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SUPERHORRORFUCK – Intervista alla migliore band dell’aldilà

SUPERHORRORFUCK – Intervista alla migliore band dell’aldilà

 
 
Ciao ragazzi e grazie del tempo che ci dedicate, raccontate innanzitutto ai nostri lettori come nascono i Superhorrorfuck.
Grazie a voi! Come nascono i Superhorrorfuck… Forse “nascono” è un termine poco adatto a noi visto che fu una morte ad iniziare tutto… Prima di essere SHF, infatti, eravamo quattro ragazzini vivi e vegeti che suonavano un punk rock demenziale sotto il nome di Morphina… La notte del 31 ottobre del 2005, mentre ci stavamo recando in un pub dove avremmo dovuto suonare per la festa di Halloween, fummo vittima di un incidente stradale durante il quale i nostri corpi persero la vita… Fortuna volle che il luogo in cui spirammo fosse infestato da anime vaganti, le quali non si fecero scappare l’occasione per tornare a vestire un corpo mortale… ed ecco il risultato!
 
Il nome da dove lo avete partorito?
Non ci siamo mai dati particolarmente da fare per cercare un nome per quella che in realtà era una band già esistente… Eravamo appena tornati dalla morte ed i nostri cervelli non erano esattamente funzionanti, fu Freak, il nostro cantante, che con una sorta di brainstorming satanico fuse insieme queste tre parole così orripilanti da suonare bene… Un nome veramente pietoso, in realtà, ma sicuramente non saremo mai confusi per un’altra band!
 
Dove affondano le vostre radici musicali? Mansoniani?
Fondamentalmente provenendo da un contesto punk rock le radici del nostro sound erano, e parzialmente sono tutt’ora, punk… Dr.Freak e Mr.4, membri fondatori dei Morphina e dei SHF, hanno in comune un background che viene da bands come Offspring e BLINK 182, che in seguito contaminato da svariate influenze portate anche dagli altri membri, ma con Manson abbiamo avuto poco a che fare in quanto a sonorità… A dire il vero stiamo ancora cercando di definire il nostro “genere”, quindi se poteste aiutarci potrebbe essere molto utile!
 
Vi ho visto all’Alchemica di Bologna e siete stati eccezionali, grande impatto, grande empatia con il pubblico, forza e tanta buona musica. Non temete a volte che l’aspetto “coreografico” possa mettere in seconda luce la vostra ottima qualità musicale?
In realtà all’Alchemica eravamo in una veste inusuale, infatti si trattava di un Unpluggdead show, una sorta di progetto parallelo che ci permette di esprimere anche il nostro lato più soft, riarrangiando le nostre canzoni in versione rockabilly, swing e blues… Per quanto riguarda l’aspetto coreografico… Non è una scelta. I nostri spettacoli non sono semplici eventi musicali, perché non è soltanto la musica che portiamo sul palco, ma anche le nostre grosse ed ingombranti…personalità. Se questi “personaggi” che si sono infilati dentro i nostri corpi hanno avuto la forza di sopravvivere alla morte per molti anni, sicuramente ora che hanno di nuovo a disposizione braccia, gambe, mani, bocche e…avete capito, non possono starsene sul palco a fare i semplici musicisti… La musica è soltanto UNA parte del superhorrorshow, quella che scatena le bestie, se così possiamo dire…
 
Quanto tempo prima iniziate a prepararvi per la scena, da quello che si vede presumo un paio d’ore
Dopo dieci anni di attività siamo riusciti a ridurre il tutto a 45 minuti circa, ma è innegabile che la preparazione sia fondamentale, visto che usiamo dei trucchi speciali studiati appositamente per sostenere e mantenere integra la pelle dei defunti…
 
Album in studio, live in giro, come vi dividete gli impegni? L’aspetto dal vivo è parte molto importante per voi no?
In realtà… non li dividiamo! Sarebbe impossibile riuscire a fare tutto contemporaneamente, soprattutto vista la considerevole quantità di live che affrontiamo, ma in qualche maniera siamo riusciti a conciliare l’attività on the road con la composizione del nuovo album, incastrandoci nel mezzo Unpluggdead  (che come potrete immaginare richiedono un considerevole quantità di tempo), decennale, live speciali come il Super Horror Silver Show (non sapete cos’è!? Male, molto male!), e Belzebù solo sa quanto altro… Ma, come recita la nostra hit estiva “Voodoo Holiday”: “Life is hard, but youdon’t know… Death is even worse!”
 
