una manciata di canzoni (quarantuno canzoni in tutto, per la precisione, se si comprendono tra esse anche le versioni alternative di alcune [1] ) che nonostante il loro numero esiguo costituiscono un patrimonio musicale e interpretativo di valore inestimabile. Eric Clapton, che di Johnson è uno dei più grandi interpreti e che al bluesman americano ha dedicato uno splendido disco (Me and Mr. Johnson, del 2004) dove reinterpreta una quindicina di canzoni del grande musicista nero, ha tratteggiato sinteticamente e assai efficacemente come segue la figura del musicista afroamericano:
‘Per me Robert Johnson è il più importante musicista blues mai vissuto. […] Non ho mai trovato nulla di più profondamente intenso. La sua musica rimane il pianto più straziante che penso si possa riscontrare nella voce umana’.
Armonicista e straordinario chitarrista, tra i più abili e influenti utilizzatori della tecnica del bottleneck e del canto in falsetto, Robert Johnson fu anche autore di testi tra i più interessanti e rappresentativi che il blues ricordi, come quello di Me and the devil Blues:
Early this mornin’, when you knocked upon my door/Early this mornin’, ooh, when you knocked upon my door/And I said, “Hello, Satan, I believe it’s time to go”/Me and the devil, was walkin’ side by side/Me and the devil, ooh, was walkin’ side by side/And I’m goin’ to beat my woman, until I get satisfied/She say you don’t see why, that you will dog me ’round/(Verso parlato): Now, babe, you know you ain’t doin’ me right, don’cha/She say you don’t see why, ooh, that you will dog me ’round/It must-a be that old evil spirit, so deep down in the ground/You may bury my body, down by the highway side/(Verso parlato): Baby, I don’t care where you bury my body when I’m dead and gone)/You may bury my body, ooh, down by the highway side/So my old evil spirit, can catch a Greyhound bus and ride [2]).
Il tema del diavolo presente nella canzone ha sapore autobiografico. Si dice infatti, e gli aneddoti tramandatisi nel corso degli anni su questo particolare aspetto della vita di Johnson sono numerosi, che Robert, chitarrista mediocre secondo più testimonianze, fosse venuto a patti con il diavolo pur di diventare lo straordinario strumentista che poi effettivamente divenne. Il patto che il musicista afro-americano stipulò con il diavolo divenne la giustificazione del fatto che quando riapparve dopo essere scomparso dalla circolazione per appena un anno dopo la morte di sua moglie, Robert Johnson era diventato uno strumentista eccezionale. Nella canzone appaiono alcune classiche tematiche blues: oltre quella del viaggio (my old devil can catch a Greyhound bus and ride…), la donna interpretata come una tentazione mandata dal diavolo per la perdizione del maschio…
note:
[1] I brani di Robert Johnson sono stati raccolti ed editati dalla Columbia in un disco doppio intitolato Robert Johnson, The complete recordings.
[2] Traduzione dei versi: Stamattina presto, quando hai bussato alla mia porta/Stamattina presto, quando hai bussato alla mia porta/e ho detto: salve, Satana, credo sia ora di andare/Io e il diavolo camminavamo fianco a fianco/Io e il diavolo camminavamo fianco a fianco/picchierò la mia donna fino a che sarò stanco/Lei dice di non capire il motivo per cui mi stai appresso come un cane/Ora, baby, sai perché il tuo comportamento nei miei confronti non è giusto/Lei dice di non capire il motivo per cui mi stai appresso come un cane/Deve essere quel vecchio spirito maligno giù nel profondo della terra/Puoi seppellire il mio corpo vicino alla strada/Baby, non mi importa dove seppellirai il mio corpo quando sarò morto/Puoi seppellire il mio corpo vicino alla strada/Così il mio vecchio spirito maligno può prendere un bus Greyhound e partire…
Giovanni Graziano Manca
Giovanni Graziano Manca è nato a Nuoro ma vive e opera a Cagliari. Laureato in filosofia, pubblicista, da sempre si interessa di cultura, in particolar modo di musica, poesia, arte, filosofia e letteratura. Numerose le pubblicazioni al suo attivo: oltre a collaborare con quotidiani e periodici, ha pubblicato volumi di narrativa e di poesia (ultimi, tutti in versi, "In direzione di mete possibili" Lieto Colle, 2014 , "Voli in Occidente" Eretica, 2015, e "Nel tempo che si muove", Antipodes, 2020, articoli e saggi su riviste specialistiche e web.