NEGRITA “25th Anniversary Tour” – Live @ Teatro EuropAuditorium, Bologna …
Costretti per scelta e venue ad una sessione acustica, o più esattamente semi-acustica, una band esplosiva che si deve adattare a stare seduta, per quanto possibile, andando a scegliere 25 canzoni ogni sera da un pacchetto di 30. 25 brani che testimoniano i 25 anni di carriera in cui si è cambiati, ma anche no, ascoltando Sale ci si rende conto che la deriva orgiastica di un potere malato non è mutata in un quarto di secolo, passando da una triade destrorsa ad un binomio improponibile, resta la desolazione che, per fugare ogni dubbio, viene ricordata con forza dallo stesso Pau.
In effetti la scaletta è costruita in maniera sorprendente, si parte a mille con i grandi successi che, complice la minore forza di brani tradotti in una versione minimale, abbisogna di qualche brano in più per trasformare il teatro in un’arena live con il pubblico a transenna e buona pace delle comode poltrone dell’EuropAuditorium. Così fra le molteplici hits e canzoni ripescate per l’occasione e riproposte, si apprezza il grande lavoro di riarrangiamento che ha portato brani quali Il libro in una mano, la bomba nell’altra, Cambio e Malavida en Buenos Aires, a vestirsi di abiti nuovi e colorati. Se le chitarre di Mac e Drigo spaccano come sempre, con Drigo ad accendere falò entusiastici con riff incandescenti, vengono introdotti affascinanti elementi di contaminazione etnica che colorano la setlist di nuovi sapori. Poi ci stanno canzoni come la sottovalutata, ma a Sanremo nulla stupisce, I ragazzi stanno bene, capolavori assoluti come Brucerò per te con la sua tragica mistura di rabbia, dolore, passione, amore, speranza, abbandono. L’anthem di Radio Conga che viene cantato dai 1.300 convenuti al sabba dei Negrita, l’esplosione atomica di Mama Maé che fa sempre impazzire i pubblici ad ogni latitudine. Il ricco encore propone bellezze leggere come Dannato vivere e Gioia infinita, e soprattutto un brano che dovrebbe essere candidato al Nobel per la letteratura, una poesia senza tempo, una bottiglia lanciata in mare con un biglietto che chiede aiuto ed una risposta a una domanda rimasta in sospeso, Che rumore fa la felicità?
MAURIZIO DONINI
Photoset by ANDREA NASCETTI
Credits: si ringraziano Teatro EuropAuditorium e Vertigo per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Il gioco
I ragazzi stanno bene
La tua canzone
Hemingway
In ogni atomo
Brucerò per te
Greta
Scritto sulla pelle
Il libro in una mano, la bomba nell’altra
Malavida en Buenos Aires
Cambio
Il giorno delle verità
Magnolia
Ho imparato a sognare
Sale
Radio Conga
Rotolando verso Sud
No problem
Mama Maè
Encore:
Adesso Basta
Dannato vivere
Che rumore fa la felicità?
Non torneranno più
Gioia infinita
Band:
Paolo Bruni “Pau” – voce, chitarra, armonica a bocca
Enrico Salvi “Drigo” – chitarra solista, cori
Cesare Petricich “Mac” – chitarra ritmica, cori
Cristiano Dalla Pellegrina “Cris” – batteria
Guglielmo Ridolfo Gagliano “Ghando” – pianoforte, tastiere, violoncello
Giacomo Rossetti “Giacomino” – basso, cori
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.