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LIVE AT POMPEII DAVID GILMOUR SonyMusic (Digital Media) – Elena Arzani

LIVE AT POMPEII DAVID GILMOUR SonyMusic (Digital Media) – Elena Arzani

LIVE AT POMPEII
DAVID GILMOUR

Sony Music (Digital Media)

In uscita il 29 settembre per Columbia Records in doppio cd, blu-ray, doppio dvd, doppio cd + blu-ray deluxe edition boxset, un boxset da 4LP,  in digitale in alta definizione

Il 29 settembre 2017 è uscito per Columbia Records,  l’ultimo album Live della carriera di David Gilmour, registrato nella splendida cornice dell’anfiteatro di Pompei lo scorso anno. Prodotto dallo stesso artista, che ha curato anche il mixaggio in collaborazione con Andy Jackson. Il cofanetto si compone di un doppio CD ed un booklet di immagini di backstage ed istanti rubati al concerto.
L’anfiteatro di Pompei non ospitava un pubblico dal 79 AD, quando il Vesuvio scoppiò e seppellì l’antica città a cinque metri di profondità, rimanendo coperta da un sonno profondo fino al 1700. Nella serata d’estate del Luglio 2016, per la prima volta dopo circa 2000 anni, si è consumato uno spettacolo artistico all’interno di questo spazio, comprensivo di un’adience di circa 3000 spettatori.
Sono al contrario trascorsi solo 50 anni da quando “Echoes” è stata registrata in quel live, il leggendario “Pink Floyd Live at Pompeii” del 1971, performance artistica, che ancora raccoglieva le testimonianze della band al completo, oggi fantasma, che come uno spettro vola al di sopra di ogni capo, insinuandosi sotto pelle nel ricordo ed inevitabile confronto.
Un paragone che tuttavia non può essere oggettivamente accolto, semplicemente perché, prendendo in prestito la citazione del film colosso epico dedicato alla guerra di Troia: “Gli dei ci invidiano. Ci invidiano perché siamo mortali, perché ogni momento potrebbe essere l’ultimo per noi. Ogni cosa è più bella per un condannato a morte e tu non sarai mai bella come ora.”
In altre parole, la bellezza spesso si lega al concetto di temporaneità, all’impossibilità di ripetere un’azione provando la stessa emozione, pur ricostruendo lo scenario in modo pressoché identico. In aggiunta a questo, l’aspetto umano, nonché creativo giocano un ruolo importante, influendo sull’eventuale modificazione dei vocalizzi sonori, velocità d’esecuzione o anche e più semplicemente, lasciandosi trasportare dal preciso desiderio di improvvisazione.
Quindi oltre ai brani dei Pink Floyd, il chitarrista inglese, accompagnato dalla band che comprende il tastierista Chuck Leavell, bassista Guy Pratt e un trio di coristi, ha inserito vari pezzi musicali tratti dai suoi album solista “On an island” e l’ultimo “Rattle that lock”, dando vita ad una personalissima amalgama tra storia e contemporaneità.

Il doppio album CD inizia sulle note dello strumentale “5 A.M.”, per poi continuare con “Rattle that rock” ed una splendida esecuzione di “Faces of stone”,  tratti dall’ultimo  album solista a cui è dedicata la maggior parte di questa prima sezione del concerto, proseguendo poi per il poderoso “What do you want from me” (The Division Bell), che conduce a “The blue” (On an Island) e rende omaggio alla memoria di Richard Wright, con l’unico brano dedicato alla riflessione sul tema della mortalità: “The Great Gig in the Sky” generalmente eseguita da Waters nei suoi Live e tratta dal masterpiece “The dark side of the moon”, che conduce al suadente ed armonioso pezzo per pianoforte “A boat lies waiting” (da Rattle That Lock). Successivamente “Wish You Were Here”, tradizionalmente associata alla memoria del fondatore Syd Barrett, ma in questo contesto, chiaramente dedicata anche a Wright.
Segue “Money” (The Dark side of the Moon) ed una rinnovata versione di “High Hopes”, dall’album della band The Division Bell del 1994, che lascia particolarmente impressionati. 
Il suono è eccellente, e Gilmour è ovviamente ispirato. Uno dei tanti highlight è una performance elettrizzante di “One of These Days” alla chiusura del disco uno. L’unica canzone che è stata eseguita anche nel 1971, è suonata da Gilmour sulla chitarra slide.
Il disco due vanta una versione di 12 e mezzo minuti di “Shine on You Crazy Diamond (p. 1-5)” in apertura. Il suo ritmo graduale in crescendo crea quella giusta tensione di aspettativa, che non disillude. È seguita da “Fat Old Sun” da Atom Heart Mother 1970. La sua base lirica acustica suonata per chitarra elettrica, definisce un brano più pesante ma più lirico dell’originale. “Coming back to life” (The Division Bell) è imbevuta di energia e di ottimismo, lasciandosi seguire da “On an island” (Dall’omonimo album solista). Le ultime tre tracce sono tutti i classici di Floyd: “Run Like Hell” (The Wall) con eccellenti effetti pirotecnici di chitarra improvvisata, un “Time” / “Breath (In the air)” dinamiche e la maestosa “Comfortably Numb”, estesa a ben più di dieci minuti. Per godere appieno dello spettacolo poderoso offerto dal Live at Pompeii di Gilmour, consigliamo l’acquisto del video, che grazie agli straordinari effetti visivi creati da Marc Brickman, renderà l’esperienza visivo-sonora indimenticabile, nonostante già questa raccolta offra un grande piacere d’ascolto.

Voto: 5/5

​Elena Arzani

“David Gilmour Live at Pompeii”
in uscita il 29 settembre 2017 per Columbia Records
​Tracklist:

CD 1:
01. 5 A.M. (03:55) 
02. Rattle That Lock (04:41) 
03. Faces of Stone (06:00) 
04. What Do You Want From Me (04:30) 
05. The Blue (06:33) 
06. The Great Gig in the Sky (06:02) 
07. A Boat Lies Waiting (04:55) 
08. Wish You Were Here (05:18) 
09. Money (08:13) 
10. In Any Tongue (07:47) 
11. High Hopes (09:31) 
12. One of These Days (06:32) 

CD 2:
13. Shine On You Crazy Diamond (12:32)
14. Fat Old Sun (06:05)
15. Coming Back to Life (07:18)
16. On an Island (07:01)
17. Today (06:40)
18. Sorrow (10:50)
19. Run Like Hell (07:16)
20. Time / Breathe (In The Air) (reprise) (06:45)
21. Comfortably Numb (09:59)