Kansas – Miracles Out Of Nowhere
In questo periodo ricorre infatti il 40esimo anniversario dalla pubblicazione del loro primo album omonimo e per una volta scatta l’ora dell’autocelebrazione in casa Kansas. Per l’occasione Steve Walsh e soci decidono di fare le cose in grande e propongono ai loro fans un piccolo gioiellino, con uno straordinario film-documentario, ricco di materiale inedito, che va a ripercorrere quello strepitoso cammino fin dall’inizio, ovvero dalle polverose strade e dalle fattorie appena fuori Topeka, nel desolato Kansas, dove nacque il sogno. Un sogno che sembrava però irrealizzabile, a causa della assurda lontananza da tutto il music-business della West Coast e della East Coast ed inoltre a causa della stessa proposta musicale del gruppo, fatta di brani lunghi quasi 10 minuti con tanto di violino e strutture classiche.
Il documentario va ad analizzare i difficili esordi, il primo contatto con un manager di New York, addirittura la chicca del cartello “Free Beer” per mobilitare la gente in massa e fare colpo sul talent-scout della serata… insomma, tutto materiale imperdibile per qualunque fan dei Kansas e della storia del rock in generale, anche perché si susseguono poi intrecci leggendari come la grande amicizia con i Queen, con i quali condividevano la grande ambizione e grandeur, ed invece la storica litigata con Steven Tyler degli Aerosmith. Non mancano le interviste prestigiose, con nomi del calibro di Brian May e Garth Brooks, che attestano tutta la loro stima per quel sound così magico e travolgente. Un altro aspetto di assoluto valore del documentario è che contiene un profilo umano di grosso spessore dei membri del gruppo, mettendone in luce lo smisurato talento ma anche i momenti di crisi.
Il cammino verso il successo procede di pari passo con la crescita artistica dei singoli, anche se non mancano le liti ed i blocchi creativi. In particolare si evince come l’esplosione della band sia coincisa con 3 fattori chiave: la voce soul di Steve Walsh capace di infiammare ogni brano, il violino armonioso di Robby Steinhardt e soprattutto la geniale vena compositiva di Kerry Livgren, capace di ideare un brano polifonico di 10 minuti in una sola serata e portarlo in studio senza nemmeno trascriverlo.
Dopo aver spiegato le basi del successo, il documentario celebra nel finale gli anni dei trionfi, le tournèe mondiali ed i dischi di platino, prima di riportare i “vecchi” Kansas sulla stessa collina dove effettuarono la loro prima photo-session 40 anni or sono. Per quanto riguarda il cd, contiene tutti i grandi classici dei Kansas dagli esordi al 1978, di pari passo con l’arco di tempo sviluppato dal dvd, anche se ad essere onesto mi sarei aspettato qualche inedito o qualche chicca vista l’importanza della celebrazione. In definitiva, un cofanetto di buon valore che ha il merito di aver raccolto del materiale sorprendente per quanto riguarda il dvd, molto più tiepido il giudizio sul cd, se conoscete già i Kansas, una sfilata dei loro evergreen nelle versioni già ampiamente conosciute.
Tracklist cd:
1. The Pilgrimage
2. Can I tell you (Live)
3. Journey from Mariabronn
4. Song for America
5. Down the road
6. Icarus
7. The Pinnacle
8. The Wall
9. Carry on wayward son
10. Miracles out of nowhere
11. Point of know return
12. Dust in the wind
13. Nobody’s Home
IVAN FACCIN
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vive a lavora a Cornedo Vicentino, ha cercato di esplorare vari generi musicali, trovando nell'hard-rock, metal e progressive rock i suoi stili più congeniali. Anche ora che i capelli hanno cominciato ad imbiancarsi... impiegato presso Xylem Water Solutions, ha portato la sua collaborazione giornalistica presso The Wall of Sound e Tuttorock.