LINEA 77 – Oh!

I Linea 77 si formarono inizialmente come cover band di Rage Against the Machine e CCCP Fedeli alla Linea. Il loro nome deriva dalla linea dell’autobus che li conduceva verso la prima sala prove. Il 17 dicembre 2014 il gruppo ha concluso il processo di registrazione del settimo album in studio, intitolato Oh! e pubblicato il 17 febbraio 2015 dalla INRI. Prodotto da Dade e costituito anche dai due singoli L’involuzione della specie e Io sapere poco leggere, l’album è caratterizzato dall’assenza delle sperimentazioni affrontate nelle precedenti pubblicazioni, mostrando quindi un ritorno alle sonorità dei primi lavori del gruppo:  “In questo disco abbiamo cercato di fare quello che sappiamo fare, lasciando da parte la sperimentazione fine a se stessa. Volevamo un disco da poter suonare per intero dal vivo, in modo da poter dare nuova linfa ai live che seguiranno. Canzoni energiche e condivisibili, che badassero poco alla forma e tanto al contenuto. “.

«mutar lor canto in un “oh!” lungo e roco»
Dante Alighieri: Divina Commedia – Purgatorio; Canto quinto, v. 27.
Oh! è espressione di stupore.
E’ l’esclamazione davanti a una meraviglia, o un sussulto dopo un errore commesso.
E’ la sillaba con cui si prende coscienza di un cambiamento; attorno a noi, in noi, nel tutto.
Oh! è un disco intimo e disilluso; tanto concreto quanto visionario.

E’ la classica frase tratta da Frankestein Jr., l’esilarante duetto tra Gene Wilder e Marty Feldman, che presenta l’album. La rabbiosa Presentat-Arm! è il brano di apertura, le insicurezze e la distonia della vita odierna. Malinconica e triste Luce,  d’altonde contiene i Soldati di Ungaretti, ma i toni non pensiate siano quelli delle roche rock ballad, qui si spara sempre a mille con pervicace furente passione. La tonda e potente Divide Et Impera feat. En?gma, brano trascinante con una progressione furente e torrida di chitarre incendiarie e ritmica ossessiva, le regole di Chomsky in chiave Linea77.  Riesumata dal 2007 ecco al quarto spot Absente reo, un testo importante per un classico ritrovato. La profonda Io sapere poco leggere è dedicata, anche se non lo sa, a Cosimo Cavallo, simbolo della banalizzazione e superficialità dei giudizi della società rispetto a chi è, magari, “diverso”, ma non per questo peggiore, anzi. Si può godere della grande verve della band ascoltando la rabbiosa Caos impreziosita dal feat di Sabino, i suoni luccicanti delle tonde chitarre di Come stanno veramente le cose, torbide progressioni di accordi feroci si susseguono senza pietà. I suoni taglienti ed acidi della irriverente e disincantata L’involuzione della specie, echi del G8 frammisti ai tradimenti della vita quotidiana. Un dominio di pelli percosse introduce Zero, la gattopardiana Cambiare tutto per non cambiare niente! è l’ennesima dotta citazione riportata nella bufera sonora che viene scatenata da questo gruppo. Linee melodiche più morbide e raffinate con la feat di Franz Goria nella traccia di chiusura Non esistere. Un duetto molto apprezzabile per la differenza tonale tra i due tipi di canto che produce un effetto di grande fascino.

Un album di eccezionale fragore compositivo e potenza espressiva, potremmo definirla poesia urbana senza paura di smentita. Testi forti ed intricati, una jungla di parole e pensieri che va affrontata con attenzione, suoni micidiali, una ritmica ossessiva che rappa assieme ai due vocalist e si accompagna ad una sezione di corde tirate di dirompente efficacia. Note al fulmicotone, strofe sparate come bordate, visti dal vivo sono un’esperienza. Un disco abrasivo che trasuda tutta la rabbia urlata contro le contraddizioni e le diseguaglianze della società moderna. Se esiste ancora una forma di combat rock in questo XXI secolo, loro ne fanno sicuramente parte.

MAURIZIO DONINI
Voto 8/10 #mauriziodoninilinea77rece