ILARIA GRAZIANO e FRANCESCO FORNI – Twinkle Twinkle
Ben più di un lustro è trascorso dall’inizio dell’avventura musicale cominciata da Ilaria Graziano e Francesco Forni che provenienti dalla scuola popolare napoletana, hanno esordito con FROM BEDLAM TO LENANE (Goodfellas – 2012): un emozionante viaggio itinerante tra brani originali e reinterpretazioni, ove viene ad essere richiamata in maniera gioviale la tradizione messicana ed un blues sviluppatosi su di una struttura swing. L’anno dopo sempre per Goodfellas Records è l’itinerante COME2ME, in grado di mostrare una ricerca sonora espressa con ukulele e chitarra dove l’approccio fatto di disillusione e semplicità ne fa un disco gradevole e perché no, coraggioso. Il riconoscimento del MarteAwards nel 2013 da parte del primo album o i consensi di C2M manifestati attraverso molta stampa nazionale (da Il Tempo, La Repubblica al Fatto Quotidiano) o di settore (Rumore, Rockerilla, ecc…), aiutano di certo il tam-tam dei due giovani musicisti che porta alla presentazione dei brani in trasmissioni radio (Radio 2 Wake up Revolution, RSI Radio Nazionale Svizzera, Radio ROCK, ecc…) o televisive (“Ghiaccio Bollente” di Rai 5 con Carlo Massarini, o nella miniserie di puntate “Studio XXXV live” su SKYarte).
Con una notevole attività live succedutasi tra Italia e Francia negli anni successivi con circa 200 show, senza dimenticare lo Sziget Festival di Budapest, il Campfire di Londra o ancora il Mundial Montreal in Canada, si giunge al fatidico ultimo disco che vede la luce nel marzo 2018. Si chiama TWINKLE TWINKLE ed il semplicistico linguaggio musicale di cui il duo si è fatto portavoce, è ancora lo stesso, esibendo sempre un gran comunicatività che traspare e contagia, pur se non sempre sorprendendo. Già guardando la copertina, si percepisce quel senso di trasporto ed esplorazione che spicca tra le canzoni di questo lavoro, che si muovono in clima d’intimità e sofficità e che solo un folk dalle melodie morbide e stacchi strumentali suggestivi è in grado di far traboccare. “Leftover” è figlia di un cantautorato capace di avvolgere per via di un’iniziale e vertiginoso coro che guida e sviluppa l’intero brano elevando il dilettevole cantato a protagonista assoluto nella narrazione della fine di un rapporto che preannuncia sempre un dopo. Con “Be Mine” si respira Roy Harper a pieni polmoni, mentre il blues dalle tinte folkeggianti di “Growing Up”, una musicata crescita interiore, viene rafforzata sicuramente dalla sentita performance vocale di Francesco Forni nelle vesti di messaggero di perle di saggezza che sembrano quasi appartenere ad un’altra epoca e che per la loro semplicità, sono certo non meritino neanche una traduzione (“It all goes so fast My mother tells me To live each moment as it comes”). “Your Eyes on Me” è si mette in luce per quel ritmo piacevolmente cavalcante dal fascino tutto western, ove le delicate armonie vocali di Ilaria portatrici di emozioni che vengono un po a scemare nella pur movimentata e comunque plumbea “The Coldest Night”. Il disco nella sua anima multilingue ci presenta una canzone in francese (la vivace “ La glace et la Neige”) ed altre quattro in italiano, composti e suonate con competenza in cui è sempre apprezzabile la semplicità di stile ascoltata sino ad ora come in “Sospesi” (cupa e riflessiva), “Diario” (posata ed inquieta) o “Solo un Attimo” (frizzante e dinamica) ma che – a modesto parere di chi scrive, – fanno andare l’asticella del gradimento verso il basso e che neanche la conclusiva “Passaggi” una garbata ballad a due voci riesce a risollevare.
Tenendo conto che il materiale pubblicato è frutto di una scrematura di quanto scritto negli ultimi e pregni anni, la qualità compositiva non manca, ma come oramai è d’uopo alla terza fatica dovrebbe essere conferito quel ruolo di svolta artistica che qui non vi è stato o si è semplicemente deciso di rimandare. In soldoni, se il dischetto in questione avesse contenuto solo i brani in lingua inglese, avrebbe avuto il massimo dei voti, il melange linguistico per quanto apprezzabile, ne attenua la perfetta riuscita di un disco a conti fatti più che discreto.
CLAUDIO CARPENTIERI
TRACKLIST:
- Chains
- Leftovers
- Be mine
- Sospesi
- Growing up
- Your eyes on me
- Diario
- Solo un attimo
- The coldest night
- La glace et la neige
- Passaggi
Release date: 16 marzo 2018
Etichetta: Goodfellas/Lamastrock
CREDITI DEL DISCO:
Label, copiright e publishing è il risultato di una collaborazione italo-francese che vede soci affiancati al duo Forni – Graziano le etichette Lamastrock e Goodfellas, a completare la squadra il booking Musicastrada di Davide Mancini e il management Rodaus di Andrea Rodini.
Scritto, composto e cantato da Ilaria Graziano e Francesco Forni
Suonato e arrangiato da Francesco Forni
Registrato da Forni/Graziano con il Blue Venom studio nomade @ Bob Angelini dimora a Torri in Sabina
Voci registrate @ Cantine di Badia recording studio di Giovanni Sala a Colle Val d’Elsa
Mix a cura di Mafio Daniele Tortora presso lo studio Terminal2 di Roma
Master a cura di Giovanni Versari presso La Maestà a Faenza
Foto: Simona Ghizzoni
Art director: Ilaria Graziano
Hair Style: Paola Dinoi – WeART HairDesign Roma
IG abiti e gioielli: Germana Panunzi
Grafica: Emiliano Trapani 101%
Copyright: Lamastrock
Publishing: Goodfellas
Stampa e distribuzione Italia: GOODFELLAS
Management: RODAUS di Andrea Rodini
Booking Francia: LAMASTROCK
Booking Italia: MUSICASTRADA
Contatti:
http://www.ilariagrazianofrancescoforni.com
https://it-it.facebook.com/francesco.ilaria
https://twitter.com/forni_graziano
Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…