RAPHAEL GUALAZZI “Love life peace tour” – Live @ Teatro Duse, Bologna 23-11-2016
27 Novembre 2016
0
Shares
Raffaele ‘Raphael’ Gualazzi non è solo figlio d’arte, spesso solo un peso da portare, ma è artista di alto livello che fin dagli inizi ha inanellato vittorie e riconoscimenti più che meritati, dai nostrani festival sanremesi ad un 2. Posto all’Eurosong che stride con i pesanti risultati degli ultimi anni. Tanto maggiore è lo stupore se si considera che Raphael porta in giro musica ‘difficile’, non certo pezzi pop di facile impatto, ma canzoni che vanno a scavare nella cultura e nella difficoltà tecnica esecutiva. E’ sicuramente l’artista dell’anno, il successo di L’estate di John Wayne l’ha fatta diventare il tormentone dell’estate 2016, ma ben lontana dalle canzoncine facili da spiaggia cui siamo abituati.
Questa sera ci troviamo nel tempio storico del teatro bolognese, in pieno centro, il Teatro Duse da sempre è un luogo ricco di arte e significati sedimentati da decenni di artisti che ivi si sono esibiti. Sul palco con lui una band di bravissimi musici, una sezione fiati ridondante, un basso/contrabbasso, tastiera, chitarra e batteria, ed ovviamente il suo pianoforte. L’opening è di immediato impatto, Tickle toe è un misto di funky e swing, contaminazioni rockabilly persino, ogni pezzo è un quadretto perfetto, dalla tourtrack Love life peace con il suo cadenzato fascino chiaroscuro, alla luccicante Reality and fantasy, i suoni si alternano continuamente, la sezione fiati impera, il basso si alterna al contrabbasso, Pinzipo è praticamente a capella, la divertente I wan’na be like you precede l’osanna superhit L’estate di John Wayne con il suo carico di intelligenza e di eburnea perfezione, fonde alla perfezione tutti i campi musicali toccati dall’artista con la sua band. Perché Gualazzi percorre con nonchalance tutte le ripide vie dei generi come detto, si corre dal jazz al funky, ci si intromette in sentieri più rockeggianti, si gioca di cabaret con la spumeggiante Mondello beach. Si incanta il pubblico con le lussureggianti Buena fortuna (la fortuna feat con Malika Ayane), la toccante Seventy days of love, Gualazzi è padrone del palco, parla poco durante i concerti per sua stessa ammissione, ma da grande uomo di spettacolo è simpatico ed affabulatore, si diverte e fa divertire, scherza sulle origini di Let him live, dilaga con Quel che sai di me e Sai. L’ordinato pubblico del Duse è tutto un fermento, si battono le mani accompagnando la band, il bis è una festa con la mitologica At last di Lady Etta James, la travolgente Lady “O” non è sufficiente a far vuotare la sala, c’è spazio per un secondo bis con tutta la platea e le gallerie in piedi ad accompagnarlo fra applausi e grida mentre completa la magica serata interpretando Un mare in luce con il palco che si trasforma in un oceano di lampi prima cali, inevitabilmente, il sipario.
Un artista eccezionale che porta uno spettacolo di arte e musica con pochi pari, impossibile non rimanerne incantati, colpevole il non assistervi.
MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI
Credits: si ringrazia Letizia D’Amato srl per la gentilissima disponbilità con Live Nation ed il Teatro Duse per la perfetta organizzazione dell’evento.
Questa sera ci troviamo nel tempio storico del teatro bolognese, in pieno centro, il Teatro Duse da sempre è un luogo ricco di arte e significati sedimentati da decenni di artisti che ivi si sono esibiti. Sul palco con lui una band di bravissimi musici, una sezione fiati ridondante, un basso/contrabbasso, tastiera, chitarra e batteria, ed ovviamente il suo pianoforte. L’opening è di immediato impatto, Tickle toe è un misto di funky e swing, contaminazioni rockabilly persino, ogni pezzo è un quadretto perfetto, dalla tourtrack Love life peace con il suo cadenzato fascino chiaroscuro, alla luccicante Reality and fantasy, i suoni si alternano continuamente, la sezione fiati impera, il basso si alterna al contrabbasso, Pinzipo è praticamente a capella, la divertente I wan’na be like you precede l’osanna superhit L’estate di John Wayne con il suo carico di intelligenza e di eburnea perfezione, fonde alla perfezione tutti i campi musicali toccati dall’artista con la sua band. Perché Gualazzi percorre con nonchalance tutte le ripide vie dei generi come detto, si corre dal jazz al funky, ci si intromette in sentieri più rockeggianti, si gioca di cabaret con la spumeggiante Mondello beach. Si incanta il pubblico con le lussureggianti Buena fortuna (la fortuna feat con Malika Ayane), la toccante Seventy days of love, Gualazzi è padrone del palco, parla poco durante i concerti per sua stessa ammissione, ma da grande uomo di spettacolo è simpatico ed affabulatore, si diverte e fa divertire, scherza sulle origini di Let him live, dilaga con Quel che sai di me e Sai. L’ordinato pubblico del Duse è tutto un fermento, si battono le mani accompagnando la band, il bis è una festa con la mitologica At last di Lady Etta James, la travolgente Lady “O” non è sufficiente a far vuotare la sala, c’è spazio per un secondo bis con tutta la platea e le gallerie in piedi ad accompagnarlo fra applausi e grida mentre completa la magica serata interpretando Un mare in luce con il palco che si trasforma in un oceano di lampi prima cali, inevitabilmente, il sipario.
