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“La musica elettronica che abbatte le frontiere” – Intervista a Kill Ref

“La musica elettronica che abbatte le frontiere” – Intervista a Kill Ref

Cosa pensi della scena elettronica in Italia, con tanti festival e rassegne che stanno nascendo, e addirittura filoni mainstream come la trap e l’indie che stanno portando sotto i riflettori contaminazioni di questo genere?
Secondo te siamo arrivati 10-20 anni dopo rispetto alla scena europea?

Non credo che l’Italia sia mai stata indietro, siamo stati dei precursori con l’italo-disco, con la techno, con l’house partenopea. Non è la musica che è indietro, è la società che è chiusa. Il merito di festival e rassegne come Einstein On The Beach è quello di portare alle orecchie delle persone situazioni artistiche di questo genere.
Non c’è mai stato un problema prettamente artistico, ma sociale. E per sociale non intendo solo la “resistenza” della massa ad avvicinarsi a cose nuove, ma anche a fattori politici, governativi che hanno ridotto notevolmente gli spazi per esprimersi. Bisogna facilitare l’accesso alle manifestazioni per avvicinare più gente possibile.
La scena elettronica in Italia però c’è ed è florida, anche a livello di vendite commerciali talvolta. Certamente alcune cose sono destinate a essere e a restare di nicchia, ma questo non vuol dire che sia un male, anzi contribuisce ad arricchire artisticamente.  

Ultima domanda: quali sono gli artisti che ti hanno formato? Più nel linguaggio che prettamente nel genere

L’artista che più mi ha segnato è Bill Evans. Per quanto riguarda l’elettronica ci sono Jeff Mills, Aphex Twin, e altre stelle polari che hanno segnato la strada. Poi ci sono scene anche parecchio distanti che mi hanno affascinato molto, ad esempio nel metal i Sepultura e Burzum, o i Joy Division per quanto riguarda la new-wave.

Tutti artisti che nel loro genere, e non solo, si sono dimostrati estremamente espressivi, dicendo qualcosa di nuovo e talvolta rivoluzionario.

Sì, decisamente! Poi nell’ultimo periodo sto ascoltando molto i Sonic Youth e tanta disco anni ’70, che andrebbe riscoperta. La completezza che possiede la disco di quegli anni è incredibile, un perfetto bilanciamento  fra parte “solare” e parte “oscura”. Ha una marcia e un’energia che noi nella techno bramiamo a raggiungere, perlomeno per quello che riguarda il lato “oscuro”.

Grazie mille, è stato un piacere!

Grazie a te!

Intervista a cura di Francesco Vaccaro

Il progetto Hi-Fi Ensemble è composto da:

Alessandro Signore – Electronics
Marco Pescosolido – Violoncello
Rocco Saviano – Chitarra
Alessandro Saltarelli – Basso​

Credit Photo:
 Luca De Siena, 2017 (la prima in alto)