Luminal – Acqua Azzurra, Totò Riina
by tuttorock
3 Maggio 2015
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“Acqua azzurra, Totò Riina” è il nuovo disco dei Luminal. quattordici velocissimi brani in cui basso, batteria e voce distruggono pezzo dopo pezzo le (poche) sicurezze sopravvissute al precedente “Amatoriale Italia” per trasformarle in un’orgia delirante di colori e rumori nuovi tra l’hardcore e la wave, tra l’electro punk e la canzone d’autore, facendo tremare, ridere e inorridire nei testi, cercando l’innovazione senza dimenticare il passato in ogni nota.
“Acqua azzurra” come simbolo nazional popolare della purezza e “Totò Riina” come simbolo non meno nazional popolare del male. “Acqua azzurra, Totò Riina” è una canzone d’amore che finisce con una strage di mafia e tutti a rimuginare su cosa è andato storto e dove abbiamo sbagliato in questa nazione, prima di passare alla strofa successiva e riattaccare daccapo.
I Luminal arrivano al quarto album dopo l’ultimo acclamato “Amatoriale Italia” del 2013 che li ha portati a vincere il premio come miglior band dell’anno al MEI, il più importante riconoscimento per una band indipendente, a partecipare alla riedizione di “Hai paura del buio?” degli Afterhours, a calcare i palchi più belli e prestigiosi d’Italia, dalle 80.000 persone del 1 maggio di Taranto, al festival Villa Aperta dell’Accademia di Francia, da Rock in Roma di spalla agli Afterhours alla fiera internazionale del Medimex, per un tour interminabile di circa cento live in un anno e mezzo. “Acqua azzurra, Totò Riina” è prodotto ancora una volta da Daniele ilmafio Tortora, produttore artistico ed esecutivo della band con la label “Le Narcisse” vero e proprio collettivo e laboratorio romano che ha fatto nascere oltre i Luminal, Diodato e i Le Naphta Narcisse. Anticipato dai singoli “Onora il padre e la madre” e “Greetings from Rossano Calabro” (Cs), l’album è disponibile dal 13 marzo 2015.
Ciao Alessandra, parlaci del vostro nuovo album.
Abbiamo un filo conduttore che segue tutto il cd, credo che sia la contraddizione come qualità principale dell’essere umano.
Quali sono i pezzi dell’album che preferisci?
Al momento sono il primo e l’ultimo. Il primo perché racconta perfettamente i momenti di noia del nostro batterista, ha praticamente registrato i venditori ambulanti sui treni tra Napoli e Salerno, facendo 14 registrazioni e poi mixati facendone un pezzo. L’ultimo invece è un pezzo molto lontano dal resto del disco, perché questo è un disco molto fisico, con poco coinvolgimento emotivo, ed è praticamente una piccola ninna nanna, che prova a raccontare la scelta che ho fatto nella mia vita tra mia madre e mio padre.
Diciamo che tra i due, mia madre era quella più pura e mio padre quello più negativo ma che credeva molto in quello che facevo anche se non capiva bene dove volevo arrivare. E praticamente ho scelto chi dei due poteva darmi di più dal punto di vista professionale.
Se artisticamente ti ha portato a ciò che volevi, devi esserne felice allora.
Si, sono felice, e devo dire che sia in “acqua azzurra, Totò Riina” che nel precedente album (Amatoriale Italia) abbiamo dato il massimo, e di più, al momento, forse non potevamo dare e siamo davvero felici di questi due album.
E tu Carlo senti la differenza in fase di crescita dalla precedente produzione?
Carlo: Non so come siamo rispetto a prima, a volte essere cresciuti non equivale ad essere migliorati, magari crescendo si possono fare dei passi indietro. E’ passato molto poco tempo dal precedente disco.
Alessandra: in realtà la cosa che ci accomuna è che facciamo musica seguendo un percorso, in cui in ogni disco ti perdi e ti ritrovi, e ogni disco è diverso dall’atro.
Nelle vostre canzoni mettete a nudo voi stessi, non inventate storie.
Alessandra: Si e devo dire che anche sul palco diventa tutto più faticoso, perché raccontando delle storie fondamentalmente vere, le vivi faticosamente e cerchiamo di comunicare al pubblico le nostre emozioni.
