LILY KERSHAW – Arcadia
Dalle prime note di “Unrequited Night” si capisce che ci troviamo di fronte ad un prodotto molto introspettivo e delicato. Il secondo album della cantautrice americana Lily Kershaw, “Arcadia”, in vendita dal 15 novembre, inizia davvero col piede giusto, e prosegue altrettanto bene con “Always & Forever”, una riflessione sul concetto del tempo utilizzando la metafora di una relazione finita male con il contorno di suoni di tastiere e cori che riportano agli anni ’80. Lily, che ha iniziato a comporre musica quando era diciassettenne, ha prodotto un album, un EP e molti singoli, tra cui “As It Seems” che ha raggiunto ben 9 milioni di stream su Spotify ed ora, all’età di 28 anni, decide di pubblicare il suo secondo LP, “Arcadia” appunto, il cui titolo nasce dall’ossessione per quella parola che improvvisamente si è insinuata nella sua mente. In “The Sea” troviamo una collaborazione, quella con il cantautore Jon Bryant ed il risultato è notevole, il sound è minimale ed è costituito dalle chitarre acustiche che fanno da tappeto sonoro alle due voci che si amalgamano perfettamente e ci regalano una sorta di favola malinconica di cui la frase “when we’re older… the sea, it was all in our minds” ne rappresenta l’essenza. I brani scorrono piacevolmente tra melodie molto orecchiabili scandite dalla voce di Lily e dalle note di strumenti come organo, clavicembalo, pianoforte e ovviamente chitarra acustica, tra omaggi alla città di New York in “Myth of New York” e nuove riflessioni sul tempo in “Now & Then”.
Un lavoro molto intimo in cui l’interprete, nonchè autrice di tutti i brani e compositrice di tutte le musiche, prova a raccontare i misteri dell’Universo e lo fa magistralmente con la sua voce poetica molto spesso sofferente, soprattutto quando trasmette le sensazioni di una sua crisi esistenziale che fa da contrasto con l’adorazione della condizione di essere viva. È proprio da questo contrasto che nasce questo album che non stanca mai nei suoi 36 minuti di durata. Una curiosità, la prima e l’ultima nota dell’intero disco sono le medesime, come se non ci fosse mai fine, un omaggio alla metafora del serpente che si morde la coda, come se il tempo non si fermasse mai e le cose ricominciassero sempre daccapo.
MARCO PRITONI
Tracklist:
- Unrequited Night
- Always & Forever
- The Sea (feat. Jon Bryant)
- Parallel Lives
- Soft Dark Nothing
- Fears Become Wishes
- Myth of New York
- New Names
- Here’s to Us
- Now & Then
- One Night After Breakfast
Credits:
Etichetta: Nettwerk
VOTO
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.