L’ORSO – Live @ Locomotiv Bologna
20 Febbraio 2015
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L’Orso è un paesaggio sono quattro ragazzi, cresciuti tra Ivrea e Messina, Milano e Treviso, riuniti sotto il cielo della Grande Città. E’ il racconto dei loro vissuti che si incontrano nel precariato di un presente condiviso. E dopo la recensione del loro disco e l’intervista al cantante, eccoci a seguirli nella data bolognese, proprio nel giorno di S.Valentino, al Locomotiv.
Si apre subito con la hit Giorni migliori, spensierata e spassosa porta una ventata di allegria pur se venata di una punta di amarezza, il pubblico è subito caldo e presente e partecipa con trasporto. Segue la bella e triste Post-It che ci racconta di amori odierni, amori finiti e stanze vuote, che finiscono tra ricordi ed una bella ritmica che addolcisce il tutto. La band interloquisce e scherza continuamente con i fans, un bel rapporto che prosegue con L’estate del primo bacio, leggera e solare, e poi si va a ritroso nel tempo ripescando Con i chilometri contro. Si rientra subito nell’ultimo album con Io che ho capito tutto, è una folla festante quella che poga ascoltando questa canzone sui dolori moderni. Bella, ritmata, intensa ed introspettiva Quello che manca, forse possiamo comprarci il mondo, ma è anche vero che solo la musica ci salverà. E via con un’altra hit, Il tempo ci ripagherà è uno spaccato sul tempo che passa, il colore è più spensierato ed allegro, il ritmo spezzato e colorato manda in palese visibilio il folto pubblico assemblato nel caratteristico ambiente del Locomotiv. Ma non è una band di primo pelo questa, ecco tornare Invitami per un tè, dolce e struggente, melodica e suadente, un momento di soffusa atmosfera nel giorno di San Valentino. Festa di merda è una festa di chitarre e piano, suono corposo e rotondo, affiorano le rabbie per l’inumanizzazione della società moderna, acre e dolorosa, una spietata analisi della società moderna. E riascoltiamo volentieri anche la disincantata Ti augurerei il male, la visione del mondo da parte di questa brava band, che potete trovare anche nell’intervista di cui il link a fondo pagina, traspare nei testi mai banali e nelle musiche li accompagnano. Ed i ricordi ed il sentire il tempo che passa sono le note nascoste di Avere ventanni, una parte del live carica di pathos e di sentimenti. E via con i temi caratteristici del gruppo, Il tempo passa per noi regala intensità con venature di amori andati, e riprendiamo la sempre piacevole, ed anche divertente, James Van der Beek, nel live perde il featuring di Magellano, ma rimane sempre molto bella. Così come rimane carico e denso il momento del live, dopo Un altro giorno passa Ottobre come settembre, poi al via si scatena l’inferno. Salgono sul palco gli Stato Sociale con i loro synth e la loro lavica energia, si scatena un’esplosione furente ed inarrestabile di musica, grande musica, la commistione tra le due band trascina tuta l’arena in un delirio furente, tutti a pogare a braccia alzate plaudendo due grandi gruppi uniti nel nome del rock. Evitiamo l’entrata e l’uscita tipica dei bis e si va a chiudere con l’obbligatorio step finale con uno dei più bei pezzi della band milanese, la scura e tenebrosa, affascinante, Come uno shoegazer, degna conclusione di una bella serata.