Al momento cosa ascoltate?
I gusti musicali di ogni membro della band sono abbastanza eterogenei, e spaziano dal Rock’n’Roll più classico come Elvis e Johnny Cash, a dei sound elettronici come Depeche Mode, per approdare fino a lidi di follia metal come i nostri compatrioti Destrage… Ognuno di noi ha le sue preferenze e, nonostante amiamo molto insultarci vicendevolmente per i rispettivi gusti, non ci neghiamo (quasi) mai di farci influenzare da qualsiasi altra cosa, perché sì, siamo morti, ma fossilizzarci su un solo tipo di ascolto significherebbe uccidere anche la nostra vena creativa!
 
Cosa ne pensate dell’attuale panorama musicale? Riuscite a trovare facilmente dove suonare?
L’attuale panorama musicale si adatta perfettamente al nostro stato… Morto e sepolto! Senza dilungarci su ovvietà possiamo soltanto affermare che oramai c’è ben poco di nuovo da proporre e da ascoltare, e questo è uno dei motivi per cui, come dicevamo in precedenza, i SHF non sono soltanto “musica”, ma sono “show”, inteso nel senso più ampio del termine… Lasciamo ad altri la ricerca (spesso fallimentare) di sonorità nuove ed innovative, magari a discapito della musica e della sua sottovalutata funzione “ludica”. Noi ci limitiamo ad esprimere quello che siamo nella maniera più completa possibile e, a quanto pare, la cosa ha un discreto successo, visto che nella situazione disastrosa che è quella live in Italia, siamo riusciti a fatica a ritagliarci il nostro posticino che ora speriamo di ampliare con l’aiuto di agenzie specializzate con le quali stiamo collaborando.
 
Rispetto alla distribuzione digitale della musica tipo Spotify e iTunes che idea avete?
Considerando gli album in studio come una sorta di “bibbia”, un manuale da leggere soltanto per imparare le canzoni e poi andare a celebrare il Rock’n’Roll sotto o sopra un palco, siamo favorevoli a qualsiasi maniera di distribuzione della musica, anche se, essendo vecchi e morti da parecchio, ancora crediamo che a chi considera la musica “Arte” possa apprezzare molto di più un disco nella sua forma completa, inclusa di artwork e “fisicità”… Ovviamente potete trovare le nostre canzoni sia su Spotify che su iTunes!
 
Il vostro rapporto con i social?
I social sono un’arma a doppio taglio, poiché ti si ritorcono contro una volta che inizi ad utilizzarli come unico mezzo di comunicazione con il mondo… purtroppo per ora alcune realtà internazionali le possiamo affrontare soltanto tramite internet, ma di certo abbiamo fatto molta più impressione agli italiani, francesi, tedeschi o inglesi che ci hanno visto dal vivo (anche se magari in condizioni orribili) che non ai milioni di utenti di un qualsiasi social che ci vede in un video o in foto… Una questione di equilibrio.

MAURIZIO DONINI

Membri:
Dr.Freak – Lead Vocals
Mr.4 – Bass & backing vocals
Didi Bukz – Guitar & backing vocals
Franky Voltage – Drums & backing vocals
Izzy Wyldhell – Guitar & backing vocals

http://www.superhorrorfuck.net
http://www.facebook.com/pages/Superhorrorfuck/46882219249
https://twitter.com/SUPERHORRORFUCK
http://www.youtube.com/user/Superhorrorfuck?feature=watch
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