KING KRULE – Live @ Magazzini Generali, Milano 28-11-2017
Parte subito forte il Re con quella Has this hit tratta dal disco d’esordio cui fa seguito una Ceiling più distorta e tirata nel suo abito live. Quando attacca Dum surfer i ragazzi accalcati nel locale cominciano a dimenarsi al ritmo di un sabba horrorifico in cui fa capolino un sax free jazz. Ondeggia ora sempre più vistosamente il pubblico sotto di me mentre Archy da far suo si muove sul palco con movimenti sincopati. A lizard state rievoca ancor più fragorosamente James Chance e i suoi Contortions e pare, per un attimo, di essere scaraventati in qualche club di infimo ordine del Lower East Side newyorkese. Applausi.
Non è solo post punk urlato con rabbia tardo adolescenziale però. Midnight 01 (Deep sea diver) crea un’atmosfera da bettola fumosa popolata da strani animali notturni mentre Little wild ci propone Archy come sorta di Tom Waits postmoderno cresciuto con dubstep e hip-hop. La rarefatta The OOZ lascia poi senza fiato prima che Half man half shark scateni nuovamente il pubblico con le sue pulsioni no wave. Ancora visioni in bianco&nero nella malinconica Baby blue che precede il gran finale di Easy easy vero e proprio inno post punk per le nuove generazioni.
Archy Marshall e la sua band lasciano il palco prima di farvi ritorno per una Out getting ribs che colpisce dritto allo stomaco nella sua mestizia da storia andata male in una periferia qualsiasi.
King Krule, come ogni artista dovrebbe, sa spiazzare. Lasciate perdere la sua giovane età, la sua è musica di chi ha già visto e vissuto tanto e la dimensione live non fa che confermare tutto questo. Teniamocelo stretto.
FABIO PLODARI
Credits: si ringrazia Comcerto per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
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