“Acqua azzurra” come simbolo nazional popolare della purezza e “Totò Riina” come simbolo non meno nazional popolare del male. “Acqua azzurra, Totò Riina” è una canzone d’amore che finisce con una strage di mafia e tutti a rimuginare su cosa è andato storto e dove abbiamo sbagliato in questa nazione, prima di passare alla strofa successiva e riattaccare daccapo.
I Luminal arrivano al quarto album dopo l’ultimo acclamato “Amatoriale Italia” del 2013 che li ha portati a vincere il premio come miglior band dell’anno al MEI, il più importante riconoscimento per una band indipendente, a partecipare alla riedizione di “Hai paura del buio?” degli Afterhours, a calcare i palchi più belli e prestigiosi d’Italia, dalle 80.000 persone del 1 maggio di Taranto, al festival Villa Aperta dell’Accademia di Francia, da Rock in Roma di spalla agli Afterhours alla fiera internazionale del Medimex, per un tour interminabile di circa cento live in un anno e mezzo. “Acqua azzurra, Totò Riina” è prodotto ancora una volta da Daniele ilmafio Tortora, produttore artistico ed esecutivo della band con la label “Le Narcisse” vero e proprio collettivo e laboratorio romano che ha fatto nascere oltre i Luminal, Diodato e i Le Naphta Narcisse. Anticipato dai singoli “Onora il padre e la madre” e “Greetings from Rossano Calabro” (Cs), l’album è disponibile dal 13 marzo 2015.
Ciao Alessandra, parlaci del vostro nuovo album.
Abbiamo un filo conduttore che segue tutto il cd, credo che sia la contraddizione come qualità principale dell’essere umano.
Quali sono i pezzi dell’album che preferisci?
Al momento sono il primo e l’ultimo. Il primo perché racconta perfettamente i momenti di noia del nostro batterista, ha praticamente registrato i venditori ambulanti sui treni tra Napoli e Salerno, facendo 14 registrazioni e poi mixati facendone un pezzo. L’ultimo invece è un pezzo molto lontano dal resto del disco, perché questo è un disco molto fisico, con poco coinvolgimento emotivo, ed è praticamente una piccola ninna nanna, che prova a raccontare la scelta che ho fatto nella mia vita tra mia madre e mio padre.
Diciamo che tra i due, mia madre era quella più pura e mio padre quello più negativo ma che credeva molto in quello che facevo anche se non capiva bene dove volevo arrivare. E praticamente ho scelto chi dei due poteva darmi di più dal punto di vista professionale.
Se artisticamente ti ha portato a ciò che volevi, devi esserne felice allora.
Si, sono felice, e devo dire che sia in “acqua azzurra, Totò Riina” che nel precedente album (Amatoriale Italia) abbiamo dato il massimo, e di più, al momento, forse non potevamo dare e siamo davvero felici di questi due album.
E tu Carlo senti la differenza in fase di crescita dalla precedente produzione?
Carlo: Non so come siamo rispetto a prima, a volte essere cresciuti non equivale ad essere migliorati, magari crescendo si possono fare dei passi indietro. E’ passato molto poco tempo dal precedente disco.
Alessandra: in realtà la cosa che ci accomuna è che facciamo musica seguendo un percorso, in cui in ogni disco ti perdi e ti ritrovi, e ogni disco è diverso dall’atro.
Nelle vostre canzoni mettete a nudo voi stessi, non inventate storie.
Alessandra: Si e devo dire che anche sul palco diventa tutto più faticoso, perché raccontando delle storie fondamentalmente vere, le vivi faticosamente e cerchiamo di comunicare al pubblico le nostre emozioni.
Tracklist:
1 Professionale Italia
2 L’Operaio della Fiat II: La Vendetta
3 Greetings From Rossano Calabro (CS)
4 Anna E Il Caldo Che Ha
5 Ammazza I Tuoi Idoli
6 La Vera Storia Di Renè Guenon, Pornoattore
7 La Tua Ragazza è Una Puttana
8 Onora Il Padre E La Madre
9 I Bambini Sono A Scuola
10 Non Riesco Ad Avere Soddisfazione
11 Correre Nel Buio
12 Al Settimo Cielo
13 Odio Gli Idealisti
14 C’è Un Solo Modo D’Imparare
I Luminal Sono:
- Alessandra Perna – Voce , basso elettrico
- Carlo Martinelli – Voce, basso elettrico, armonica
- Alessandro Commisso – Batteria
Voto 7/10
Daniele Di Chiara (DiKi)