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FABIO MORA – Intervista al cantante dei Rio

FABIO MORA – Intervista al cantante dei Rio

Ciao Fabio, e grazie del tempo che ci dedichi, mi spiace non poter essere stasera al Vox per precedenti impegni, ma ci rifaremo presto in altra data.
Grazie a voi, stasera sarà anche una sera speciale perché vedremo di tirarne fuori un video, ma io sono già contento di essere qui adesso a parlare.
 
I Rio è un bel pezzo che sono in giro comunque, dal 2001 siamo ormai a 15 anni giusto?
Sono 11 anni a gennaio mi pare, prima eravamo, appunto dal 2001, i Del Rio, facevamo un genere tex-mex facendo un poco di tutto e distruggendo tutti i locali della zona. Poi una sera è venuto a vederci Maioli, il manager di Ligabue, si sono divertiti un sacco e ci ha detto “se volete solo divertirvi continuate così, se volete invece fare le cose seriamente cambiamo”. E da lì abbiamo iniziato a fare le nostre cose.
 
Dal tex-mex un bel salto direi.
Fino al 2004 facevamo proprio alla tex-mex, cantando in spagnolo e così via.
 
Il nome Del Rio da cosa veniva fuori?
E’ il nome di un paese al confine tra Stati Uniti e Messico, io e Marco ce ne siamo innamorati e così è nato il nome. Quelli che ci hanno fatto cambiare un poco la visione sono stati i Los Lobos, fecero un album, Kiko (nrd 1992) dove avevano buttato dentro veramente di tutto ed io sono un amante degli incroci musicali. Canzoni messicane rifatte in modo rock’n’roll ed io sono impazzito ad ascoltarli, a me che ero un metallaro di quelli convinti.
 
Marco che è poi Marco Ligabue, il fratello di Luciano, di cui avete aperto i concerti.
Sì tutte le volte che si poteva, abbiamo fatto 13 stadi una volta, poi il primo Campovolo dove c’era Elisa, Bennato e tanti altri.
 
Quindi anche il grande Fede Poggipollini che vedrò proprio stasera.
Sì, certo, ci discuto spesso, salutalo e fagli i complimenti per l’ultimo disco che mi è piaciuto tanto, ha proprio spaccato di brutto. E’ un personaggio ed un grande musicista.
 
Voi siete famosi per le esibizioni dal vivo.
Noi siamo sicuramente una band live, poi ho avuto l’esperienza dal 1996 al 1998 sul palco con i Ladri di Biciclette, pensa che i miei miti sono Ozzy Osbourne, Totò e Stanlio & Ollio. A noi piace il contatto con la gente, a tutti i concerti apriamo sempre il nostro backstage.
 
Siete anche impegnati sotto il profilo ambientale con un bel progetto.
Tramite Lifegate ci siamo avvicinati ad Impatto Zero che è una loro branchia ed è molto attiva sul fronte del riciclaggio, penso che si debba guardare oltre il proprio orticello, poi da buoni emiliani della bassa siamo sicuramente sensibili al territorio. Da qualche parte ci deve essere un boschetto che si chiama Rio.
 
Avete anche composto una canzone sull’argomento.
Sì, nel 2009 Il Gigante con Fiorella Mannoia e Paolo Rossi.
 
Avete fatto anche un video particolare, Un Colore Splendido.
Abbiamo fatto il primo video in ologramma in Italia, lo sarebbe stato nel mondo se David Gahan non ci avesse fregato per una settimana, ovviamente nessuno dei due sapeva dell’altro. Abbiamo messo un video sul nostro sito che si trova anche su Youtube, dove insegniamo a costruire la piramide necessaria a vedere il video nella maniera olografica. L’effetto finale è come nella scena di Star Wars quando Luke Skywalker parla con Obi-Wan Kenobi.
 
Progetti futuri, è in arrivo un nuovo disco?
Per adesso no, abbiamo in programma un nuovo tour di 10 date che partirà tra febbraio e marzo, nel frattempo può succedere di tutto. L’idea di questo video live è nata mercoledì scorso all’improvviso, se ci sarà materiale buono ne faremo un video, altrimenti qualcosa di buono ne tireremo fuori.
 
Come è nato il Fabio Mora cantante?
Così, nessun musicista in famiglia, da piccolo cantavo, qualunque cosa mi capitava per le mani la suonavo, pensa che la mia prima musica seria fu Flash Gordon dei Queen, d’altronde mi piacciono moltissimo le colonne sonore.
 
Invece adesso cosa ascolti?
Stromae che per me è un grande artista, oltre che musicalmente che utilizza suoni molto attuali e mi ricorda molto le vecchie canzoni classiche francesi, anche Macklemore. Poi c’è questa etichetta, Afropunk, che mi apre nuove visioni musicali, veramente eccezionali, nuovi stimoli e voglia di fare cose nuove. C’è chi segue le mode, io preferisco seguire il cuore.
 
Come nascono le vostre canzoni, prima musica poi testo o altro?
Non c’è un sistema codificato, diciamo come capita, a volte prima la melodia poi lo scritto, altre prima il testo poi viene la musica, ci vuole qualcosa che mi stimoli, a volte anche solo una parola che mi colpisce.
 
Bene, Fabio grazie della bella chiacchierata e ci vediamo presto ad un vostro live.
Grazie a voi.
 
MAURIZIO DONINI

Line-up:
Fabio Mora – voce
Fabio “Bronski” Ferraboschi – basso
Alberto “Paddo” Paterni – batteria
Giò Stefani – chitarra

 
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