SUCCI – Carne cruda a colazione
“Carne cruda a colazione” è il secondo album del progetto solista di Succi, ovvero Giovanni Succi, co-fondatore e autore del duo rock blues con tinte noir Bachi da Pietra, prodotto da Ivan A. Rossi (Baustelle, The Zen Circus, Dimartino), che ha già lavorato sul precedente disco. Dopo due anni dal primo lavoro “Con ghiaccio”, a cui va aggiunto un album di cover di canzoni di Paolo Conte, intitolato “Lampi per Macachi”, l’anticonvenzionale Succi torna con 10 brani fatti di crudezza e amaro realismo conditi con un pizzico di ironia e pronti per essere assaporati, e ce li presenta, parole sue, come carne viva, cruda, battuta al coltello, pezzo dopo pezzo, una proposta che non è fuori dal mondo, solo fuori dallo schema.
E che siamo di fronte ad un lavoro fuori dai soliti schemi lo capiamo subito dalla prima traccia “Povero zio”, raccontata più che cantata, provate a cambiare l’unica consonante della seconda parola della seguente frase e non sarà difficile capire di chi si stia parlando, “Ehi zio che ne dici di mollare per un giorno il ruolo comodo e stronzo di decisore innocente del mondo?”. “Algoritmo” cita il trionfo della superficialità dell’ascolto, con la sua elettronica in stile Kraftwerk. L’inizio dice tutto, “Sai son molto appassionato del tuo disco, l’ho sentito già una volta quasi tutto”. Una base elettronica, una melodia fischiata e le parole “Se non prende il cellulare, se c’è guerra nucleare non c’è campo qui, non c’è scampo qui…” aprono “Grazie per l’attesa”, brano incentrato sui canonici problemi di rete cellulare e internet che compaiono regolarmente nei momenti meno opportuni. “I melliflui”, ricca di strumenti a percussione, gioca su una delle caratteristiche di questi tempi, i finti sorrisi, “E i melliflui gorgheggiano banalità dai loro cuori – oh oh e le tipe ci cascano e i maschi alfa sono soli – oh oh”. Accordi lenti di pianoforte accompagnano la dolce “Cabrio” dove troviamo anche la presenza degli archi di Rodrigo D’Erasmo. “Arti” gioca sulla metafora arti inferiori/mondo delle arti con un’elettronica in stile Bluvertigo, “Arti: una vita che si appoggia sulle arti, inferiori ma sì, inferiori ma arti, una vita che si appoggia qui”. Veniamo a “La risposta”, ovvero il giorno in cui uno si chiede chi è, è una sorta di manuale di istruzioni per il giorno in cui uno scopre di aver sbagliato tutto nella vita. “Grigia” è una dedica ad una città mai raccontata prima nelle canzoni, Alessandria, una città per molti triste, appunto grigia, una città che si può detestare ma anche amare, una città dove, a detta di Succi che vi è nato ma risiede da sempre nell’astigiano, ad un passo da Langhe e Monferrato non trovi il vino, non sanno cos’è. “Meglio di niente” è il brano che io preferisco di questo album, una colonna sonora per i nostri viaggi notturni, dalle note di pianoforte e di tastiere gravi e dal crescendo lento e coinvolgente. La bonus track “Balene per me” è l’antitormentone estivo, che non sarà mai trasmesso dalle radio, almeno in questo universo, ma in uno parallelo sicuramente sì, si chiude con la frase “Vieni a farti un giro nel mio mare amaro, c’è un uragano per aperitivo e del rosé…”.
Un disco che apprezzerete sempre di più ad ogni ascolto, un disco non diretto, non facile, ma sapere che artisti poliedrici dal grande background musicale come Succi continuano a regalarci certe perle, può renderci orgogliosi di essere italiani. Consiglio di seguirlo nel tour che partirà a novembre e toccherà tutta la nostra penisola.
MARCO PRITONI
Voto 9/10
Tracklist:
- Povero zio
- Algoritmo
- Grazie per l’attesa
- I melliflui
- Cabrio
- Arti
- La risposta
- Grigia
- Meglio di niente
- Balene per me *bonus track
Credits:
Etichette: La Tempesta Dischi, Soviet Studio
Distribuzione: Believe
Booking: Tudemun Concerti
Musicisti:
Basso acustico, chitarre, voce: Giovanni Succi
Basso, tastiere, piano e cori: Tristan Martinelli
Batteria, percussioni, cori: Giovanni Stimamiglio
Violino, viola, archi: Rodrigo D’Erasmo
Buchla Music Easel, sintetizzatori, campionamenti, basso elettrico: Ivan A. Rossi:
Percussioni, cori: Andrea Dellapiana
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Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.