Negramaro “La rivoluzione sta arrivando tour 2015” – Live @ Pala Alpitour To …
by tuttorock
21 Dicembre 2015
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Arrivano a Torino i Negramaro, portando in tournée il loro ultimo album <<La rivoluzione sta arrivando>>, questa sera Giuliano Sangiorgi e compagni si esibiscono sul palco del Pala Alpitour. Erano assenti da cinque anni dalle scene con lavori inediti; questo nuovo disco diffonde un messaggio nuovo, “è uno scenario nuovo” come dice lo stesso Giuliano nel commentare il proprio disco. “Tutt’intorno ci sono colori nuovi, nuovissimi e antichissimi nello stesso tempo, sono i colori di sempre, i colori degli umani; non è nient’altro che un nuovo umanesimo, l’uomo al centro al centro di tutto, al centro anche di quella tecnologia che sembra così distante da noi, l’uomo è la più grande tecnologia mai esistita, che è per sempre e per sempre sarà. Salvala! è un’esortazione semplice, un’esortazione a salvare e rispettare la terra liberando l’anima del mondo, sarebbe già una grande rivoluzione questa, tornare a rispettare il mondo, ascoltare la sua voce che da sempre ci parla e da tempo, tanto tempo, forse troppo tempo, non la ascoltiamo più. E’ una danza che sta ballando per le strade. La rivoluzione sta arrivando”.
Si spengono le luci e scendono due occhi guardinghi che scandiscono un countdown che segnerà l’inizio del concerto. “Sei tu la mia città” apre le musiche, degli artisti si vedono per ora solo le ombre proiettate sul velo bianco che separa la band dal pubblico. Solo al termine di “il posto dei santi” la band si decide a levare il velo e mostrare senza barriere il vero spettacolo che si cela dietro. Di grande impatto scenografico risulta essere la scelta di suonare su due livelli. La batteria, synth, piano e tastiere sono sopraelevati e permettono di dare maggiore enfasi agli arrangiamenti elettro dubstep di Nuvole e lenzuola, all’assolo di batteria di Data (Danilo Tasco) e all’intro di Cade la Pioggia.
Seguono “Attenta” e “Meraviglioso (Domenico Modugno)“in un crescendo di energia che esplode infine con “Nuvole e lenzuola”. Lo spettacolo dei Negramaro è vario e offre brani che vanno dal rock più energico a quelli più pop, calmi e introspettivi, passando per arrangiamenti elettronici o passaggi acustici. È il momento di raccogliersi attorno all’intro di piano di Andro (Andrea Mariano) che illuminato dall’alto da un faretto suona “L’ultimo bacio”, una canzone che via via cresce di ritmo portando il pubblico a ballare e Giuliano a rispondere all’energia avvicinandosi al massimo ai fans con la sua chitarra, quasi a fargliela toccare. Poi “Un passo indietro” e solo di batteria. In “Se io ti tengo qui” Giuliano sfoggia un nuovo look con giubbotto di pelle nera ed esorta il pubblico ad alzare le mani al cielo nel ritornello. Il pubblico risponde e fa sentire il suo calore in “Cade la pioggia”: tutti all’unisono cantano il ritornello, e Giuliano al termine del brano si augura “possa la pioggia lavare tutte le guerre inutili come quella di oggi!”. Dopo la pioggia è tempo di “Sole” ed è il momento di saltare a ritmo con “Una storia semplice”. Viene presentato Mr. Lele (Emanuele Spedicato) alla chitarra per l’assolo di “Via le mani dagli occhi”, con giochi di luci a scandire la canzone. È la volta di un duo: nel buio si accendono 2 faretti sulla sinistra del palco, uno per il piano di Andro e un altro, sulla destra, per la fisarmonica di Pupillo (Andrea De Rocco) in “Sei/Fino alla fine del secolo/Lo sai da qui”. Segue la title track “La rivoluzione sta arrivando”, in “Ti è mai successo” il pubblico fondendosi con la band con le braccia al cielo ondeggia come il mare a ritmo della musica cantando “Delle cose che ognuno rincorre/E non se ne accorge che non sono niente/Che non sono niente”. Giuliano prende l’iniziativa e inizia in arpeggio acustico “L’amore qui non passa” e al temine cala di nuovo il velo bianco e la band viene nascosta. Il pubblico vuole il bis, non può finire così. E’ la volta di ombre cinesi proiettate sul telo sulle note di “3 minuti/Estate” in cui Giuliano sembra proiettato dentro una sfera rossa, ma dietro al velo non ci vuole stare e salta fuori da solo, lasciando la band ancora indietro, per raggiungere i fan. Si diverte cosi tanto che si inventa un gioco, inizia a dirigere come un maestro d’orchestra i cori del pubblico (“l’amore qui non passa mai…oh oh oh..oooh”). Sul finale sono tutti in piedi, anche i fan sugli spalti, e Giuliano dopo aver ringraziato la band e l’intera troupe intona per finire “Parlami d’amore” e “Mentre tutto scorre”.