Un artista eccezionale che porta uno spettacolo di arte e musica con pochi pari, impossibile non rimanerne incantati, colpevole il non assistervi.
MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI
Credits: si ringrazia Letizia D’Amato srl per la gentilissima disponbilità con Live Nation ed il Teatro Duse per la perfetta organizzazione dell’evento.
Setlist:
Tickle Toe (Lester Young cover)
Lotta Things
Figli del vento (English Version)
A Three Second Breath
Reality and Fantasy (with drum solo)
Love Life Peace
Pinzipo
I Wan’na Be Like You (The Monkey Song)
L’estate di John Wayne
Buena fortuna
Right to the Dawn
Splende il mattino
Mondello Beach
Seventy Days of Love
All Alone
Run Joe (Louis Jordan cover)
Quel che sai di me
Let Him Live (Nat Gonella cover)
Sai (ci basta un sogno)
Follia d’amore
Encore:
At Last (Etta James cover)
Lady “O”
Encore 2:
Un mare in luce
Band:
Gigi Faggi: tromba, trombino, cori
Marco Postacchini: sax, flauto, clarinetto, cori
Pierluigi Bastioli: trombone; Sousaphone, cori
Laurent Miqueu: c hitarra, banjo, mandolino
Anders Ulrich; contrabbasso , basso elettrico
Gianluca Nanni: batteria
http://www.raphaelgualazzi.com
https://www.facebook.com/Raphael.Gualazzi
https://twitter.com/raphaelgualazzi
https://www.youtube.com/user/raphaelgualazzi
https://www.instagram.com/raphael.gualazzi
https://itunes.apple.com/it/artist/raphael-gualazzi/id373787384
https://play.spotify.com/artist/6hu9cUsJDFg2kUkAAjOepA
https://SugarMusic.lnk.to/GualazziLoveLifePeacefa
http://www.livenation.it/artist/raphael-gualazzi-tickets
Tickle Toe (Lester Young cover)
Lotta Things
Figli del vento (English Version)
A Three Second Breath
Reality and Fantasy (with drum solo)
Love Life Peace
Pinzipo
I Wan’na Be Like You (The Monkey Song)
L’estate di John Wayne
Buena fortuna
Right to the Dawn
Splende il mattino
Mondello Beach
Seventy Days of Love
All Alone
Run Joe (Louis Jordan cover)
Quel che sai di me
Let Him Live (Nat Gonella cover)
Sai (ci basta un sogno)
Follia d’amore
Encore:
At Last (Etta James cover)
Lady “O”
Encore 2:
Un mare in luce
Band:
Gigi Faggi: tromba, trombino, cori
Marco Postacchini: sax, flauto, clarinetto, cori
Pierluigi Bastioli: trombone; Sousaphone, cori
Laurent Miqueu: c hitarra, banjo, mandolino
Anders Ulrich; contrabbasso , basso elettrico
Gianluca Nanni: batteria
http://www.raphaelgualazzi.com
https://www.facebook.com/Raphael.Gualazzi
https://twitter.com/raphaelgualazzi
https://www.youtube.com/user/raphaelgualazzi
https://www.instagram.com/raphael.gualazzi
https://itunes.apple.com/it/artist/raphael-gualazzi/id373787384
https://play.spotify.com/artist/6hu9cUsJDFg2kUkAAjOepA
https://SugarMusic.lnk.to/GualazziLoveLifePeacefa
http://www.livenation.it/artist/raphael-gualazzi-tickets
Maurizio Donini
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.