THE STRUTS – Live @ Vox Club, Nonantola (MO), 25-5-2019
La band è puntualissima: sono le 21,30 quando irrompe sul palcoscenico con una ovazione generale – le note sono quelle del singolo di successo Primadonna Like Me cantata con trasporto da tutti. I quattro di Bristol sono in forma, il cantante Luke Spiller è un frontman consumato ed un entertainer come pochissimi – soprattutto considerata la giovane età – e non gli riesce difficile fare pendere il pubblico modenese dalle sue labbra.
Lo tsunami musicale degli Struts è appena iniziato, il secondo brano è un altro singolo – la vibrante Body talks – seguita dalla bella Kiss this e In Love with a camera. La band non dà segni di flessione, anzi il concerto sembra un costante crescendo – il pubblico non smette di saltare e non dimentica una parola e i quattro inglesi rispondono concedendosi al meglio, soprattutto in brani quali i successivi Fire (pt.1) e la potente Dirty Sexy Money in cui le atmosfere glam rock si fondono in una estasi danzereccia, tratto distintivo fondamentale della musica degli Struts.
Spiller è incredibile: si cambia d’abito, arringa il pubblico e lo coinvolge invitandolo a cantare e saltare insieme a lui come nella tradizione dei migliori frontman, prendendo quindi più di uno spunto da giganti quali Freddie Mercury (il fatto che i vestiti di scena vengano confezionati da Zandra Rhodes, la stessa che abbigliava i Queen nei primi anni ‘70 non è certamente un caso) senza eseguire una mera scopiazzatura: ad esempio prima della coinvolgente Put your money on me adocchia Iris, una bambina nelle prime file che non ha smesso un attimo di cantare e la fa salire sul palco per un duetto.
Improvvisato? Se è così la bambina ha decisamente un futuro, ma in ogni caso è divertente vedere Luke scatenarsi assieme a lei che risponde ad ogni ritornello con un “oh yeah” convinto – tanto da meritarsi gli applausi del pubblico al termine del brano… quanti altri possono dire di avere ricevuto una ovazione del genere salendo ospite sul palco di una band di tale spessore? Il tempo vola: la delicata One night only, I do it so well e la roccheggiante Bulletproof baby sono onde di piena prima della acustica Mary go round, seguita dalla già citata Put your money on me e dalla dinamica Where did she go, che pare concludere il set di stasera.
Buio – ma dura solo pochi minuti e il pubblico ovviamente non molla un centimetro: riecco Luke seduto al pianoforte intonare un brano che a mio sentire ha aleggiato per tutto il tempo del concerto e che è certamente una delle maggiori influenze per gli Struts, ovvero la celeberrima Don’t stop me now dei Queen – qui eseguita solo con voce e pianoforte, in modo impeccabile.Rientrano Adam Slack, chitarrista di indubbio valore, Jed Elliot – bassista dal suono assolutamente riconoscibile ed il potente batterista Gethin Davies ad affiancare il loro frontman per il gran finale sulle note di Ashes (Pt. 2) e la conclusiva Could have been me – che non fanno altro che confermare una band in forma strepitosa e con un potenziale incredibile: molti giovani artisti e moltissimi giovani ascoltatori hanno tanto da imparare da un gruppo del genere che sa mischiare sapientemente il glam rock di band quali Sweet, Slade, T – Rex e (perché no?) New York Dolls con un suono molto più moderno assimilabile ai The Darkness e ritmi accattivanti per portare il tutto dal vivo con una attitudine rock ed un carisma non comune che arriva direttamente dai già citati Queen ed Elton John. Positivo inoltre vedere un pubblico così partecipe ed eterogeneo… che siano proprio gli Struts l’ideale anello di congiunzione tra nostalgia e modernità? Lo vedremo presto – e vedremo se questi giovani inglesi sapranno confermarsi il futuro del rock n roll: straordinari!
SANTI LIBRA
Photoset by NINO SAETTI
Credits: si ringrazia Studios Online per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
1. Primadonna Like Me
2. Body Talks
3. Kiss This
4. In Love With a Camera
5. Fire (Part 1)
6. Dirty Sexy Money
7. The Ol’ Switcheroo
8. One Night Only
9. I Do It So Well
10. Bulletproof Baby
11. Mary Go Round
12. Put Your Money on Me
13. Where Did She Go
14. Don’t Stop Me Now
15. Ashes (Part 2)
16. Could Have Been Me
THE STRUTS:
• Luke Spiller – voce
• Adam Slack – Chitarra
• Jed Elliot – basso
• Gethin Davies – batteria
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Bolognese, classe 1978 – appassionato scrittore sin da piccolo e devoto alla musica al 100% Cresciuto con i grandi classici della musica italiana ed internazionale, scopre sonorità più pesanti durante la gioventù e non se ne separa più, maturando nel contempo il sogno di formare una rock band. Si approccia inizialmente al pianoforte e poi al basso elettrico – ma sarà la sua voce a dargli il giusto ruolo, facendosi le ossa in diverse band e all’interno di spettacoli che coprono vari generi musicali, fino a fondare i Saints Trade – band hard rock con cui sforna diversi album e si toglie più di una soddisfazione in Italia e all’estero, fino a realizzare un altro piccolo sogno – quello di scrivere di musica entrando a far parte della grande famiglia di TuttoRock.