Now Reading
LAGWAGON + Satanic Surfers + T.F.V. – Live @ Estragon Club, Bologna 14-11-2019

LAGWAGON + Satanic Surfers + T.F.V. – Live @ Estragon Club, Bologna 14-11-2019

Lagwagon Estragon Bologna 2019 11. 1

Il tempo a disposizione dei reggiani T.F.V. è davvero poco, circa venticinque minuti. I quattro ragazzi però li occupano in maniera molto coinvolgente per l’ancora scarso pubblico presente all’Estragon Club. La proposta musicale della band, attiva dal 2008, è un punk rock che si rifà molto a gruppi punk californiani come NOFX, Anti Flag, Pennywise e Descendents, con i testi rigorosamente in italiano. Johnny alla chitarra e Jimmy al basso si scambiano le parti vocali mentre Dave con la sua sei corde e Stecks dietro alle pelli impongono il ritmo forsennato che contraddistingue i brani presentati questa sera. Tra una canzone e l’altra, mentre in Piazza Maggiore si sta svolgendo un’imponente manifestazione di protesta contro il comizio di Matteo Salvini, c’è spazio anche per un insulto al leader leghista. Davvero un’ottima scelta concedere l’apertura della serata ai nostrani T.F.V. per scaldare l’ambiente.

Setlist:
The nation is dead
Una strana presenza
Un nemico immaginario
Corruzione
America
Resto così
Non molleremo mai
Zombie kid

Band:
Chitarra e voce: Johnny Mad
Basso e voce: Jimmy Mad
Chitarra: Dave
Batteria: Stecks

https://www.facebook.com/tfvpunkband/
https://www.instagram.com/tfv_punkrock_hc/
https://www.youtube.com/watch?v=z1zuo7WyvDI

Storia travagliata quella degli svedesi Satanic Surfers, presenti all’interno della scena punk internazionale da quasi trent’anni, appartenenti a quel filone di inizio anni ’90 in cui alcune band provenienti dal Paese scandinavo, come anche i Refused e i No Fun At All influenzavano anche le band americane. Nel 2007 la loro storia ebbe infatti fine, con la decisione di sciogliersi, per poi riformarsi nel 2014. La formazione di questa sera prevede quattro elementi e si rifà a quella originale, ovvero senza un frontman ma con le parti vocali affidate al batterista storico Rodrigo Alfaro, che svolge perfettamente il doppio lavoro. L’elemento della band che più dialoga con il pubblico è l’occhialuto bassista Andy Dahlström, mentre Magnus Blixtberg e Max Huddén creano un potente muro sonoro alle chitarre. L’Estragon nel frattempo si è riempito, ragazzi di tutte le età, dai più giovani a quelli con qualche capello bianco, sono entusiasti davanti al combo svedese che si divide tra brani nuovi e più datati con estrema disinvoltura. Quarantacinque minuti di velocità, energia e divertimento che vengono trasmessi a tutti i presenti che ricambiano con scroscianti applausi. Bentornati Satanic Surfers!

Setlist:
Puppet
Catch My Breath
Ego
Even
Whatever
Sunshiny Day
Going Nowhere Fast
Before
Worn Out Words
Nun
Head Under Water
Tribute

Band:
Batteria e voce: Rodrigo Alfaro
Chitarra e cori: Magnus Blixtberg
Basso e cori: Andy Dahlström
Chitarra e cori: Max Huddén

https://www.facebook.com/satanic.surfers.official/
https://www.instagram.com/satanicsurfersofficial/
https://www.youtube.com/watch?v=1ePpudbsrxI

La storia tra i californiani Lagwagon e Bologna iniziò nel 2003, al Festival Independent Days, e il cantante Joey Cape, all’incirca a metà della scaletta, se lo ricorda bene chiedendo al pubblico chi fosse presente a quel concerto. Fino a quel momento è un insieme di energia, sudore, note velocissime e riff che provengono dalle chitarre di Chris Flippin e Chris Rest, ritmo incessante che arriva dalle pelli di Dave Raun e brani presenti nel nuovo ottimo album “Railer”, uscito circa un mese fa, e che dimostra l’ottima forma dei cinque americani, nonostante qualche chiletto in più, che non li ferma però quando si tratta di saltare da una parte all’altra del palco. Per tutta la durata del live, circa un’ora e quindici minuti, l’Estragon si trasforma in un pogo infernale, con molto lavoro richiesto al personale di sicurezza per prendere al volo i ragazzi provenienti da un continuo Crowd surfing. Sul palco, il più scatenato è Joe Raposo, che, dopo un piccolo problema fisico iniziale, scherza continuamente con gli altri musicisti, con un uomo della sicurezza e ringrazia continuamente il pubblico. I brani nuovi sembrano funzionare alla grande dal vivo, ma è con “Coffee and Cigarettes”, “Mr. Coffee” e “May 16th” che i ragazzi accorsi in massa a vedere la storica punk rock band si scatenano. Dopo una breve pausa, riappare Joey Cape con la chitarra di Chris Flippin e dopo qualche accordo gliela restituisce, per dar vita a qualche altro minuto di pura energia. Quella che abbiamo visto stasera è una band ancora viva, che può ancora dar molto al mondo del punk rock, e che sembra aver pienamente superato lo choc per la morte del batterista Derrick Plourde, avvenuta nel 2005, che ha segnato molto le vicissitudini e le scelte musicali avvenute successivamente a quell’evento funesto.

MARCO PRITONI

Photoset by NINO SAETTI

Credits: si ringrazia Hub Music Factory per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

BAND:
Voce: Joey Cape
Chitarra e voce: Chris Flippin
Chitarra e voce: Chris Rest
Basso e voce: Joe Raposo
Batteria: Dave Raun

SETLIST:
The Suffering
Weak
Falling Apart
Violins
Bubble
Sick
Parable
Sleep
Coffee and Cigarettes
Surviving California
Heartbreaking Music
The Cog in the Machine
Mr. Coffee
Change Despair
Know It All
May 16th
Razor Burn
Encore:
Alien 8
Making Friends
Stokin’ the Neighbors

lagwagon poster a1.indd