Si spengono le luci e scendono due occhi guardinghi che scandiscono un countdown che segnerà l’inizio del concerto. “Sei tu la mia città” apre le musiche, degli artisti si vedono per ora solo le ombre proiettate sul velo bianco che separa la band dal pubblico. Solo al termine di “il posto dei santi” la band si decide a levare il velo e mostrare senza barriere il vero spettacolo che si cela dietro. Di grande impatto scenografico risulta essere la scelta di suonare su due livelli. La batteria, synth, piano e tastiere sono sopraelevati e permettono di dare maggiore enfasi agli arrangiamenti elettro dubstep di Nuvole e lenzuola, all’assolo di batteria di Data (Danilo Tasco) e all’intro di Cade la Pioggia.
Seguono “Attenta” e “Meraviglioso (Domenico Modugno)“in un crescendo di energia che esplode infine con “Nuvole e lenzuola”. Lo spettacolo dei Negramaro è vario e offre brani che vanno dal rock più energico a quelli più pop, calmi e introspettivi, passando per arrangiamenti elettronici o passaggi acustici. È il momento di raccogliersi attorno all’intro di piano di Andro (Andrea Mariano) che illuminato dall’alto da un faretto suona “L’ultimo bacio”, una canzone che via via cresce di ritmo portando il pubblico a ballare e Giuliano a rispondere all’energia avvicinandosi al massimo ai fans con la sua chitarra, quasi a fargliela toccare. Poi “Un passo indietro” e solo di batteria. In “Se io ti tengo qui” Giuliano sfoggia un nuovo look con giubbotto di pelle nera ed esorta il pubblico ad alzare le mani al cielo nel ritornello. Il pubblico risponde e fa sentire il suo calore in “Cade la pioggia”: tutti all’unisono cantano il ritornello, e Giuliano al termine del brano si augura “possa la pioggia lavare tutte le guerre inutili come quella di oggi!”. Dopo la pioggia è tempo di “Sole” ed è il momento di saltare a ritmo con “Una storia semplice”. Viene presentato Mr. Lele (Emanuele Spedicato) alla chitarra per l’assolo di “Via le mani dagli occhi”, con giochi di luci a scandire la canzone. È la volta di un duo: nel buio si accendono 2 faretti sulla sinistra del palco, uno per il piano di Andro e un altro, sulla destra, per la fisarmonica di Pupillo (Andrea De Rocco) in “Sei/Fino alla fine del secolo/Lo sai da qui”. Segue la title track “La rivoluzione sta arrivando”, in “Ti è mai successo” il pubblico fondendosi con la band con le braccia al cielo ondeggia come il mare a ritmo della musica cantando “Delle cose che ognuno rincorre/E non se ne accorge che non sono niente/Che non sono niente”. Giuliano prende l’iniziativa e inizia in arpeggio acustico “L’amore qui non passa” e al temine cala di nuovo il velo bianco e la band viene nascosta. Il pubblico vuole il bis, non può finire così. E’ la volta di ombre cinesi proiettate sul telo sulle note di “3 minuti/Estate” in cui Giuliano sembra proiettato dentro una sfera rossa, ma dietro al velo non ci vuole stare e salta fuori da solo, lasciando la band ancora indietro, per raggiungere i fan. Si diverte cosi tanto che si inventa un gioco, inizia a dirigere come un maestro d’orchestra i cori del pubblico (“l’amore qui non passa mai…oh oh oh..oooh”). Sul finale sono tutti in piedi, anche i fan sugli spalti, e Giuliano dopo aver ringraziato la band e l’intera troupe intona per finire “Parlami d’amore” e “Mentre tutto scorre”.
Andrea Boschetti
Credits: si ringrazia Setuplive per la gentilissima disponibilità.
Band:
Giuliano Sangiorgi (voce, piano e chitarre)
Emanuele Spedicato (chitarre)
Ermanno Carlà (basso)
Danilo Tasco (batteria)
Andrea Mariano (pianoforte, sintetizzatori, programming, editing)
Andrea De Rocco (campionatore)
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