Pink Floyd. Their mortal remains. Edito da Skira – Recensione di Elena Arzani
Pink Floyd. Their mortal remains. A cura di: V. Broackes, A. Landreth Strong |
Pink Floyd
Their Mortal Remains
Se vi siete persi la mostra “Pink Floyd the exhibition: Their Mortal Remains” ospitata presso il Victoria & Albert Museum di Londra e conclusasi lo scorso Ottobre 2017, niente paura, potrete ancora godere dell’immenso patrimonio artistico della leggendaria rock band britannica, che per la prima volta mette a disposizione il suo intero archivio storico.
Jon Savage e Howard Goodall e Rob Young, coadiuvati da un imponente corpus di oltre 300 immagini, indagano gli elementi cardine, che hanno contribuito nel lasso di 50 anni a rendere i Pink Floyd non solo una band, ma anche un fenomeno, di caratura mondiale, con oltre 200 milioni di album venduti in tutto il mondo.
Edito da Skira, “Their Mortal Remains”, raccoglie testimonianze della longeva carriera artistica del gruppo britannico, a partire dagli anni della psichedelia, passando per la sperimentazione tecnologica applicata alla ricerca di suoni ed effetti visivi, ma anche la fine ricerca di una cifra stilistica di comunicazione dell’immagine, consegnata allo storico designer Storm Thorgerson (scomparso da pochi anni), in collaborazione con la Hipgnosis ed Aubrey Powell, a cui è affidata la prefazione del libro.
I Pink Floyd, più di qualsiasi altra band al mondo, si sono distinti per la costante proposta al pubblico di un’esperienza multi-sensoriale, immersiva in un mondo di suono ed immagini, colori ed effetti speciali. Richard Wright, Roger Waters, and Nick Mason, laureati in architettura presso la Westminster University di Londra, non hanno mai fatto mistero del loro diretto coinvolgimento nella curatela di scenografie, che in modo ardito e pionieristico, hanno contornato lo spettacolo sonoro degli innumerevoli live proposti. Lo stesso Storm Thorgerson, amico fin dai primi anni della band, fine osservatore dell’arte classica, ha contribuito alla creazione di mondi sottili, metafisici e dal grandissimo impatto emozionale, ispirandosi ad artisti classici talvolta, come Hieronymus Bosch, nel caso della copertina di “The Piper At The Gates Of Dawn”, che compie 50 anni, sia ai surrealisti come Magritte e molti altri ancora. A lui si deve la storica copertina di “The Dark side of the moon”, il cui prisma non cessa di incantare folle di estimatori del genere. Questi riferimenti e molte altre informazioni sono racchiuse nel volume “Their Mortal Remains”, che rappresenta la prima storica collaborazione da decenni tra i membri del gruppo, riuniti dalla scomparsa di Rick Wright, ed affronta anche i diversi aspetti della loro immensa eredità nel campo della musica e delle arti visive. |
Hanno collaborato alla stesura del libro Victoria Broackes (curatrice del dipartimento del Teatro e dello Spettacolo del Victoria and Albert Museum, di Londra. Ha prodotto numerose mostre itineranti di successo, tra cui You Say You Want a Revolution? e David Bowie Is.) ed Anna Landreth Strong (curatrice del dipartimento di Spettacolo moderno e Contemporaneo al Victoria and Albert Museum).
Elena Arzani
Elena Arzani è Docente presso la University of the Arts London di Londra. Fotografa e Consulente in marketing, comunicazione e social media management, segue artisti e progetti del settore culturale e moda e musica. Master di Laurea in Design Studies, presso il Central Saint Martin's di Londra, ha completato la sua formazione tecnica al Sotheby's Institute of Arts di NY ed alla 24Ore Business Schoold di Roma. Tra le sue collaborazioni, illustri aziende ed iconiche personalità della cultura contemporanea, da Giorgio Armani, Tina Turner, Aubrey Powell, a Guerlain, Fondazione Prada, e molti altri. Elena Arzani, Art Director di Tuttorock - elena.arzani@tuttorock.com