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COLLEEN GREEN – Intervista alla cantante

COLLEEN GREEN – Intervista alla cantante

Il 4 giugno ho avuto l’onore ed il piacere di incontrare Colleen Green (indossa sempre gli occhiali da sole, e ha sinora all’attivo due album, entrambi usciti per la Hardly Art / sotto-label della Sub Pop), artista dell’indie rock americano, che dopo il suo live al Bagnacciuga di Fano, in un contesto davvero suggestivo in riva al mare, e con cui ho scambiato due chiacchiere:

Come ti stai trovando in Italia?
Molto bene, l’Italia è un posto bellissimo, ho suonato altre due volte ed è stato bellissimo,  in più suonare in spiaggia, proprio sulla sabbia è una cosa che negli states non capita spesso, e mi è piaciuto un sacco, insomma davvero una bella esperienza.

Dove hai suonato e com’è andata?
Ho suonato a Guastalla(RE) davanti a 2000 al Handmade festival che era gratuito, la gente era felice ed il mood in generale ottimo, tutti che cantavano e ballavano nonostante i pezzi fossero nuovi, è stato davvero elettrizzante! La seconda data a Treviso è stata meno fortunata, il posto era in stile country-blues ma non c’era troppa gente, abbiamo comunque suonato e alla fine è stato comunque piacevole, il padrone del locale (Nasty Boys Saloon) è stato molto ospitale e quindi siamo stati benissimo. Stasera l’atmosfera era più intima, tutti seduti sulla sabbia che ascoltavano attenti e si godevano la musica e devo dire che è stato veramente piacevole.

Passiamo più a te,com’è essere donna nel mondo del rock per te?
Sinceramente non ho problemi,sono una donna ma soprattutto quando suono sono una musicista, non ho mai dato peso al sesso in quello che faccio, posso suonare indifferentemente con donne e uomini, siamo musicisti al di là di certe cose.

Il titolo del disco e della sua traccia trainante è “voglio crescere”, cosa significa per te?
Dunque per me crescere significa tentare di migliorarmi quotidianamente, cercare di essere il più possibile felice e rendere felice chi mi sta intorno.

Quali artisti segui e ci sono artisti a cui ti ispiri?
Seguo soprattutto la musica che fanno i miei amici come ad esempio i Diarrhea Planet, che è il vecchio gruppo di Casey il mio batterista, e i Jeff The Brotherhood che mi hanno pure aiutata molto con il mio ultimo disco, oltre a loro comunque traggo ispirazione in generale dalla gente che mi ruota intorno, da cui traggo sentimenti e pensieri.

Ecco, parlando del disco, quali differenze ci sono tra il primo (“Sock it to Me) e questo secondo “Grow Up”?
In sostanza il primo è un disco “solitario” l’ho suonato tutto da sola, usando una drum machine e senza nessun altro musicista, come dicevo prima in questo secondo ci sono state diverse influenze sia di Casey che di tutti gli altri che mi hanno aiutato e consigliato molto.

Va bene Colleene, io ti ringrazio della disponibilità e ti auguro un grosso in bocca al lupo per tutto quello che verrà e spero di rivederti presto in Italia.
Grazie a te e a Tuttorock, spero anche io di tornare prestissimo perché sono stata davvero benissimo!!

STEFANO CASCELLA

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