BRUNO BAVOTA – Intervista in occasione del “Out of blue release party” @ …
Giovedì 29 settembre grande successo di pubblico alla sede della Feltrinelli di Napoli per la presentazione, anteprima assoluta nazionale, del nuovo disco “Out of the Blue” del compositore e pianista napoletano Bruno Bavota, pubblicato dall’etichetta american Sono Liminus e distribuito da Ducale, con la collaborazione del violoncellista Michael Nicolas (ICE and Brooklyn Rider) e del violinista J. Freivogel del Jasper String Quartet.
In sala Stefano Valanzuolo (giornalista e critico musicale del Il Mattino, nonché Direttore Artistico del Festival di Ravello e ideatore, tra le altre cose, della rassegna Mozart Box di Portici,) e Francesco Raiola (giornalista di FanPage.it) per presentare emozioni e ispirazioni di un lavoro che è stato considerato come il “disco della maturità “di un Artista sensibile e preparato come Bruno Bavota.
Si è creato subito una sorta di “idillio” tra i relatori, l’artista e il pubblico presente che ha ascoltato, in un perfetto silenzio, sia gli interventi dei due giornalisti, sia le parole e i brani (5 tra quelli ovviamente presenti nell’Album tra i quali “Marea” e “Passengers”, accompagnandosi al pianoforte e la chitarra riprodotta grazie all’ausilio di un loop elettronico) presentati in sala dall’Artista.
Pur con una certa emozione, Bruno Bavota ha parlato della sua musica, di come sia entrata nella sua vita in maniera impetuosa ma molto naturale e di come lui, anche se con l’inserimento di diversi elementi e strumenti nelle sue composizioni (anche in sala ha suonato la chitarra) si impegni a dare alla sua musica una sorta di “semplicità emotiva “. Il genere musicale appartiene a quello che i critici musicali definiscono “neoclassico”, anche se nel suo caso si potrebbe pensare di definirlo quasi un genere “neoclassico experimental “in quanto unisce alle sonorità del piano anche quelle di altri strumenti come gli archi, la chitarra acustica e l’elettronica creando elementi musicalmente integrati fra loro.
Bavota ha parlato a lungo dell’influenza sulla sua musica di grandi musicisti come il citatissimo Einaudi (esponente più conosciuto al mondo del genere neoclassico) ma anche Philip Glass, Nyman, Sakamoto e Richter, pur aggiungendo una propria musicalità e interiorità musicale, al punto che “Out of the Blue” rappresenta un vero e proprio disco intenso e poetico, ispirato da tutto quello che lo circonda, da un paesaggio che l’ha colpito profondamente, dalla sofferenza della fine di un amore o da un’esperienza vissuta in un giorno particolare della sua vita magari nata così all’improvviso . Ecco perché’ “Out of the blue” che significa proprio “qualcosa che accade all’improvviso “e non poteva esserci titolo più appropriato.
Durante la presentazione ha eseguito al pianoforte e con l’ausilio della sua chitarra classica amplificata da un loop elettronico, 5 brani tra i quali “Marea “ che da appunto la sensazione di trovarsi “accarezzati dalla brezza del mare” , “Heartbeat” nel quale L’Artista riesce, grazie alla dolcezza dei suoni della chitarra ritmici e regolari a scandire come un vero cuore il battere dei tasti bianchi e neri del pianoforte , o il malinconico “Passengers” che poi dirompe in uno slancio e in una vitalità musicale davvero coinvolgente.
Tutto il disco comunque, come nei brani “Mountains” e “Breath” è di un coinvolgimento emotivo e musicale cosi completo tanto che è impossibile rimanere indifferenti durante l’ascolto.
Bruno Bavota ha salutato il suo pubblico ricordando alcune delle sue date del tour partito già da agosto e che continuerà fino a metà dicembre sia in Italia che in Europa, in particolar modo per il suo pubblico di Napoli sia alle date del 15 e 16 ottobre a Napoli alla manifestazione di “Napoli Piano City “e sia al concerto del 22 ottobre che terrà al Riot Studio nella città stessa.
Siamo alla presentazione del nuovo disco del bravissimo Bruno Bavota: ci parli un po’ di te, di quando hai deciso di fare il musicista e delle tue prime esperienze artistiche?
Ho iniziato relativamente tardi nella mia vita, a 26 anni, ad occuparmi di musica, ed è stato un percorso difficile, laborioso ma alla fine ho scelto, dopo essermi laureato in tutt’altra disciplina, che la musica sarebbe stata la mia vita. Oggi sono molto contento di questa mia scelta e dei risultati ai quali essa mi ha condotto visto i 5 dischi già pubblicati. Praticamente ho seguito le ragioni del mio cuore facendomi rapire e conquistare letteralmente dal mondo della musica che è l’unico mondo che desidero oggi per me.
La tua musica è stata definita come “fotografie emozionali “. Ci racconti da dove nasce la tua musica?
Questa definizione mi piace molto, si addice in maniera particolare alla mia musica perché essa attinge a tutto quello che vivo io e che sono appunto delle fotografie che derivano dalle emozioni che io vivo ogni giorno, cerco di stamparle in musica e trasmetterle agli altri. Diciamo che questo è l’obiettivo principale per me, quello di partire da una sensazione personale per riuscire a pubblico facendogli provare le stesse emozioni che ho provato io.
La tua musica è molto “evocativa ” quasi un film in musica. In questo disco, che cosa ti ha maggiormente ispirato?
Il disco si chiama “Out of the blue” un idioma che significa “qualcosa che accade all’improvviso” che mi è sembrata perfetta per la mia musica perché’ cerco di raccontare tutto quello che accade nella mia vita appunto all’ improvviso riportando tutto sempre fedelmente, emozioni, sentimenti, esperienze di vita, così come le vivo o le ho vissute, senza filtri né alterazioni di alcun genere.
Quindi “all’improvviso” stasera ci presenterai parte di te. Qual’e’ il brano che più preferisci e senti tuo tra quelli del disco stesso?
È sicuramente “Passengers” del quale è uscito anche il singolo, un brano decisamente malinconico, che è stato registrato con un panno tra le corde e i martelletti per produrre un effetto molto speciale, e che parte quasi in sordina ma poi alla fine ha un’apertura molto “di pancia” quasi un’esplosione di emozioni che mi auguro arrivino totalmente al mio pubblico, e per questo sono molto legato a tale brano. Per il resto non posso aggiungere altro che buon Ascolto stasera e di seguirmi nelle mie prossime date del mio Tour che ho iniziato ad agosto e che mi porterà in giro per l’Italia e l’Europa fino agli inizi di dicembre.
Articolo a firma Annamaria De Crescenzo Credits: si ringrazia Ja.La Media Activities per la gentilissima disponibilità.
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