FACE PIMP – Amélie
Ogni volta che mi guardo intorno soffermandomi sulla qualità delle proposte musicali che mi vengono sottoposte, noto che il fattore età degli artisti in cui impatto gioca un ruolo di non poco conto. Una breve analisi fatta al riguardo mi ha sempre portato ha considerare che però l’esordire da giovane nell’ambito musicale, presentasse indiscutibilmente pro e contro: alcune volte ti capita il genio che con i primi due tre dischi riesce a dare il suo meglio irrompendo nella vita dell’ascoltatore medio (e non solo …) come un fulmine a ciel sereno, mentre in altre occasioni l’artista di turno propone una qualità altalenante nei primi lavori, o addirittura chi dagli esordi si adopera verso un percorso di crescita graduale che lo porta ad un’evidente maturità dopo la comune criticità dei primi passi.
Tutto questo per dirvi che non è facile collocare Federico Filippo Refolo in arte Face Pimp, un giovane e volenteroso artista che ha mosso i primi passi nel mondo della musica proponendosi come inizialmente come autore ed interprete Hip-Hop per poi passare ad una commistione di generi quali soul, funk e rap assumendo una conformazione Rhythm & Blues che va ben oltre il modesto ruolo di rivestimento. La geniale (e oramai ricorrente) attivazione di un proprio canale youtube dà modo al musicista di promuovere il singolo “Lunatica” (settembre 2016) che raccoglie un notevole consenso, dimostrandosi la riuscita prosecuzione del progetto Pimp Thursday con cui veniva rispettata la pubblicazione settimanale di nuovi brani, originando un interesse di non poco conto.
AMELIE rappresenta il primo grande e temerario passo nel mondo della discografia adulta, capace di puntare su brani dolcemente ritmati che si sviluppano su melodie eleganti e suadenti in linea con testi che completano e donano ancor più valore alla materia musicale. La tenuità dei suoni e la duttilità vocale non lasciano intravedere cedevolezza, facendo venire alla mente termini come soul, r&b ma anche pop dalla rifinitura inconsueta e talvolta forse anche un pò stucchevole. Le tinte per lo più ombreggianti di questo concept che ruota intorno alla ferma decisione di Amelie di troncare di netto la relazione con l’autore, si spalmano sulle canzoni che tutte intervallate da degli interludi parlati, veicolano dolcezza ed arrangiamenti soffusi e familiari alla lounge music. L’inevitabile filo conduttore tematico porta ad ascoltare l’album tutto di un fiato, godendo della tipicità di “Fidati di Me” (trasognante), “Resta Qui” (disincantata) e la cullante quanto realista title-track, insolitamente posta in chiusura. L’amarezza di “Noi” (cantata a due voci insieme a Jade Rhaes) esprime la centralità dello storytelling, mentre la dimensione acustica di “Dimmi chi sei” pur se può apparire musicalmente fuori contesto si rivela gradevole, mentre la diligente produzione di TwoZero fa di “Melrose Avenue” (dedicata ad una delle più affascinanti strade di Los Angeles) tra le canzoni più toccanti dell’intero disco.
Registrato tra il luglio ed il dicembre 2016, INVIO ESCLUSIVO STAMPA potrà essere apprezzato per via della prevalente sofficità di atmosfere, sia dagli estimatori dei generi proposti dopo qualche ascolto tra le tranquille mura domestiche, ma anche dai meno abituati ad ambientazioni musicali così ordinate più facilmente assorbibili se di sottofondo ad una passeggiata al centro commerciale di turno.
CLAUDIO CARPENTIERI
VOTO: 6,5/10
TRACKLIST:
01. Où est-ce tu es (interlude)
02. Adidas Stan Smith
03. Rappelle Moi (interlude)
04. Fidati Di Me Remix
05. C’est Moi Le Problème (interlude)
06. Melrose Avenue
07. Je Suis Une Pauvre Conne (interlude)
08. Dimmi Chi Sei
09. Chérie (interlude)
10. Resta Qui
11. Tu Comprends Rien (interlude)
12. Noi
13. Adieu (interlude)
14. Nessuno
15. Supprimé (interlude)
16. Amélie
Pubblicazione: 14 aprile 2017
Registrato a Milano tra luglio e dicembre 2016 presso lo studio di Twenty aka TwoZero, vede come unico produttore, musicista e fonico di tutte le tracce l’appena citato Twenty aka TwoZero, ad eccezione di “Noi”, unica canzone prodotta e arrangiata da Sam Lover, nonché unico brano che vanta la collaborazione con Jade Rhaes, giovane promessa già conosciuta ai più del settore.
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Nasco Ia Ferrara nel 1966 ma dopo alcuni anni per questioni di lavoro il mio papà si trasferisce a Roma dove attualmente vivo. Cresciuto come in molti della mia generazione con lo Zecchino D’Oro dell’indimenticato Mago Zurlì (in pancia però già scalciavo al ritmo di (I Can’t Get No) Satisfaction) muovendo i primi passi verso un ascolto di massa con trasmissioni come Discoring (ispirato al Top of the Pops inglese) e successivamente mi mostravo affascinato all’iperspazio dell’innovativo Mister Fantasy(condotto da Carlo Massarini). I primi amori? Dire Straits, The Police, Deep Purple e Supertramp. Ma nel mio bel mobile ove ancora oggi continuo a custodire ed a collezionare Lp e Cd l’eterogeneità regna sovrana e c’è sempre stato spazio per tutti! Al fianco di un disco di Dylan è facile trovare un album dei Duran Duran, come subito dopo i Van Halen trovare inaspettatamente i Visage, ma anche trovare come “vicini di casa” Linkin Park e Nirvana. Sì, la musica è bella perché varia e Tuttorock incarna al meglio un luogo magico dove la disuniformità del mondo delle sette note, non può non attrarre chi alla musica non ha mai posto confini. Keep the faith…