Nickelback “Feed The Machine Tour” – Live @ Mediolanum Forum, Assago (MI …
22 Giugno 2018
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Tra gli appuntamenti della calda estate Rock italiana ritornano dopo 5 anni di assenza I Nickelback al Forum di Assago con il loro tour Feed The Machine chiamando a raccolta tutti i fan della rinomata band canadese.
Cominciamo con un po’ di storia. Con il loro album All the Right Reasons che contiene molte delle hit più famose tra cui Photograph, Savin’Me e Rockstar, i Nickelback sono stati in grado di conquistarsi il Disco Diamante grazie alle dieci milioni di copie vendute. Questo enorme successo non è stato comunque in grado di risparmiarli dalle critiche dalle fronde più estremiste del rock che li considerano irrispettosi verso i loro valori date le numerose comparse nelle classifiche pop di tutto il mondo. Questo non ha però impedito loro di aggiudicarsi 9 Grammy Award. I Nickelback possono essere quindi considerati una tra le band rock più grandi di sempre.
Caliamoci adesso nel concerto. La serata si apre con l’intro della band Seether seguita da un count down di 20 minuti al cui termine viene mostrato un trailer dello stesso concerto. Questa apertura lascia l’amaro in bocca a tutto il forum che attendeva un ingresso plateale allo scadere del tempo.
Dopo pochi minuti la band fa il suo ingresso iniziando la vera e propria serata con il singolo che da il nome al tour e all’album:”Feed the Machine”. l Nickelback appaiono con tutta la loro energia, carichi come una vera rock band che si rispetti: il frontman Chad Kroeger, il chitarrista Ryan Peake, Mike Kroeger, fratello di chad al basso e il batterista Daniel Adair che accompagna la band dal 2005.
La scaletta è studiata per il pubblico italiano e alterna pezzi recenti con i titoli più famosi e conosciuti del passato tra cui anche Hero e Someday oltre a quelli già nominati che non nascondono il lato più commerciale della band. I Nickelback offrono una prestazione strabiliante, sono in grado di trascinare i fan anche con le ballate più recenti e meno conosciute. La loro simpatia non si smentisce anche tra una canzone e l’altra quando coinvolgono il pubblico fino addirittura ad invitare due razzi sul palco ad esibirsi in un karaoke di Rockstar con loro.
Oltre alle ballate romantiche come Song on Fire i Nickelback trascinano il pubblico nella loro attitudine metal grazie anche al fantastico timbro di voce di Kroeger, unico e inconfondibile.
Il concerto si chiude con Burn It to the Ground un pezzo impareggiabile che riesce a coinvolgere il pubblico che si fa prendere dall’euforia del momento con salti e balli.
Ancora una volta i Nickelback hanno fatto centro dimostrando di essere una band solida in grado di offrire delle peroformance eccezionali sullo stage. Questo è confermato dall’enorme affluenza che ha riempito lo stadio e dall’entusiasmo del pubblico che non si stanca mai delle canzoni più conosciute che venivano cantate da tutti a squarciagola Someday, Lullaby, When We Stand Togheter, e il loro successo più grande How You Remind Me.
Cominciamo con un po’ di storia. Con il loro album All the Right Reasons che contiene molte delle hit più famose tra cui Photograph, Savin’Me e Rockstar, i Nickelback sono stati in grado di conquistarsi il Disco Diamante grazie alle dieci milioni di copie vendute. Questo enorme successo non è stato comunque in grado di risparmiarli dalle critiche dalle fronde più estremiste del rock che li considerano irrispettosi verso i loro valori date le numerose comparse nelle classifiche pop di tutto il mondo. Questo non ha però impedito loro di aggiudicarsi 9 Grammy Award. I Nickelback possono essere quindi considerati una tra le band rock più grandi di sempre.
Caliamoci adesso nel concerto. La serata si apre con l’intro della band Seether seguita da un count down di 20 minuti al cui termine viene mostrato un trailer dello stesso concerto. Questa apertura lascia l’amaro in bocca a tutto il forum che attendeva un ingresso plateale allo scadere del tempo.
Dopo pochi minuti la band fa il suo ingresso iniziando la vera e propria serata con il singolo che da il nome al tour e all’album:”Feed the Machine”. l Nickelback appaiono con tutta la loro energia, carichi come una vera rock band che si rispetti: il frontman Chad Kroeger, il chitarrista Ryan Peake, Mike Kroeger, fratello di chad al basso e il batterista Daniel Adair che accompagna la band dal 2005.
La scaletta è studiata per il pubblico italiano e alterna pezzi recenti con i titoli più famosi e conosciuti del passato tra cui anche Hero e Someday oltre a quelli già nominati che non nascondono il lato più commerciale della band. I Nickelback offrono una prestazione strabiliante, sono in grado di trascinare i fan anche con le ballate più recenti e meno conosciute. La loro simpatia non si smentisce anche tra una canzone e l’altra quando coinvolgono il pubblico fino addirittura ad invitare due razzi sul palco ad esibirsi in un karaoke di Rockstar con loro.
Oltre alle ballate romantiche come Song on Fire i Nickelback trascinano il pubblico nella loro attitudine metal grazie anche al fantastico timbro di voce di Kroeger, unico e inconfondibile.
Il concerto si chiude con Burn It to the Ground un pezzo impareggiabile che riesce a coinvolgere il pubblico che si fa prendere dall’euforia del momento con salti e balli.
Ancora una volta i Nickelback hanno fatto centro dimostrando di essere una band solida in grado di offrire delle peroformance eccezionali sullo stage. Questo è confermato dall’enorme affluenza che ha riempito lo stadio e dall’entusiasmo del pubblico che non si stanca mai delle canzoni più conosciute che venivano cantate da tutti a squarciagola Someday, Lullaby, When We Stand Togheter, e il loro successo più grande How You Remind Me.
Press: Luca Nelson
Pics by Daniele Di Chiara
La scaletta
Feed the Machine
Woke Up This Morning
Photograph
Far Away
Something in Your Mouth
Someday
Lullaby
Figured You Out
Song on Fire
Hero
Million Miles an Hour
Rockstar
When We Stand Together
Animals
How You Remind Me
Gotta Be Somebody
Burn It to the Ground
Luca Nelson Ornella
Nativo digitale ma con una passione per la musica ROCK. Un rocker moderno che lascia l'ufficio togliendosi la cravatta per recensire gli artisti senza porsi limiti tra generi musicali e geografici.