KAUFMAN – Belmondo
Mi sarebbe piaciuto poter dire anche questa volta di aver scoperto i Kaufman attraverso il press kit giunto via mail ma non è così. Nel 2009 Smile Smile Smile e Bubblegum (tratti dal loro primo disco INTERSTELLAR…) ben rappresentavano un educata rivalutazione di UN college rock di facile presa tirando in ballo i R.EM. più debitori al pop dei 60’s, i primi Counting Crows senza disdegnare una certa leggerezza positiva di cui i Pixies sono stati degli ottimi interpreti. Due anni dopo arriva MAGNOLIA, altro esempio di pop d’autore non privo di una vivida energia che prepara il terreno a quell’esame di maturità ( il terzo disco è così per tutti, no?) rappresentato da LE TEMPESTE CHE ABBIAMO (2014- IRMA Records), in cui senza penalizzare un discreto valore complessivo, l’ascolto del disco trasmette il messaggio che molto altro di buono sembra sì ancora di là da venire.
Per capire che un roseo futuro non sia così distante l’anno 2017 pare proprio confermarlo con la pubblicazione di BELMONDO. Il disco avviato con convinzione sul mercato attraverso l’uscita del singolo-traino L’Età Difficile in cui Lorenzo Lombardi (diciamo alias Kaufman) compie con dosata freddezza, una misurata analisi sulla fine dell’estate e su quel che ne rimarrà al ritorno alla vita normale, con un brano dalla elegante presa pop che si sviluppa su armonie sintetiche ma in grado di soddisfare l’ascolto. Come Si Sta è permeato da un’atmosfera synth-pop che non disdegna quella ballabilità che ben si addice ad un lento curato nei particolari, facendo il paio con Senza Fiato, tutt’altro che lontana dalla profondità poetica di certe cose di Gianluca Grignani. Senza molte pretese si dimostra Adesso che punta su di una cantabilità che (senza offesa …) ben si adatterebbe alla kermesse sanremese, mentre l’elaborata Robert Smith (supportata anche da un video curatissimo) è un riuscito impasto di tastiera, batteria e basso e chitarra in cui si respira quell’ossigeno sonoro che la new wave dal magico appeal radiofonico ha saputo con gli anni rappresentare. Lombardi si avvale di Alessandro Raina (già al servizio di Emma Marrone, Marco Mengoni tra gli altri e co-autore del fortunato hit della calda estate del 2017 Riccione dei TheGiornalisti di Tommaso Paradiso) per la scrittura degli undici brani che compongono il disco, in cui il viaggio emotivo di Macchine Volanti conferma una particolare identità sonora ancor meglio collaudata nella concessione ( ancora una volta) new wave de Il Nostro Proposito che viene un po’ meno però, nell’intima Alpha Centauri, comunque gradevole ma forse un po’ troppo compiacente verso una facile melodia.
Un album (che omaggia – Jean Paul – uno dei simboli del movimento Nouvelle Vague proprio della cinematografia francese) dove gravitano emozioni espresse sotto forma di suoni (ma anche per merito di testi ottimamente concepiti) e che ben calzerebbero (senza offendere nessuno) in qualche serie o film, che permette al sogno adolescenziale di impattare con l’inaspettata quanto tanto desiderata entrata nel mondo degli adulti. Da provare e magari pur se a piccole dosi.
CLAUDIO CARPENTIERI
Tracklist:
- La Febbre – (03:30)
02. Macchine Volanti – (03:27)
03. L’età difficile- (03:01)
04. Come si sta – (03:55)
05. Senza fiato – (03:54)
06. Alpha Centauri– (04:09)
07. Il nostro proposito – (03:44)
08. Adesso – (03:03)
09. Robert Smith – (03:26)
10. Ragazzi di Vita – (03:43)
11. Animali Metasociali – (03:43)
Crediti
Release date: 10 novembre 2017 per INRI Records
Belmondo è stato scritto da Lorenzo Lombardi, autore BMG, con Alessandro Raina, prodotta da Alessandro Raina e Luca Serpenti.
Registrato,mixato e masterizzato da Luca Serpenti al Blacknest studio di Milano.
Etichetta INRI, edizioni dizioni Bmg Italy No Comment Opificio Musicale e Universal Music Publishing Ricordi
Immagine di copertina : Chiara Cappetta per Folur’s Photography
Grafica copertina: Leonardo Traini
Contatti:
www.facebook.com/kaufmanband
https://twitter.com/Kaufman_la_band
Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…