Niccolò Fabi & GnuQuartet – Live @ Soliera (mo 24-6-2015)
by tuttorock
26 Giugno 2015
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“L’INTERNO E L’INTORNO” DI UN ARTISTA CHE NON E’ ARGENTO, MA ORO:
NICCOLO’ FABI
Non venitemi a dire che tutto ciò non è rock’ n’ roll. Malgrado il genere musicale di Fabi si discosti parecchio da chitarre distorte e urla, il suo approccio alla musica è parso più che rock che mai. “Canzone di Anna” ha saputo raccontare in maniera originale e innovativa le donne di oggi, mentre l’interpretazione di “Ecco” ha prodotto nella sottoscritta un fiume di lacrime sgorgate come sorgente in un ruscello.
Andare a un concerto di Niccolò è un’esperienza che coinvolge tutti e cinque i sensi e li sconvolge dal profondo. La voce, le parole…l’anima. Un signore della nostra musica, puro nei modi e nella sostanza. Dopo aver visto Niccolò in azione, solo un elegante silenzio sarebbe realmente all’altezza della sua arte. Lui capace di commuovere e divertire, di farci ballare con “Giovanni sulla terra” e cambiare strumento all’occorrenza con gioia e infantile ludica dolcezza. Lui che ci ha fatto viaggiare stando fermi, ma che ci ha fatto anche alzare all’unisono sulle note di “Lasciarsi un giorno a Roma”. Lui che sceglie di terminare il concerto rendendo omaggio a Ivano Fossati e che ci dimostra come l’umiltà sia davvero -ancora- l’arma più potente di un artista che crede in unica guerra: quella fatta con gli strumenti e la voce.
Non ci sono parole, ne sono state spese fin troppe.
“Spegnete -vi prego- la televisione” e andate ai concerti, soprattutto di Niccolò Fabi.
Andare a un concerto di Niccolò è un’esperienza che coinvolge tutti e cinque i sensi e li sconvolge dal profondo. La voce, le parole…l’anima. Un signore della nostra musica, puro nei modi e nella sostanza. Dopo aver visto Niccolò in azione, solo un elegante silenzio sarebbe realmente all’altezza della sua arte. Lui capace di commuovere e divertire, di farci ballare con “Giovanni sulla terra” e cambiare strumento all’occorrenza con gioia e infantile ludica dolcezza. Lui che ci ha fatto viaggiare stando fermi, ma che ci ha fatto anche alzare all’unisono sulle note di “Lasciarsi un giorno a Roma”. Lui che sceglie di terminare il concerto rendendo omaggio a Ivano Fossati e che ci dimostra come l’umiltà sia davvero -ancora- l’arma più potente di un artista che crede in unica guerra: quella fatta con gli strumenti e la voce.
Non ci sono parole, ne sono state spese fin troppe.
“Spegnete -vi prego- la televisione” e andate ai concerti, soprattutto di Niccolò Fabi.
DAFNE D’ANGELO