Si apre subito con la hit Giorni migliori, spensierata e spassosa porta una ventata di allegria pur se venata di una punta di amarezza, il pubblico è subito caldo e presente e partecipa con trasporto. Segue la bella e triste Post-It che ci racconta di amori odierni, amori finiti e stanze vuote, che finiscono tra ricordi ed una bella ritmica che addolcisce il tutto. La band interloquisce e scherza continuamente con i fans, un bel rapporto che prosegue con L’estate del primo bacio, leggera e solare, e poi si va a ritroso nel tempo ripescando Con i chilometri contro. Si rientra subito nell’ultimo album con Io che ho capito tutto, è una folla festante quella che poga ascoltando questa canzone sui dolori moderni. Bella, ritmata, intensa ed introspettiva Quello che manca, forse possiamo comprarci il mondo, ma è anche vero che solo la musica ci salverà. E via con un’altra hit, Il tempo ci ripagherà è uno spaccato sul tempo che passa, il colore è più spensierato ed allegro, il ritmo spezzato e colorato manda in palese visibilio il folto pubblico assemblato nel caratteristico ambiente del Locomotiv. Ma non è una band di primo pelo questa, ecco tornare Invitami per un tè, dolce e struggente, melodica e suadente, un momento di soffusa atmosfera nel giorno di San Valentino. Festa di merda è una festa di chitarre e piano, suono corposo e rotondo, affiorano le rabbie per l’inumanizzazione della società moderna, acre e dolorosa, una spietata analisi della società moderna. E riascoltiamo volentieri anche la disincantata Ti augurerei il male, la visione del mondo da parte di questa brava band, che potete trovare anche nell’intervista di cui il link a fondo pagina, traspare nei testi mai banali e nelle musiche li accompagnano. Ed i ricordi ed il sentire il tempo che passa sono le note nascoste di Avere ventanni, una parte del live carica di pathos e di sentimenti. E via con i temi caratteristici del gruppo, Il tempo passa per noi regala intensità con venature di amori andati, e riprendiamo la sempre piacevole, ed anche divertente, James Van der Beek, nel live perde il featuring di Magellano, ma rimane sempre molto bella. Così come rimane carico e denso il momento del live, dopo Un altro giorno passa Ottobre come settembre, poi al via si scatena l’inferno. Salgono sul palco gli Stato Sociale con i loro synth e la loro lavica energia, si scatena un’esplosione furente ed inarrestabile di musica, grande musica, la commistione tra le due band trascina tuta l’arena in un delirio furente, tutti a pogare a braccia alzate plaudendo due grandi gruppi uniti nel nome del rock. Evitiamo l’entrata e l’uscita tipica dei bis e si va a chiudere con l’obbligatorio step finale con uno dei più bei pezzi della band milanese, la scura e tenebrosa, affascinante, Come uno shoegazer, degna conclusione di una bella serata.
Mestiere e padronanza, sensibilità e bravura, il risultato è un concerto che ha convinto pienamente la tanta gente arrivata a sentire questa band, e da come tutti cantavano assieme è evidente il seguito che si portano dietro. Sempre perfetta l’organizzazione e la location scelta, il Locomotiv è uno dei luoghi di culto dedicati alla musica a Bologna e non si smentisce mai.
MAURIZIO DONINI
Voto 7/10
Locomotiv Club di Bologna – 14 febbraio 2015
Setlist:
Giorni Migliori
Post-it
L’estate del primo bacio
Con i chilometri contro
Io che ho capito tutto
Quello che manca
Il tempo ci ripagherà
Invitami per un tè
Festa di merda
Ti augurerei il male
Avere ventanni
Il tempo passa per noi
James Van der Beek
Un altro giorno
Ottobre come settembre
Jam con Stato Sociale
Come uno shoegazer
Members:
Mattia Barro (voce, chitarre, pianoforte, tastiere, ukulele, banjo)
Tommaso Spinelli (voce, basso elettrico, basso acustico, tastiere)
Gaia D’Arrigo (violino, melodica, tastiere, cori)
Giulio Scarano (batteria, percussioni, cori)
L’intervista: http://www.tuttorock.net/interviste/lorso-intervista-al-cantante-mattia-barro
La recensione: http://www.tuttorock.net/5/post/2015/02/lorso-ho-messo-la-sveglia-per-la-rivoluzione.html
Contatti: lorsoband@gmail.com – garrinchadischi@yahoo.it
Booking: info@antennamusicfactory.com
Ufficio Stampa: promo@garrinchadischi.it
http://www.facebook.com/lorsoband
http://lorso.tumblr.com
http://lorso.bandcamp.com
http://www.vimeo.com/lorso
http://www.myspace.com/lorsoband
http://soundcloud.com/lorsoband
http://www.rockit.it/lorso
http://twitter.com/lorsoband
http://pinterest.com/lorsoband
https://itunes.apple.com/it/album/lorso/id626168657
http://garrinchadischi.bandcamp.com/album/lorso
Giorni Migliori
Post-it
L’estate del primo bacio
Con i chilometri contro
Io che ho capito tutto
Quello che manca
Il tempo ci ripagherà
Invitami per un tè
Festa di merda
Ti augurerei il male
Avere ventanni
Il tempo passa per noi
James Van der Beek
Un altro giorno
Ottobre come settembre
Jam con Stato Sociale
Come uno shoegazer
Members:
Mattia Barro (voce, chitarre, pianoforte, tastiere, ukulele, banjo)
Tommaso Spinelli (voce, basso elettrico, basso acustico, tastiere)
Gaia D’Arrigo (violino, melodica, tastiere, cori)
Giulio Scarano (batteria, percussioni, cori)
L’intervista: http://www.tuttorock.net/interviste/lorso-intervista-al-cantante-mattia-barro
La recensione: http://www.tuttorock.net/5/post/2015/02/lorso-ho-messo-la-sveglia-per-la-rivoluzione.html
Contatti: lorsoband@gmail.com – garrinchadischi@yahoo.it
Booking: info@antennamusicfactory.com
Ufficio Stampa: promo@garrinchadischi.it
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Maurizio Donini
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.